
Capo Mario, in Curva Nord – il simbolo della tifoseria Grigia ai tempi del Covid e degli incontri “a porte chiuse”
La partita a porte chiuse tra FC Alessandria e PSG fa correre il pensiero ai tremendi mesi in cui imperversava la pandemia del Covid-19, durante i quali il calcio giocava le sue partite negli stadi deserti.
A parte quel ricordo, questo breve articolo ripercorre le – poche – partite giocate dai Grigi a porte chiuse.
Innanzitutto per il Moccagatta e gli stadi dell’Alessandria questa è una primizia assoluta. Mai il terreno di gioco cittadino era stato interdetto agli spettatori per motivi disciplinari. Si sono giocate partite in campo neutro ma non a porte chiuse.
Nei 113 anni di storia è successo solo 5 volte, ma sempre fuori casa.
Le prime quattro gare, disputate in campo neutro e a porte chiuse si disputarono tra il 29 agosto e il 23 settembre 1926. La stagione precedente l’Alessandria finì al nono posto nel suo girone restando virtualmente esclusa dalla Divisione Nazionale, il nuovo campionato a due gironi antesignano della Serie A. Restava una sola possibilità vincere il torneo tra le escluse. Otto squadre ad eliminazione diretta per un solo posto. I motivi per cui fu decisa l’esclusione del pubblico dagli spalti non è nota, così l’Alessandria giocò a Marassi con il Pisa la prima gara e la vinse 6-1 e al Comunale di Vercelli la seconda con il Legnano che venne battuto 4-1. La finale con il Novara ebbe uno strascico: la prima gara al Palli di Casale finì 2-2 dopo supplementari e la ripetizione giocata a Torino sul campo di Corso Marsiglia diede il successo ai Grigi per 3-1. Tutte – come detto – a porte chiuse anche se le cronache riportano che alle due sfide con il Novara presenziarono rispettivamente 200 e “qualche centinaio di persone”.
L’ultimo precedente riguarda il campionato di Lega Pro Seconda Divisione 2012-13. Il 13 gennaio allo Speroni di Busto Arsizio la partita tra Pro Patria ed Alessandria, vinta dai padroni di casa per 3 a 2, si giocò a porte chiuse. I “tigrotti” erano stati puniti dopo l’amichevole del 3 gennaio giocata con il Milan, sospesa per il ritiro dei rossoneri a causa degli insulti a sfondo razziale Boateng.
Sergio Giovanelli