Il posticipo serale tra Alessandria e Cremonese ha segnato il debutto de “L’Orso in diretta” allo stadio “Moccagatta”, con una serie di collegamenti a partire dalle ore 22,45, per raccontare il match e riviverlo attraverso le voci dei protagonisti nel dopo partita.
Alla regia in studio di don Ivo Piccinini e ai commenti di Marcello Marcellini, hanno fatto seguito gli interventi in diretta dal “Mocca” degli inviati Mario Bocchio e Paolo Baratto. Nutrito e prestigioso il “parterre” degli intervistati, che a caldo hanno cercato di fornire la loro chiave di lettura del match: dalla stampa locale a quella cremonese e nazionale, come Sandro Bocchio, inviato di “Tuttosport”; da Gianluca Vialli al tecnico della Cremo Attilio Tesser. Naturalmente spazio anche ai padroni di casa, ai Grigi, con Mister Piero Braglia.
In tribuna al “Moccagatta” Gianluca Vialli a tifare Cremonese e Fabio Caressa simpatizzante dei Grigi, squadra del cuore della moglie Benedetta Parodi.
Marcellini – affiancato anche dallo statistico Sergio Giovanelli – ha sfoderato il piglio più famoso del suo repertorio, gli incipit estratti dai progetti radiofonici di quando è stato uno dei pionieri del raccontare i Grigi alla radio.
Sono ritornati quei duetti indimenticabili con chi – come Bocchio questa volta – era allo stadio.
È stata insomma, una bella serata che ha celebrato l’amore vero, quello fatto di quotidianità, trasparenza, difetti reciproci e stupore per quella genuina passione che nutriamo per l’Alessandria.
Abbiamo deciso rispettare il palinsesto del lunedì attraverso la diretta del dopo-partita, perché ci è sembrato un modo estremamente diverso da tutto ciò che avevamo fatto sinora, ma al contempo coerente con quella che è da sempre la nostra visione romantica di fare del giornalismo: liberi da tutto e da tutti, armati semplicemente del nostro entusiasmo, della penna e della carta, del registratore e del telefono, anche se oggi quello con la cornetta non c’è più. Che bello sentire che dallo studio sbraitavano per cercare l’interlocutore mimetizzato dalla linea gracchiante o improvvisamente fattasi muta! Già, per una notte ci è sembrato di esserci nuovamente immersi in quel calcio lontano che purtroppo non c’è più.
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