Domenico Luzzara simbolo di un calcio che non c’è più. Sono quindici anni che il Presidentissimo della Cremonese se ne è andato. Ciò che è rimasto però è il suo ricordo nel cuore dei tifosi e gli splendidi campionati con lui alla guida.
Erano gli anni ’60 e la Cremo vivacchiava in Terza Serie. Erano lontani i tempi della gloria nella massima categoria e nel 1967 era arrivata un’umiliante retrocessione in D. Domenico Luzzara ereditò il timone della società da Luciano Grandi e al primo tentativo vinse il campionato tornando tra i professionisti. Dopo un breve regno ad interim del presidente uscente, Luzzara divenne di nuovo il numero uno e qui iniziò il sogno.
Nel 1977 la squadra dominò il campionato di Serie C, tornando in B. In seconda serie rimase solo un anno ma qualcosa era cambiato. Nel 1981 arrivò una nuova promozione, con Guido Vincenzi in panchina e la consapevolezza di poter sognare in grande. Luzzara scelse l’ex bandiera Emiliano Mondonico come allenatore e fu una decisione più che azzeccata. Dopo i playoff persi nel 1983, nella stagione successiva arrivò la grande promozione in A: Cremona e la Cremonese erano tra i grandi. Il sedicesimo posto riportò in cadetteria i grigiorossi ma era solo un arrivederci. Perché negli anni seguenti la squadra disputò altri 5 anni in A da protagonista, vincendo l’Anglo-Italiano nel 1993 e lanciando nel grande palcoscenico molti giocatori, Antonio Cabrini e Gianluca Vialli su tutti.
Furono campionati fantastici, di enormi gioie, sempre con il grande Luzzara alla guida. Purtroppo negli ultimi anni la situazione divenne sempre più difficile, i tempi erano cambiati così come le persone e la Cremo sprofondò in C2. Luzzara lasciò il timone nel 2002, con la squadra lontana dai bei tempi che furono. Nonostante ciò l’affetto nei confronti del Presidente non è mai cambiato. Dopo la sua morte nel 2006, gli venne intitolato il piazzale dello stadio perché Domenico Luzzara è stato colui che ha reso tutto possibile, è stato la Storia con la esse maiuscola della Cremonese.