La Pro Patria e Kubala, un matrimonio “bianco”

mercoledì, 02 Novembre 2022

La Pro Patria nei tempi gloriosi

Questa è la storia di un calciatore diventato famoso al mondo e che non riuscì mai a consumare il matrimonio con la Pro Patria di Busto Arsizio.

Il migliore lo vedevano all’opera tutti i giorni, ma non quando serviva: in quel 1949, László Kubala vestiva la maglia della Pro Patria. In allenamento e nelle amichevoli, ma non in campionato. Perché era squalificato a vita, quel ragazzo nato in Ungheria ma apolide per convinzione e destino. Dall’Ungheria comunista era fuggito, aveva riparato in Italia passando attraverso l’Austria e aveva scelto di mostrare il suo calcio, qualora ne avesse avuto la possibilità, a Busto Arsizio. Il tutto per merito di Peppino Cerana, presidente della Pro migliore di sempre. Ci aveva visto giusto, Cerana, e aveva saputo toccare le corde adatte: László, uno dei giovani talenti più forti del calcio europeo, preferì Busto al Torino di Novo e alla Juventus degli Agnelli, perché lì si sarebbe inserito facilmente, grazie alla presenza di diversi suoi connazionali, come Viney e Turbekey.

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