Pur con una classifica che non sorride in chiave salvezza, l’Alessandria contro il Gubbio ha fatto tesoro del ko esterno contro l’Entella per non demordere dopo essere stata raggiunta sul pari, ribattendo colpo su colpo e conquistando la meritata vittoria. Punti importanti per rimanere agganciati alla coda della graduatoria che “corre” confermando anche le dichiarazioni dell’ex Piero Braglia che ha definito a fine partita “il girone di ritorno come un secondo campionato”.
E Braglia lo ha pagato sulla propria pelle visto che il suo Gubbio, bello a vedersi ma altrettanto evanescente, ha cozzato contro una squadra, quella alessandrina, messa sapientemente in campo da un mister che ha saputo trovare il modulo adatto ad un match che ha registrato gli esordi dei nuovi arrivati Guidetti e Lamesta. Il primo, con Nichetti, ha “spaccato” il forte centrocampo avversario, il secondo ha subito dato quella spinta che mancava lateralmente mettendo anche a segno il vantaggio grigio, una realizzazione di pregevole fattura nata da un lancio di Guidetti e confezionata da Galeandro e Nichetti per la conclusione finale di Lamesta.
Se Braglia, dalla panchina, aveva giudicato dentro l’intervento di Liverani su Mbakogu (sempre che fosse stato irregolare), aveva ragione Rebuffi a dire che invece era fuori area. L’errore di valutazione del direttore di gara ha permesso a Bulevardi di pareggiare sulla respinta del portiere sul penalty calciato da Vasquez.
L’Alessandria ha continuato a crederci e Rebuffi, a quel punto, ha giocato la carta Martignago, sbancando il “Mocca” e mandando in visibilio il suo pubblico. Il nuovo entrato non si è fatto attendere nel capitalizzare il traversone dalla destra di Lamesta, con Galeandro ancora suggeritore. Non c’è che dire: tutti hanno fatto egregiamente il loro compito, qualche sbavatura ci stava, ma l’avversario era di qualità. Vero che il campionato dei Grigi si giocherà negli scontri salvezza, ma questo successo è oro colato, soprattutto per il morale.
Mauro Bavastri