Una rete segna il Mantova all’Alessandria in notturna, è l’episodio che condanna la squadra di Banchini alla sconfitta nel testa-coda del campionato ma c’è sicuramente la consapevolezza che il tasso tecnico visto in campo rispecchia la differenza di classifica. Non trascendentale il Mantova che pare aver quasi fatto il compitino e nulla più, purtroppo (e lo diciamo con vero rammarico) questa Alessandria facciamo fatica a pensare come farà a combattere fino alla fine della stagione. E sperando di sbagliarci ci affidiamo alla speranza, l’ultima a morire del Popolo Grigio.
Ma contro il Mantova i valori si sono evidenziati e non c’è stato nulla da fare. Vero che potevano pareggiare i Grigi con Femia all’89’ (tiro respinto con bravura da Festa) ma il match si era già incanalato nel segno dei virgiliani dopo soli 14’ di gioco. Mantova dagli schemi elementari e smarcamenti sempre efficaci: la capolista da un saggio da libro del calcio con Maggioni servito solitario sulla destra, cross per Bambagi che anticipa tutti di testa e insacca. Ma quante colpe nella mancata lettura della situazione e poi la marcatura di Bambagi affidata non certo ad una torre della difesa.
Così l’Alessandria fatica ad imbastire due passaggi di fila, il Mantova gioca al piccolo trotto e quando accelera mette paura anche se non trova la stoccata.
Alla fine, 90 minuti e più di patimento, con la speranza del pari, la sofferenza sugli spalti e la consapevolezza che è “notte fonda” quando il Mocca si “spoglia”.
Mauro Bavastri
Foto Ilaria Cutuli