All’inizio della storia del calcio, quando le squadre erano poche, i campionati divisi in varie fase e non erano previste le sostituzioni, ogni società aveva diverse formazioni che giocavano i campionati di competenza. Questo vale anche per le formazioni giovanili che nel corso degli anni hanno avuto, a seconda dei periodi storici, la possibilità di giocare nelle divisioni minori o di avere tornei dedicati. Dal secondo dopoguerra le giovanili, con le categoria Juniores e Primavera hanno sempre disputato competizioni a loro riservate
Ovviamente il discorso riguarda anche l’Alessandria che, esauritasi la scuola alessandrina in auge negli anni ‘20 del secolo scorso, non ha più brillato per i risultati conseguiti. Con le dovute e necessarie eccezioni.
A partire da quello “scudetto” juniores del 1949 quando gli Orsacchiotti primeggiarono nella massima competizione nazionale del settore giovanile, quello che oggi è diventato il campionato Primavera. A Firenze la squadra di Umberto Dadone giocò la finalissima contro l’Alba Trastevere: la partita finì 2-2 dopo i tempi supplementari e la monetina (non avevano ancora inventato la soluzione ai rigori) premiò i Grigi.
Poi la partecipazione al prestigioso Torneo di Viareggio del 1958, allora strutturato ad eliminazione diretta con i Grigi che sconfissero il Partizan Belgrado in due gare (0-0 e 2-1) cedendo poi all’Udinese nei quarti di finale.
Poi il campionato Juniores tra i semiprofessionisti datato 1972 vinto a Rimini nel giugno di quell’anno battendo il Giulianova (dove giocava Renato Curi) 2-1 con la rete decisiva di Manueli, su rigore, nel finale di gara.
Da allora pochi risultati di rilievo, quest’anno il campionato di Primavera2 servirà a forgiare i Grigi di domani.
Sergio Giovanelli