Si era sentito troppo spesso dire che l’Alessandria fosse sempre stata in forma, che lo scorso campionato non aveva minimamente inciso sulla testa dei Grigi, più carichi che mai. La scorsa stagione, è giusto ricordarlo, ha visto la truppa piemontese, nella scellerata gestione Braglia, dilapidare un vantaggio di 13 lunghezze dalla Cremonese che ha poi conquistato all’ultima giornata la Serie B, e perdere una finale play off contro il Parma. Interessanti le riflessioni fatte da Claudia Marrone su Tuttoc.com.
Niente però cambiò, l’ossatura della squadra anche per questa annata rimase la stessa, ma era umanamente impossibile che non si avvertissero scorie di un periodo devastante, che aveva infranto ogni sogno che potesse essere spezzato, nel peggiore dei modi. Giusto fu non cercare alibi riparandosi dietro a un malessere comunque insito, ma l’avvio dell’attuale stagione fu disastrato. E l’Alessandria pareva spacciata.
Poi il 21 novembre il cambio, in panchina mister Michele Marcolini succede a Stellini, e la scossa arriva. Non che fosse solo colpa dell’ex tecnico, quando le situazioni non girano tutti hanno le proprie responsabilità, ma probabilmente Stellini – vittima anche lui di un vortice di pessimismo che si respirava – non ha saputo dare la scossa mentale per far girare diversamente le cose, scossa che invece è arrivata con Marcolini: la squadra, con il pareggio di Pisa ottenuto sabato scorso, è arrivata all’undicesimo risultato utile consecutivo, comprensivo dell’obbligato turno di riposo già osservato e di una gara da recuperare, e oltre a questo ha raggiunto anche la finale di Coppa Italia Serie C. E’ vero, la finale c’è poi da vincerla, ma di sicuro è stato un primo traguardo ottenuto che dà carica diversa (oltre poi, se vinto, il diritto all’accesso alla seconda fase dei play off), che si unisce a una remuntada in classifica che vede ora al sesto posto, nonostante all’inizio tutto sembrasse spacciato.
E allora potrà anche arrivare una sconfitta, in un percorso un piccolo passo falso è fisiologico ma non comunque certo, però il vento è cambiato, e sarà in ogni caso più facile programmare il futuro: oltre poi a non dover drammatizzare un piccolo sbandamento. Perchè la crescita c’è stata, ed è evidente sotto gli occhi tutti. La cura Marcolini ha funzionato.