La rivalità tra Alessandria e Reggiana va al di là dello storico spareggio di San Siro. Affonda le radici negli ormai lontani campionati di serie B 1960-’61 e 1961-’62.
Ancora adesso le ferite stentano a rimarginanrsi. All’inizio del torneo 1961-’62 i Grigi si ritrovarono addirittura in vetta alla classifica. L’allenatore Rava ed i dirigenti non si lasciarono comunque rapire da facili entusiasmi, ed anzi ben consci delle debolezze dell’undici, si adoperarono per mantenere ferme le acque del tifo già in fermento. Ben presto a causa anche di infortuni, arbitraggi a dir poco disastrosi , episodi decisamente sfortunati, l’Alessandria abbandonò le prime piazze della graduatoria e si attestò a metà classifica, posizione che mantenne fino in fondo. Per il secondo anno consecutivo comunque un giocatore grigio conquistò la palma di miglior realizzatore di tutto il torneo; fu il centravanti Cappellaro che, ingaggiato per sostituire il partente Fanello, finì per eguagliare il suo collega dell’anno precedente terminando con 21 reti in vetta alla classifica dei bomber. Questo campionato merita di essere anche ricordato perchè per la seconda volta in due anni consecutivi, l’Alessandria rese nulle le speranze proprio della Reggiana. Nel campionato precedente l’aveva battuta per 2 a 1 alla penultima giornata: i Grigi impedirono alla squadra emiliana di salire in serie A, mentre in questo torneo, superandola sempre per 2 a 1 alla quartultima domenica, contribuirono addirittura a farla scivolare in serie C.
È uno dei protagonisti di quella partita, giocata nel maggio del 1961, