La finale dei play-off del 2021 tra Alessandria e Padova ha detto che per la quinta volta nella sua storia l’Alessandria ha concluso la stagione agonistica vincendo una partita extra-campionato decisiva per il passaggio da una categoria ad un’altra di livello superiore. Qualcuno potrà obiettare, a ragione, che Alessandria-Padova era una sfida andata-ritorno; tuttavia lo 0-0 conseguito nel match di Padova ha trasformato la gara del Moccagatta in una partita “secca”. Riviviamo i match decisivi della storia dell’Orso.
Già nel 1913, quando i Grigi non erano ancora … Grigi e giocavano con la maglia bianco-celeste, si giocarono la promozione dalla Promozione (scusate il gioco di parole) alla Prima Categoria. Nel mini girone a tre squadre del campionato Alessandria e Vigor Torino terminarono alla pari avendo battuto entrambe la Veloces Biella nelle due partite ed avendo vinto in casa e perso fuori con la rivale. Lo spareggio fu vinto dai Grigi per 3-0 in quel di Novara con reti di Bosio, Du Jardin e Ricci guadagnandosi il passaggio di serie. Vittoria inutile perché successivamente anche la Vigor venne promossa a tavolino in Prima Categoria. La Prima Guerra Mondiale interrompe l’attività calcistica: alla ripresa l’Alessandria FBC si unisce alla U.S. Alessandrina per creare l’Unione Sportiva Alessandria. Nel 1920-’21 in un campionato ancora suddiviso in diverse fasi i Grigi trionfano nell’eliminatoria vincendo nove partite su dieci staccando Pro Vercelli e Casale rispettivamente di 7 e 8 punti.
Nel girone di semifinale Alessandria e Modena vincono tutte le partite in casa perdendo lo scontro diretto in trasferta e a Genova contro l’Andrea Doria. Passa alle finali del Nord solo la prima del girone e quindi si deve giocare una gara di spareggio. Il 3 luglio 1921 sul terreno del Milan l’Alessandria infligge una dura lezione ai Canarini vincendo 4-0 con reti di Baloncieri, Papa III, Bay II e Brezzi. La fase finale si concluderà subito con una sconfitta per 4-0 con la Pro Vercelli, ma questa è un’altra storia. Prima di rivedere i Grigi uscire vincenti da uno spareggio dovranno passare 36 anni. Siamo nel 1957: nel campionato di Serie B Alessandria e Brescia hanno viaggiato a braccetto nelle ultime giornate alle spalle del Verona riuscendo a superare il Catania e concludendo al secondo posto la stagione. Però le promozioni in Serie A sono solamente due e quindi si rende necessario un incontro di spareggio che viene fissato per il 23 giugno alla stadio di San Siro.
Una giornata con cielo coperto accoglie gli oltre 60 mila spettatori accorsi da Alessandria e Brescia. Come tutti gli incontri di questo tipo lo svolgimento è carico di tensione. I Grigi vincono al termine di una avvincente e caparbia partita con risvolti emozionanti. Passata in vantaggio dopo una manciata di minuti grazie ad un perfetto diagonale di Tinazzi, l’Alessandria viene raggiunta a dieci minuti dal 90’ da Nova, rete che costringe le due squadre ai supplementari. Castaldo rompe nuovamente l’equilibrio ripetendo pari pari l’azione vincente di Tinazzi. È il punto che decide la partita e sancisce la promozione dei Grigi in Serie A.
I tempi cambiano l’Alessandria con il passare degli anni scivola sempre più in basso e si ritrova a perdere due spareggi, nel 1975 con la Reggiana e nel 1985 con il Prato. La vendetta è un piatto che si gusta freddo, dicono: per i Grigi il tempo di … raffreddamento dura 15 anni. Quelli che passano tra lo spareggio di Modena del 1985 e la finale dei playoff di Reggio Emilia nel 2000.
L’avversaria è la stessa, il Prato, e lo scenario anche: il passaggio dalla C2 alla C1. Se a Modena avevano vinto i toscani 3-2, a Reggio ci pensano Montrone (2 volte) e Scazzola e mettere in rete i gol che neutralizzano le prodezze di Maccarone e Gori.
Gli intervalli tra una vittoria e l’altra si misurano a lustri: 21 anni e 6 giorni separano Il Giglio di Reggio Emilia dal Moccagatta di Alessandria; in questo caso si passa dal Franchi di Firenze dove, esattamente quattro anni prima dell’apoteosi odierna si vive lo psicodramma della B annusata, toccata e persa ad un passo dall’arrivo. Proprio quanto è capitato al Padova che al decimo rigore ha dovuto lasciare il passo all’Alessandria.
Sergio Giovanelli