Pierangelo Carletti, per i tifosi grigi, è sempre stato “Maciste”, il giocatore assurto a simbolo di colui che non molla mai.
È nato a Carrara il 18 dicembre 1963; roccioso difensore (1,86 m. x 77 kg. le sue caratterische fisiche) ha sempre supplito con l’impegno e la dedizione a doti tecniche non da fuoriclasse.
Dopo aver giocato in C2 per quattro stagioni nelle file della Sarzanese ha girovagato per alcune stagioni passando da Suzzara a Poggibonsi, prima di approdare a Prato e alla C1. Dalla Toscana al Piemonte. Carletti si trasferisce ad Alessandria nell’estate del 1994. Sono i Grigi di Gino Amisano con Roselli in panchina e Melani direttore sportivo; nel torneo appena concluso la squadra è retrocessa in C2 ma è stata ripescata a causa della mancata iscrizione del Mantova. Il Girone di C1 ha una favorita d’obbligo nel Bologna che ha già fallito l’anno precedente e non può più permettersi di sbagliare ancora. L’alluvione di novembre, poi, complica ulteriormente le cose.
Carletti esordisce in maglia grigia nella prima giornata di campionato, il 28 agosto 1994, al Moccagatta contro il Carpi, partita finita 1-1. In quel campionato giocherà 26 volte (più 2 in Coppa Italia) segnando anche 4 gol. Vestirà la maglia grigia fino al termine del campionato 1996-’97, giocando per l’ultima volta l’11 maggio 1997 nella partita vinta al Moccagatta 2-0 contro la Pistoiese.
Tornò in Toscana firmando per il Pietrasanta (serie D) per poi giocare ancora cinque stagioni nel Versilia, sempre in D per smettere alla soglia dei 40 anni. Appese le scarpe bullonate al chiodo, ha intrapreso la carriera di allenatore dei bambini guidando per alcune stagioni i giovanissimi del San Marco Avenza per lasciare l’incarico, a fine 2014, per problemi di lavoro.
Tutti ricorderanno per sempre quando dalla Curva Nord si alzava il grido di battaglia: “Undici, undici Carletti… noi vogliamo undici Carletti!!!”. In quelle parole ci sta tutto il significato di un’intera e onesta carriera.
Sergio Giovanelli