13 dicembre 1992, giorno di Santa Lucia, in C1 si gioca Alessandria-Lanerossi Vicenza. La formazione guidata da Ulivieri scende al Moccagatta da terza in classifica, con ambizioni di promozione. Sembra una partita con pronostico obbligato visto che i Grigi arrancano in fondo alla classifica e in 14 partite hanno accumulato nove punti di distacco (allora le vittorie valevano due punti).
La giornata è tipicamente alessandrina, fredda, umida e con un cielo grigio che non promette niente di buono.
L’incontro all’inizio vede l’Alessandria determinata a mettere sotto i più quotati avversari ed in un paio di occasioni riesce anche ad andare molto vicino al gol. Con le squadre negli spogliatoi la nebbia scende minacciosa e già dal 5’ della ripresa la visibilità dagli spalti è praticamente nulla. In campo, sembra, fosse ai limiti regolamentari.
In queste condizioni la gara si trascina stancamente fino a dieci minuti dal termine quando dalla Gradinata Sud si alza un boato e i giocatori alessandrini si abbracciano. Han segnato i Grigi! Davvero? Siamo sicuri? Come è successo? L’incertezza permane fino a fine incontro e solo negli spogliatoi si scoprirà cosa era successo in campo.
Calcio di punizione sulla trequarti sinistra a favore dei Grigi. Batte Zanuttig, la palla spiove in area e tra un nugolo di giocatori svetta Serioli che mette in rete. Ulivieri, mister vicentino contesterà la validità della rete sostenendo che la punizione era indiretta e nessuno aveva toccato il pallone dopo Zanuttig. Opinione rispettabile visto che nessuno è in grado di sostenere il contrario, ma l’arbitro convalidò il punto e la partita finì 1-0 per i Grigi.
A fine stagione il Vicenza riuscì comunque ad essere promosso e i Grigi si salvarono grazie anche all’esclusione dell’Arezzo a metà del ritorno.
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Sergio Giovanelli