
C’era un clima diverso dalle altre volte, domenica a Canelli. Lo si percepiva sul terreno di gioco e fuori, sugli spalti, tra abbracci, lacrime e qualche urlo diretto ai Grigi in campo: “vincete per Geppo”.
La partita che andava a disputarsi era l’epilogo di una settimana drammatica per il Popolo Grigio che piangeva l’amico “Geppo” ma al tempo stesso l’inizio di un’altra ancora più difficile che ci porterà all’ultimo saluto ad uno dei personaggi più iconici della tifoseria Grigia.
L’unico lampo di sole, l’unica gioia la poteva regalare la squadra che, con grande senso di maturità, aveva capito quanto il caro “Geppo” aveva amato questi colori. Era stato un punto di riferimento per tutti i tifosi, con le sue battute ed i suoi consigli. E gli alessandrini del gruppo squadra lo avevano raccontato ai compagni chi era stato. Come “Lollo”, Lorenzo Cirio, corso a dedicare il suo gol all’amico che da ragazzo lo accoglieva “come un figlio” nel suo pub.

Così, tra la commozione generale (in tanti di Canelli ci hanno chiesto chi fosse stato “Geppo”), si è passati alla partita. Un match che, alla vigilia, presentava tante insidie ma che la squadra di Alberto Merlo ha disputato in modo perfetto.
Nessuna sbavatura difensiva, centrocampo compatto, deciso, di carattere. Quattro gol e pratica archiviata.
Merlo era stato chiaro: “non possiamo più sbagliare”. E la squadra lo ha seguito. Ci voleva testa, e la testa questa volta ha fatto tutto, ha fatto volare i Grigi.
Le reti sono il coronamento di una prestazione superba di tutta la squadra che ha saputo interpretare con carattere la partita sullo slancio del dodicesimo uomo in campo e del suo amato amico che avrebbe voluto proprio una partita così.
Grandoni su calcio di rigore nel primo tempo al 22’ (fallo su Ventre), Tommaso Merlo di testa 5 minuti nella ripresa su azione di calcio d’angolo, poi Cesaretti al 14’ sempre da corner allungato sul secondo palo da capitan Magnè.
Infine la ciliegina sulla torta di “Lollo” Cirio, il ragazzo della Nord, che, rubato un pallone a centrocampo e triangolato con Ventre si è inventato al 40’ un eurogol nel sette che ricorderà per tutta la vita perché con la dedica speciale a quell’amico che, al pub, gli raccontava dei Grigi e dell’amore per l’Alessandria.
Mauro Bavastri

Anche Jacopo Tozzi è andato in gol ma la sua rete è stata vanificata dalla posizione di fuorigioco

Gioia e commozione, a fine partita, sotto la curva, per il mister in seconda Maurizio “Icio” Ammirata, “cuore Grigio”