
La storia del Monza inizia il 1º settembre 1912, allorché la fusione di diverse società cittadine dà vita al Monza Foot Ball Club. Partito dalla Terza Categoria, gli anni Venti e Trenta il club scala i livelli del calcio italiano e nel 1939, pur militando ancora in Terza Divisione, raggiunge i quarti di finale di Coppa Italia (rimarrà l’unica squadra di tale livello capace di conseguire un simile risultato fino al 1984, allorché verrà uguagliata dal Bari, per poi essere superata nel 2016 dall’Alessandria che arrivò in semifinale).

Nel 1951 raggiunge la Serie B e mantiene la categoria cadetta per quindici anni prima di retrocedere in C. Tornato subito in seconda serie, il Monza apre il suo primo ciclo di successi a metà degli anni Settanta, quando si fa notare per le prestazioni nella Coppa Italia di Serie C: gioca tre finali consecutive, vincendo le prime due su Lecce e Sorrento, ma perdendo nel 1976 in un secondo confronto con i pugliesi. Al termine della stagione, i brianzoli vincono il Torneo Anglo-Italiano in finale contro il Wimbledon. Nel 1977, il club lombardo sfiora la massima serie, arrivando quinto, con 48 punti, uno in meno di Pescara, Cagliari e Atalanta e perdendosi la chance di disputare gli spareggi promozione contro di loro, e nell’anno successivo, arrivò quarto a pari merito con la Ternana, a -2 dall’Ascoli e dal Catanzaro, ancora una volta, senza la possibilità di disputare gli spareggi. Nel 1979, con 48 punti (eguagliando il record di due anni prima), arrivò quarto a pari merito col Pescara, e prese parte allo spareggio promozione, ma perse per 2-0, mancando di un soffio la promozione in Serie A per il terzo anno di fila.Infine, l’ultima speranza di promozione per i biancorossi svanisce nel 1980 nelle ultime quattro giornate: vincono solo contro il Parma già retrocesso alla penultima giornata, perdendo invece gli scontri diretti contro Brescia e Cesena, fallendo il sorpasso alle Rondinelle e venendo invece sorpassati dai bianconeri, e pareggiano l’ultima partita contro il Vicenza, terminando quinti a pari merito con loro e mancando gli spareggi per tre punti. Era già la quarta volta di fila che il Monza non riusciva, seppure di poco, ad ottenere la promozione in massima serie, e nella stagione successiva, caratterizzata dalla presenza di Milan e Lazio, penalizzate dal calcioscommesse, finisce all’ultimo posto con il peggior attacco del campionato e retrocede assieme al Vicenza e al Taranto penalizzato di 5 punti. Tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta, il Monza apre un nuovo ciclo di successi militando tra la seconda e la terza serie: nel 1988 e nel 1991 vince nuovamente la Coppa Italia di C entrambe le volte nella doppia finale contro il Palermo. Nel 1996 l’Empoli batte i biancorossi nella finale di Coppa Italia di Serie C e l’anno seguente inizia una collaborazione con il Milan che porta il club brianzolo a diventare una sorta di società satellite dei rossoneri. All’inizio degli anni duemila torna nuovamente in Serie C1 e nella stagione 2014-‘15, dopo aver perso la finale di Coppa Italia di Serie C con la Salernitana,

il Monza fallisce e riparte dalla Serie D. Nel 2017 vince il massimo campionato dilettantistico e torna tra i professionisti. Nel 2018 la squadra viene rilevata dall’imprenditore Silvio Berlusconi che l’anno successivo nomina presidente il fratello Paolo e al termine della stagione 2019-‘20, avendo chiuso al primo posto il girone A di Serie C prima della sospensione del campionato a causa dell’emergenza COVID-19, torna in cadetteria dopo venti anni di assenza. La stagione successiva, il Monza lotta per la promozione diretta, ma si classifica al terzo posto, qualificandosi quindi per le semifinali dei playoff, dove trova come avversario il Cittadella. I veneti però riescono a passare il turno, battendo in casa propria il Monza per 3 a 0 all’andata e venendo sconfitti per 0 a 2 al ritorno in Brianza. Il Monza è una delle squadre italiane con più presenze nella Serie B, cui ha preso parte in 39 edizioni. Nella sua storia il club brianzolo non ha però mai raggiunto la massima serie, risultando pertanto la squadra che ha partecipato al maggior numero di tornei di seconda serie italiana, e con la più alta tradizione sportiva, senza mai aver conseguito la promozione nel campionato maggiore.