Sarti, Burgnich, Facchetti… Galli, Tassotti, Maldini… Zoff, Gentile, Cabrini: ognuno ha la sua formazione della vita. Come Pozzani, Maldera, Di Brino… e via andare. Campionato 1973-7’4, si torna in B, dopo anni di calcio fatto bene, forse troppo, ma, ahimè, avaro di risultati. Dino Ballacci arriva da Arezzo e porta con sé un mestiere collaudato, capace di gestire teste e gambe. Al resto ci pensa una pattuglia di grandi professionisti, ancora affamati e desiderosi di dire la loro. Ballacci scarica, dopo l’espulsione nel derby interno con la Gavinovese, il talentuoso ma ingestibile Musa e s’inventa Manueli ala per i cross a Dalle Vedove. Questa è la svolta. A metà campo governa Volpato, dietro ci pensano Barbiero e Colombo.
Undici titolari fissi, con una panchina sempre pronta e piena di gente duttile come il professor Mazzia. Pochi gol fatti, quelli che servono (39) e pochissimi quelli subiti (17) quelli giusti per la promozione. Calcio fatto di organizzazione, cinismo, esperienza, calcio che scalda il cuore e resta nella storia. Un campionato stravinto, ben prima del necessario con la coda imprevista dell’esonero di Ballacci alla vigilia della gara di Mantova che sancirà la promozione matematica. Ma questo renderà più dolce il ritorno del mitico Dino, qualche anno dopo.
Annata 1973-’74. A partire da questa stagione viene ammesso in panchina anche il giocatore n. “14”, fermo restando la possibilità sostituire il portiere e un altro giocatore.
Sullo svolgimento del campionato c’è poco da aggiungere: il monologo dei Grigi fu talmente devastante per il morale dei rivali che il vantaggio finale dell’Alessandria rimase di ben sei lunghezze malgrado i due soli punti conquistati nelle ultime cinque partite dopo il cambio tra Ballacci e Pietruzzi. La lotta per il (platonico) secondo posto premiò l’Udinese ai danni del Monza il quale si consolò con la Coppa Italia. Assieme alla cenerentola Derthona scesero in Serie D sorpendentemente due formazioni come Triestina e Savona, che alla vigilia del campionato erano accreditate di piazzamenti nella prima metà della classifica.