In vista della sfida di TimCup di domenica 31 luglio al “Moccagatta”, grazie a Davide Ravan andiamo alla scoperta del pianeta-Ultras del Teramo.
Come spesso accade in Italia, anche a Teramo sono i primi anni ’70 ad assistere alla nascita dei primi gruppi di tifosi organizzati al seguito della squadra della città abruzzese.
E’ il 1971 quando alcuni ragazzi, giovani e meno giovani, si aggregano e formano il “Club Biancorosso”, nome semplice che fa riferimento ai colori sociali della squadra e sottolinea come ancora si sia lontani dal poter parlare di ultras.
Bisogna attendere il 1978 e la nascita del “C.U.C.E.” (Commando Ultrà Curva Est) per notare anche a Teramo il “cambio di passo” da semplici tifosi a gruppo ultras. Il C.U.C.E. è ben riconoscibile grazie allo striscione recante non il nome del gruppo ma bensì la scritta “Hasta la victoria siempre” con al centro la faccia di Ernesto Guevara (il “Che”), striscione che però verrà rimosso su pressioni della polizia dopo la morte il 28 ottobre 1979 del tifoso laziale Vincenzo Paparelli, nel tentativo (potremmo dire, senza paura di essere smentiti, vano e inutile) di “abbassare i toni” degli scontri politici che verso la fine degli anni ’70 si erano trasferiti negli stadi di tutto lo Stivale, utilizzando le varie curve come magafoni naturali di quel malessere diffuso.
Dopo la rimozione dello striscione sopra citato la curva Est opterà per la linea dell’apoliticità, linea ancora oggi adottata dai supporters teramani.
Al fianco del C.U.C.E. fa la sua comparsa anche un altro gruppo ultras in curva Est, i “Red and White Panthers”, formato per la maggior parte da ragazzi del centro storico teramano (la zona di Piazza S. Anna per chi è pratico di Teramo).
In questa stagione avvengono anche i primi tafferugli della storia teramana. Durante la partita con la Salernitana si susseguono scontri e alla fine vi sarà anche un’invasione di campo che porterà alla squalifica del “Comunale”.
Nel 1980 arriva la retrocessione in C2, ma ormai il “seme” ultras è stato gettato e quindi il deludente risultato del campo si trasforma in un successo sugli spalti. Il nocciolo duro degli ultras cresce di unità e si decide di dar vita ai “Devil’s Supporters”, gruppo nel quale si può entrare a farne parte attraverso il tesseramento. Le vicissitudini dentro a questo nuovo gruppo sono molteplici e cambierà diverse volte nome, sino ad arrivare al 1984, anno che vede la parola Korps accostarsi a Devil’s.
Quelli sono gli anni nei quali la curva est inizia a colorarsi con vari striscioni come: “Uniti per vincere”, “Non sarete mai soli la Est vi ama” (con Marilyn Monroe come simbolo, caso crediamo unico in Italia) e “I ragazzi della Est, noi con il tifo voi con il cuore”, striscione quest’ultimo alla quale la curva est è particolarmente affezionata, tanto da conservarne ancora la prima parte nella sede degli ultras. Questi anni vanno ricordati però non solo per gli striscioni della curva Est: dal 1984 iniziano i primi veri e propri scontri con tifoserie rivali (quasi sempre questi scontri avvengono in trasferta e mai nella città abruzzese) comecon i sostenitori del Foligno, della Civitanovese, Maceratese e Monopoli. I numeri che i Devil’s Korps (d’ora in poi sintetizzati in D.K. nda) riescono a muovere nelle trasferte sono molto buoni e toccheranno l’apice nello scontro play off a Terni contro il Fano, quando al seguito dei biancorossi arrivarono 3000 teramani.
Nella stagione 1985-’86 il Teramo ritrova la promozione in C1 e fanno l’apparizione le prime sciarpe con il nome dei D.K. Nascono anche i gemellaggi con Martina e Lanciano.
