Alessandria, la vittoria sfuma nel finale, finisce 2 a 2. Pensare di conquistare un punto per come si era delineato l’incontro con la Vis Pesaro a fine primo tempo era già un’impresa, vedere sfumare addirittura la vittoria ad una manciata di minuti dal termine è divenuta una beffa.
Il risultato del campo non sorride ai Grigi che vedono la classifica sempre dal terzultimo posto ma la forbice davanti si allarga visti i successi di Olbia e San Donato Tavarnelle mentre la Vis Pesaro muove la classifica proprio al Moccagatta in quella che doveva essere la ripartenza della squadra di Lauro.
Un confronto dalle mille sfaccettature e che poteva concludersi con qualunque verdetto visti gli episodi in campo.
Certo che i Grigi, bravi nella prima mezzora a dettare i tempi di gioco, rischiando ma anche costruendo occasioni pregevoli (bellissima la rete del vantaggio del 19’ realizzata da Sylla – in concomitanza di pochi secondi con il termine del silenzio del tifo), ci hanno messo molto del loro per complicarsi la vita.
Come Renault che con il suo doppio giallo ha lasciato i suoi in dieci per più di un tempo (suo anche lo svarione in copertura sul pareggio ospite di Zoia al 31’), oppure l’estremo difensore Liverani che ha dato via libera alla Vis per il pareggio finale (Sanogo all’87’).
Errori che sono stati determinanti nel già precario equilibrio di una squadra che fa fatica a rimanere concentrata ed in partita per 90′. Certo è che giocare per una cinquantina di minuti sotto assedio non ha lasciato molte chanches alla pur volonterosa Alessandria. E quando già fai fatica i singoli episodi diventano macigni insormontabili da superare.
Eppure Baldi aveva rotto gli schemi con un lampo nel buio del gioco grigio della ripresa capitalizzando con una deviazione a centro area una punizione dalla sinistra di Perseu (59′).
Il fortino mandrogno ha resistito fino all’ 87’ momento del pari ospite, rischiando addirittura di capitolare poco dopo ma il palo ha salvato Liverani e sancito il definitivo 2 a 2.
Un passo avanti ma, paradossalmente, due indietro in classifica verso la proclamata “salvezza diretta”.
Mauro Bavastri