Natalino Fossati, vecchio cuore granata sì, ma anche e soprattutto grigio. Le radici anagrafiche e calcistiche infatti, non si dimenticano mai. Classe 1944, Fossati è nato a Mandrogne, è uno dei tanti prodotti di quella che fu la fiorente scuola alessandrina…
Dopo il Toro venne poi ceduto alla Sampdoria, ed in maglia blucerchiata disputò poche partite creando non pochi malumori nella tifoseria, furibonda nei confronti dell’allora presidente Lolli Ghetti che ne aveva avallato l’acquisto cedendo in cambio il forte difensore Nello Santin.
Proseguì quindi la carriera con la Biellese e ancora l’Alessandria, proprio dove aveva incominciato. “Ricordo che i tifosi contestavano il presidente Cavallo, che però se ne fregava delle critiche. L’allenatore era Guido Capello, a cui vennero affidati diversi giorni, mentre vennero comprati il centravanti Picco e il difensore Gardiman. Tra gli anziani c’eravamo io, l’ala Calisti, il mediano Ferrari e la punta Pandolfi. I nostri ingaggi erano veramente bassi. Pensa che a nove giornate dal termine l’Alessandria era addirittura quasi al vertice della classifica”. Ma improvvisamente il giocattolo si ruppe. C’è chi sostiene che a romperlo sia stato lo stesso presidente, che per non salire in serie B dove avrebbe sofferto ben più importanti impegni finanziari, avrebbe preferito perdere sette volte e pareggiarne due nelle ultime nove partite di campionato. Nulla è certo, ma il dubbio su come siano andate realmente le cose rimane.
Proprio in quel campionato, 1978-’79, l’Alessandria disputò una partita quasi perfetta a Parma, dove c’era un tal giovane di nome Carlo Ancelotti.
Ecco cosa scrisse Franco Marchiaro su La Stampa:
“Al ‘Tardini’ – contro i Crociati imbaldanziti dalla vittoria di sette giorni fa ai danni della capolista Como, l’Alessandria doveva strappare ad ogni costo un risultato positivo: lo imponevano esigenze di classifica e di prestigio dell’allenatore, le cui divergenze con il presidente Bruno Cavallo non sono certo un mistero. E, con una partita bellissima, tatticamente giudiziosa, i grigi dimostrando di sapere anche lottare hanno strappato un prezioso pareggio sfiorando il colpo grosso pur se nella ripresa hanno dovuto contenere il pressing degli emiliani ben decisi a non lasciare i tifosi — erano 6549 i paganti per un incasso di 22 milioni e mezzo — a bocca amara. Non ci sono riusciti, al termine della partita molti tifosi hanno contestato la tattica usata dall’allenatore di cui evidentemente non condividevano alcune decisioni. L’Alessandria si è mossa sempre bene con marcature azzeccate lasciando avanti Picco con, l’ausilio ora di Barozzi e ora di Calisti a dar fastidio alla non troppo sicura difesa emiliana. Picconi da parte sua ha imbrigliato, crescendo sulla distanza, specie nella ripresa, il cervello del Parma, Mongardi: una manovra con la quale Capello ha praticamente assicurato il prezioso pareggio dei grigi. Il Parma nella ripresa ha avuto la supremazia territoriale ma senza mettere In grossi pericoli l’attenta difesa alessandrina imperniata su Avere che non ha sbagliato una palla. Inizio veloce, al 5′, fallo di Agretti su Calisti, punizione da fuori area di Ferrari per lo stesso Calisti la cui conclusione si spreca contro il palo destro con Boranga immobile. Replica il Parma, al 7′ Scarrone lambisce il palo alla sinistra di Lucetti. Pericolo per i grigi all’11 ‘: punizione da destra di Scarrone, colpo di testa di Ancilotti. Lucetti salva ma riprende Scarrone; tocca ai difensori rimediare in angolo. Due minuti dopo gol di Bone su servizio di Caneo, ma l’arbitro annulla per fuorigioco. L’Alessandria reagisce, al 19′ con un tiro di Calisti parato a terra e al 24′ Al 36′ finalmente il gol dei grigi: Fossati in verticale per Calisti, che da destra appoggia per Picco, mezza girata del giocatore e Boranga è battuto inesorabilmente nell’angolino sinistro. Al 44′ il pareggio dei padroni dì casa: cross di Mongardi per Ancelotti che di testa serve Bonci, questi di petto segna malgrado le proteste dei grigi che reclamano un fuorigioco. L’Alessandria non si ritira nella propria area, al 64′ Picconi serve Calisti che sguscia tra due difensori, ma Bttisodo libera e lo stesso di schiena al 69′ respinge il tiro di Barozzi su punizione di Calisti. Preme negli ultimi dieci minuti il Parma ma Barozzi e Picco tenendosi in avanti impediscono ai difensori emiliani di dar man forte ai compagni. All’87’ Picco per Calisti, in area, ma Agretti e Battisodo gli impediscono la conclusione mentre al 90′ ultimo pericolo per i grigi: angolo di Mongardi, testa di Ancilotti che Lucetti respinge con le mani e la difesa rimedia poi salvando il prezioso pareggio”.