Germinale dopo un gol segnato con la maglia del Bassano.
Bassano-Alessandria, partita “tosta” per entrambi i club. Motivi contingenti di classifica, storia recente. Chi meglio di Domenico Germinale può recitare la parte dell’ex di lusso?
Lo contattiamo al telefono, è ben disposto a rispondere alle nostre domande con quella sua inconfondibile cadenza veneta, essendo lui nato a Treviso.
Classe 1987, giunse ad Alessandria a gennaio di quest’anno, nel corso del cosiddetto “mercato di riparazione”, proprio nel momento in cui i Grigi erano lanciati come una locomotiva verso quella serie B che ormai manca da 41 anni. Poi sappiamo come è andata a finire.
– Mimmo – come tutti lo chiamano – non tradisce la delusione.
“Mi spiace davvero tanto, credetemi. Ho sentito e letto tante versioni, ma noi eravamo veramente convinti di poter salire. Ce lo avevamo detto anche prima della partita proprio di Bassano, dopo la quale le cose si sono poi complicate. Sono rammaricato anche personalmente, perché avrei voluto maturare ulteriormente collaborando a raggiungere un traguardo così prestigioso come la B. La palla purtroppo è rotonda e non sempre ti fa essere padrone del tuo destino”.
Germinale in versione grigia, allo stadio “Mercante” tenta di infrangere la difesa della sua attuale squadra. L’immagine si riferisce al Bassano-Alessandria 3-2, che si è giocata lo scorso 28 marzo.
– Cosa ti ha lasciato la maglia grigia?
“L’orgoglio di averla indossata, perché sono sempre stato consapevole che l’Alessandria è una squadra importante, per la sua storia e per il tifo che sa metterti dentro una carica unica. Ero arrivato con l’intento di costruire un progetto ben definito, poi però la società – sia ben chiaro, è una delle più serie che io abbia mai trovato – ha fatto scelte diverse. Se devo essere sincero, ci sono stato male, non ho capito la decisione, ho provato cosa voglia dire la delusione, anche perché mi sono quasi subito stirato e ho voluto insistere, mi hanno fatto insistere. Ogni volta scendevo in campo grazie agli antidolorifici e questo ha complicato le mie prestazioni. Col senno di poi, avrei dovuto fermarmi, ma era troppo importante fare parte attiva di un gruppo che di volta in volta voleva costruire qualcosa di importante. È andata così, pazienza…”.
Germinale, scuola Inter, sinora nel corso della carriera oltre nell’Alessandria, ha militato in altre formazioni di blasone, tra le quali Foggia, Como, Catanzaro e Spal, che nel loro passato hanno militato tutte in serie A.
– Oggi sei uno degli attaccanti di valore del Bassano, una squadra ambiziosa e con le credenziali a posto addirittura per vincere direttamente il campionato.
“La nostra è una compagine molto giovane, miscelata bene con elementi di esperienza e di valore come Iocolano. Qui si lavora bene, l’aria della provincia è salutare perché c’è meno pressione rispetto ad esempio ad Alessandria. Il campionato è però ancora lungo. A ben pensare, ti dico che mi farebbe piacere vincere il campionato e che l’Alessandria poi ci raggiungesse in B dopo i playoff. Ti va bene come soluzione?”.
– Un pronostico per domenica?
“È una partita da tripla, che noi vogliamo naturalmente vincere”.
Alessandria-AlbinoLeffe 1-1, campionato 2014-’15. La rete proprio di Germinale.
– Se dovessi segnare, esulterai?
“Prima di tutto per segnare bisogna giocare, e il nostro Mister sino all’ultimo non dice chi realmente deve scendere in campo. No, credo che non esulterei, perché lo riterrei un affronto ad un mio passato recente a cui comunque ho voluto bene anche se sono stato ceduto. Però, se proprio dovessi segnare con una rovesciata d’altri tempi, magari al 95’, sono certo che i tifosi grigi mi perdonerebbero una minima gioia pubblica”.
Mario Bocchio