All’interno della curva Est fila tutto liscio fino al 1987, anno in cui una parte si stacca dai D.K. e dà vita alle “Teste calde”, gruppo che inizialmente prenderà posto nei distinti come a sottolineare il totale distacco da quello che fino a poco tempo prima era l’unico gruppo ultras riconosciuto. Nello stesso anno arriva anche una nuova retrocessione in C2, ma i numeri che riescono a muovere le due anime del tifo teramano sono comunque buone. Fa la sua comparsa un nuovo striscione dei D.K. e un nuovo bandierone (recante la scritta “Grande Teramo rubaci l’anima”) che continuerà ad essere utilizzato per molti anni a venire, divenendo così un feticcio di assoluto valore per le nuove generazioni che man mano si avvicinano alla galassia ultras biancorossa.
All’inizio degli anni ’90 avviene un ulteriore scatto in avanti per quanto riguarda i disordini creati dalla tifoseria teramana. Gli scontri sono all’ordine del giorno, e fra tutti vanno sicuramente ricordati quelli con la polizia a Giulianova e a Terni e quelli definiti dagli stessi teramani come “guerriglia urbana” di San Benedetto del Tronto, Jesi (coi quali in precedenza vi era un’amicizia), Civitanova e Pesaro. Purtroppo negli stessi anni il Teramo conosce l’onta della retrocessione in serie D e quindi, fisiologicamente, i numeri iniziano a scendere e vengono fuori nuove divergenze all’interno dei D.K., situazione che porterà per diverso tempo a trasferte fatte con numeri veramente piccoli (si parla di una decina di persone e nulla di più). Nel frattempo però si ritagliano sempre più spazio all’interno della curva Est i “Mods”, gruppo che si andrà ad affiancare senza problemi ai D.K. e con la quale creerà un binomio quasi indissolubile.
Nel 2000 però sembra perdersi tutto ciò che di buono si era riuscito a creare in tanti anni di movimento ultras a Teramo. Il giuliese Manari acquista la società (Teramo -Giulianova è la rivalità più accesa) e ciò crea una situazione insostenibile all’interno della Est: i D.K. si isolano dal resto della curva, smettono di tifare e attaccano lo striscione “Coerenza ad oltranza”. Questa situazione avrà risvolti drammatici: i Mods si sciolgono subito dopo l’acquisto della società da parte di Manari, ma va peggio a D.K. Durante la partita interna contro la Torres scoppia una grossa rissa in curva che porterà a svariate diffide per i Devil’s che decideranno di sciogliersi almeno sino a quando non sarebbero rientrati i diffidati.
In realtà però lo scioglimento durerà poco: a seguito di queste diffide la curva teramana si vedrà “trainata” da un nuovo gruppo denominato “Vecchia Guardia”, gruppo che i vecchi D.K. però non riescono a farsi andare giù e quindi già nel 2001 riappariranno nella Est alcuni simboli riferibili ai vecchi Devil’s, come lo stendardo “Orgoglio Devil’s”.
Nel giro di qualche mese sempre più D.K. fecero ritorno sugli spalti e lo storico gruppo si riprese senza nessun problema il centro della curva, vista anche la sparizione della Vecchia Guardia. Il 22 aprile 2001, nella trasferta di Gualdo, ricompare lo striscione dei Devil’s, come a voler riprendere un discorso interrotto poco tempo prima.
Ad oggi la curva teramana continua a non essere tesserata e ha al suo interno un alto numero di diffidati, numero dovuto ai rapporti mai idilliaci con le forze dell’ordine, che sovente fanno partire nuovi provvedimenti nei confronti dei supporters biancorossi. Con la fresca retrocessione in serie D molto probabilmente la curva ricomincerà a viaggiare e quindi una pagina buia come quella di una retrocessione dolorosa (ricordiamo che il Teramo nella scorsa stagione sarebbe dovuto essere in serie B, ma per colpa di un tentativo di illecito della dirigenza si ritrovò nuovamente in Lega Pro) può trasformarsi in un’ottima opportunità per riscrivere belle pagine di tifo.
Davide Ravan
Gran parte delle foto sono tratte dal profilo Fb Teramo Calcio Story
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