La stampa italiana celebra la promozione dell’Alessandria in serie A.
Al secondo campionato dall’avvento alla presidenza di Silvio Sacco, l’Alessandria fece ritorno in serie A. Accadde al termine del combattuto campionato 1956-‘57, dopo aver concluso positivamente la rimonta sul Catania ed in seguito allo spareggio giocato a Milano, vinto dopo i tempi supplementari contro il Brescia. Se nei primi decenni di vita il club piemontese visse dell’estro dei suoi brillanti attaccanti, in questo periodo si dimostrò invece ottimo interprete del catenaccio e ottenne in massima serie alcune non scontate salvezze, con largo anticipo.
Il presidente Silvio Sacco con il capitano Pedroni negli spogliatoi di San Siro appena subito dopo il mitico spareggio vinto contro il Brescia.
Proprio nella stagione 1956-‘57 i Grigi disputarono il loro tredicesimo campionato di serie B. L’Alessandria in amichevole riuscì addirittura a battere per 3-2 la Nazionale italiana. Già annoverata tra le favorite della vigilia, l’Alessandria rispettò i pronostici e, in un campionato combattuto e avvincente, si portò presto nel gruppo di testa malgrado un calendario non dei più agevoli. Per la prima volta la squadra indossò la storica divisa grigia e azzurra.
Capitan “Pedro” e la gioia alessandrina per la promozione in serie A dopo lo spareggio di San Siro.
Nel mese di marzo un improvviso calo di forma sembrò staccare definitivamente i grigioazzurri dalle lanciate Verona e Catania; ad aprile la brutta sconfitta di Monza spinse l’esperto allenatore Sperone alle dimissioni. La dirigenza optò per la soluzione interna, con Luciano Robotti coaudivato dal libero Pedroni: malgrado un preoccupante scivolone a Taranto, la squadra riuscì a riportarsi a ridosso del duo di testa e a sorpassare a quattro minuti dal termine del campionato il Catania. Appaiata al secondo posto assieme al Brescia, l’Alessandria sconfisse anche le “Rondinelle” nel combattuto spareggio di San Siro e potè festeggiare il ritorno in serie A a nove anni dall’ultima retrocessione.
Sandro “Bambi” Vitali, ripreso ancora durante lo spareggio di Milano: la sua classe gli permise di giocare in svariati ruoli senza sfigurare e nel corso della sua carriera lo seppe dimostrare.
Il match si giocò domenica 23 giugno 1957 davanti a sessantamila spettatori. Stefani, Brotto, Nardi, Traverso, Pedroni, Albertelli, Castaldo, Manenti, Vitali, Tinazzi e Morbello: in novanta minuti si giocarono l’intera stagione. A dire la verità non bastarono, come detto, neanche due tempi regolamentari, perchè al gol lampo (3° minuto) di Tinazzi, rispose Chicco Nova. L’1-1 del novantesimo non riuscì a mettere la parola fine all’equilibrio che aveva caratterizzato tutto il campionato. Altra mezz’ora di supplementari di sofferenza. E’ Castaldo a mettere la propria firma sul 2-1 finale, per l’immensa gioia alessandrina, in primo luogo quella del presidente Silvio Sacco. I tifosi più anziani ricordano ancora con gioia quella battaglia milanese, i più giovani ne hanno forse letto le cronache.
Sta per esplodere la mania della Riviera, che a partire dagli anni Ottanta porterà il Piemonte sulle spiagge della Liguria nei fine settimana.
Mario Bocchio