Boccata d’ossigeno, dunque, per l’Alessandria che vince per la prima volta in trasferta ma soprattutto ritrova la via dei tre punti. Contro la SPAL si à vista una squadra, quella di Moreno Longo, molto aggressiva che non ha mai perso terreno. Agli estensi è mancata la forza di tenere il vantaggio e l’Alessandria ha pareggiato immediatamente in entrambe le situazioni. Questa – la capacità di saper subito riequilibrare il risultato – è stata la carta vincente.
Tra i giocatori Grigi che più hanno impressionato a Ferrara ci sono stati senza dubbio Matteo Di Gennaro e Mattia Mustacchio. Il primo ha comandato con autorevolezza l’intero reparto difensivo, servendo anche a Riccardo Chiarello l’assist per andare in gol. L’ex crotonese, invece, ha predominato sulla fascia destra. Promossi pienamente anche Chiarello (bravissimo ad agire alle spalle di Corazza), Andrea Arrighini (che, oltre a realizzare il punto del successo, ha ritrovato la verve alla quale ci aveva abituati in passato) e Simone Corazza, per un sabato capace di impensierire l’intera retroguardia spallina. Bene anche Gabriel Lunetta (molto efficaci le sue ripartenze sulla fascia sinistra) mentre,a nostro avviso, l’unica nota dolente nello schieramento di Longo è stato l’esperto Federico Casarini, che a centrocampo ha sfoderato una prestazione decisamente al di sotto dei suoi standard.
Lo sapevamo sin dall’inizio: in questo campionato il nostro destino è quello di soffrire sino alla fine per conquistare la salvezza. Anche quando hanno perso, i ragazzi hanno comunque dimostrato di avere grande personalità e di essere un gruppo che sta amalgamandosi. Oggi siamo felici perché abbiamo conquistato tre punti importantissimi, contro una squadra di livello, che oltre a smuovere la classifica ci danno morale. Ma bisogna subito a pensare al prossimo impegno con la Cremonese. Un’altra partita difficile che dobbiamo assolutamente vincere, anche perché giocheremo in casa e vogliamo “regolare” certi conti in sospeso di un recente e doloroso passato.
Ma lo ripetiamo: questi tre punti devono essere un efficacissimo toccasana per il morale di tutti, non solo per i giocatori. Tutti insieme dobbiamo crederci: la Serie B non la si gioca solo in campo, ma ognuno di noi la disputa nei rispettivi ambiti. Per fare quel necessario salto di qualità: noi non vogliamo più essere i “provincialotti” con la mentalità da paesani. Tanti, troppi anni di C ci avevano convinti che il nostro mondo si fosse fermato ai gol di Marescalco e di Artico. Ma invece c’è l’Alessandria di Luca Di Masi, che ci ha regalato l’antipasto delle emozioni fini con le semifinali della TimCup (non dimentichiamolo mai) per poi invitarci al banchetto che conta della Serie B. E la Serie B vuol dire la riqualificazione dell’intera città di Alessandria.
Mario Bocchio