1967, la Nazionale Olimpica che conquistò la medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo in Tunisia. In piedi, da sinistra: Anastasi, Vecchi, Fara, Baisi, Botti, Cresci. Accosciati, da sinistra: Pasetti, Parola, Scala, Battisodo e Chiarugi. Alla guida tecnica Gigi Peronace
L’incontro tra i due colori, il Grigio e l’Azzurro, può anche verificarsi in tempi diversi. Dei quindici nazionali “alessandrini” abbiamo già detto.
Molti altri giocatori possono mettere in bacheca la maglia dell’Alessandria e quella di una delle tre Nazionali maggiori anche se indossate in tempi diversi. Ne abbiamo contati 44, diversi dei quali l‘Azzurro l’hanno solamente … annusato giocando solamente una partita.
Il capostipite di questa dinastia è Felice Milano (foto sotto) schierato per la prima volta in azzurro il 17 marzo 1912 (Italia-Francia 3-4) quando era ancora tesserato per la Pro Vercelli. La Grande Guerra lo avrebbe portato via di lì a poco fermando per sempre la sua carriera grigia e azzurra.
Saltando qua e là nella storia del calcio azzurro troviamo presenze nella squadra A per Lorenzi,Lojacono, Giacomazzi, l’indimenticabile Maroso, “Farfallino” Borel, ma anche per “berceroccia” Bercellino,Nicolè, Francesco Rizzo, Porrini, Bertotto e Antonio Sabato. Clemente Morando le sue 3 partite le ha giocato quando era della Valenzana, Jonathan Bachini mentre giocava ad Udine.
Italia-Spagna 1-1, anno 1959. Nicolè e Lojacono (autore del gol) in maglia azzurra.
Gli alessandrini Ginetto Armano, Daniele Daino e Mario Fara le loro poche presenze in azzurro (mai nella squadra maggiore) le hanno collezionate con altre maglie così come Contratto, Fanello, Pileggi e Salvadori.
Valerio Bertotto in maglia azzurra.
Otto giocatori, alcuni di essi con una storia grigia importante, hanno giocato una sola partita in Nazionale. L’unico ad aver giocato ai masimi livelli è Luigi Vercelli, una gara nel 1921 con la maglia della Novese in pieno scisma calcistico. Con un unico gettone di presenza in Nazionale B (sigla che raccoglie diverse selezioni, dalla B vera e propria all’Uder 23 passando per l’Olimpica) Ercole Castaldo ed Edoardo Reja; con un solo assaggio di Nazionale Giovanile abbiamo Gianni Facchinello, Fausto Inselvini, Moreno Longo, Franco Pedroni ed Adriano Zanier.
Nella rosa della stagione appena conclusa c’era un giocatore che ha in carriera sei partite di Under 21 (tutte giocate mentre era tesserato per il Bologna): Massimo Loviso.
Infine una citazione anche per Baisi, Renzo e Sergio Bettini, Bodi, David,Della Morte, Iachini, Magistrelli, Mazzia, Bepi Moro, Notaristefano, Stefani, Silvano Villa e Volpato
Sergio Giovanelli
Notare bene
Nei nostri racconti sui giocatori alessandrini e il loro rapporto con l’Azzurro abbiamo considerato solamente le tre Nazionali maggiori, tralasciando volutamente ogni tipo di discorso che riguarda le squadre Juniores, Under 20, 19 ecc., le formazioni Universitarie, Goliardiche, Scolastiche, Militari, di Serie B e\o C, le selezioni di Lega ed ogni altro tipo di squadra rappresentativa.
Nell’estate del 1960 Fanello venne convocato da Nereo Rocco nella Nazionale Olimpica e partecipò ai Giochi Olimpici della XVII Olimpiade, che si disputarono a Roma.
Ecco il titolo che fece “Il Calcio e Ciclismo Illustrato” (uno dei più autorevoli settimanali sportivi dell’epoca): “Il trio della speranza”. La copertina era dedicata a Rivera, Tomeazzi (centravanti dell’Inter) e Fanello. Lo stesso Fanello esordì con Taiwan il 26 agosto. L’Italia concluse quarta e lui segnò un gol in due partite. Durante il torneo fu acquistato dal Milan per 40 milioni. in quell’anno centravanti del Milan era un certo Altafini, campione del mondo con il Brasile.
Per lo stesso motivo abbiamo trascurato di parlare (con un’eccezione) anche delle partite non ufficiali della Nazionale maggiore. Tutto ciò, vista l’estensione e la complessità della materia, lo racconteremo in una prossima occasione.
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