Il corsivo di Mario Bocchio
Grazie per l’attesa che ci hai fatto vivere, fatta di speranze e timori, di ansia ed impazienza.
Nelle discussioni tra amici, nelle pause di lavoro con i colleghi, durante le serate in famiglia o anche parlando con interlocutori sconosciuti al bar, in treno o in sala d’attesa, negli ultimi giorni la partita contro la Pro Vercelli è stata il tema principale dei discorsi di molti tifosi Grigi, a cui l’attesa del match ha dato la possibilità di cullare un bellissimo sogno sportivo.
Grazie per le emozioni che ci hai regalato nella magica serata dei playoff per i brividi nel vedere il settore ospiti del “Piola” stracolmo ed eccitato come ai tempi di un un’altra Alessandria, per la speranza che ha contagiato tutti nel cogliere gli sguardi determinati, gli occhi della tigre, dei nostri ragazzi nell’entrare in campo, grazie per l’esaltazione collettiva all’urlo impressionante “Noi siamo i Grigi!”.
Grazie per l’ora di puro divertimento che ci hai regalato, per il turbinio di sensazioni e sentimenti che hai provocato in tutti i tifosi alessandrini, per l’incredulità con cui abbiamo visto nel secondo tempo anche le Bianche Casacche schiacciate nel loro centrocampo dall’ offensiva grigia, per le giocate di Manuel De Luca, talentino destinato a fare strada, per la rabbia agonistica del veterano Claudio Coralli, per la grinta e l’intensità di tutti gli interpreti dell’orchestra di Mister Alberto Colombo – un uomo perbene – grazie per l’esplosione di gioia che tutti insieme abbiamo provato al gol del momentaneo pareggio, che ha scosso il nostro tifo fin nelle fondamenta e siamo certi ha invaso ogni casa, ogni strada, ogni vicolo di Alessandria.
Ci hai provato, caro vecchio Orso, con la testa con i muscoli e con il cuore, e ci sei quasi riuscito.
Poi purtroppo la grande classe e la sconfinata esperienza della Pro, qualche ingenuità, forse un po’ di stanchezza e un pizzico di sfortuna hanno spento i sogni della vigilia e la certezza di potercela giocare fino in fondo, e perché no di potercela anche fare, che oramai aveva contagiato tutti.
Ma grazie lo stesso, nonostante la sconfitta, nonostante l’eliminazione.
Grazie perché abbiamo tutti riprovato l’orgoglio di essere tifosi dell’Alessandria, fieri di essere rappresentati da questi colori.
E grazie anche e soprattutto per aver dato a questa città, pur così problematica e contraddittoria, la possibilità di mostrare ancora una volta il suo volto più civile, con un tifo entusiasta ma corretto, un pubblico caldissimo durante l’incontro ma che poi a fine match ha lasciato lo stadio con grande sportività ed ha cantato insieme ai propri giocatori comunque felice ed orgoglioso.
Ed ora avanti, avanti per continuare nel prossimo campionato con lo stesso spirito mostrato contro la Pro Vercelli, sicuramente anche con altri interpreti, e per vivere altre notti magiche. E si spera con un diverso risultato.
E avanti per crescere ancora, per tornare ad essere protagonisti, per tornare a sentire l’anno prossimo l’urlo del “Moccagatta” contro gli avversari che capiteranno a tiro, e per riuscire a batterli.