Il 2022 dell’Alessandria Calcio è stato un anno dai due volti. Dopo aver salutato la Serie B i Grigi hanno conosciuto il clamoroso ridimensionamento in Serie C e la volontà del presidente Luca Di Masi di vendere. Un campionato, quello cadetto, stregato, che i Grigi avrebbero potuto benissimo conservare se solo avessero sfruttato al meglio i cosiddetti match point come la sfida casalinga contro la Reggina, ma che invece verrà ricordato per quell’ultima sconfitta interna contro il Vicenza che è valsa il ritorno in C.
Ci lasciamo alle spalle una B attesa da tantissimi anni, ma che in fondo ha finito per coinvolgere pochi intimi, nemmeno mille abbonati, Moccagatta con ampissimi squarci sugli spalti per la maggior parte delle gare, mondo politico e imprenditoriale del tutto disinteressati. Insomma, abbiamo toccato con mano una città che non ha saputo (o voluto) sfruttare la grande occasione di rilancio che si è trovata davanti.
In mezzo c’è lui, il presidente Di Masi, a torto mai apprezzato da una piazza alla quale – piaccia o non piaccia – ha ridato dignità e competitività. Profondamente deluso, forse anche tradito (e non è la prima volta), ha commesso l’errore di stare zitto, di non spiegare che lui al massimo ha sbagliato i collaboratori, perchè a fare il mercato e a gestire la squadra sono stati Fabio Artico e Moreno Longo. La piazza si scaglia, a torto, solo su Di Masi, che anziché tentare la costruzione di una rosa competitiva per tentare subito di ritornare in B, fa piazza pulita, scegliendo – come l’ha più volte definita – la strada della sostenibilità.
L’inizio del campionato di Serie C, non senza tante incognite legate al futuro societario, ha visto la squadra subito protagonista in negativo con 4 sconfitte nelle prime quattro gare e con il primo successo solo alla quinta giornata in casa contro la Carrarese. L’Alessandria ha concluso l’anno solare con la vittoria nella prima giornata di ritorno, al Moccagatta, contro l’Imolese. La squadra è sedicesima in classifica, ad un punto dalla salvezza sicura e a più tre dalla retrocessione diretta.
L’obiettivo del 2023 resta la salvezza, un traguardo non impossibile da conquistare al termine della stagione regolare, anche per via di avversari diretti che non sembrano inarrivabili. Con i necessari ritocchi, ma soprattutto con un ambiente che sappia compattarsi veramente con la squadra lasciando da parte ogni velleità di contestazione, l’Alessandria è una squadra comunque con tutte le carte in regola per restare con il fiato sul collo degli avversari sino al termine, per inseguire un traguardo che potrebbe arrivare anche senza sfruttare il jolly dei playout.
La piazza deve capire, il presidente Di Masi deve parlare chiaro. Solo così si potrà andare avanti.
Mario Bocchio