La statistica è implacabile e veritiera: 12 reti realizzate, peggior attacco del campionato, ultimo posto in classifica, non a caso perché se la palla non la spingi in fondo alla rete i risultati sono questi.
E così i Grigi continuano l’astinenza dal gol e pagano a caro prezzo le disattenzioni. Ma che comunque farebbero parte del gioco se l’attacco riuscisse a fare la sua parte. Ma quale attacco?
A dir la verità se il Padova è quello che abbiamo visto contro l’Alessandria non è che in Veneto abbiano da stare sereni nella lotta alla B. Quella squadra che i Grigi sconfissero e che si ricorda ancora nella magica notte del Mocca era tutt’altra cosa.
E’ la nuda e cruda realtà dell’Alessandria che se la gioca con tutte le altre ma poi paga, ancora a distanza di un intero girone, la sciagurata gestione societaria passata.
Mister Banchini è positivo nell’atteggiamento (ci mancherebbe) ma i suoi uomini non lo sono di certo, intimoriti da una classifica impietosa: gli errori ci stanno ma prendere un gol dopo soli 2 minuti scarsi di gioco rilanciando su Liguori un facile pallone è la cartina tornasole di una situazione pesante come un macigno sulle spalle di chi scende in campo. Poi banali errori d’impostazione (anche su calcio da fermo) che dimostrano la fragilità di una squadra che farà ancora tanta fatica.
L’imperativo è sempre lo stesso, ripartire e riagguantare la zona play-out. Per i miracoli Banchini e la società si devono attrezzare in fretta perché questa Alessandria è un arco senza frecce.
Mauro Bavastri
Foto Alberto Gandolfo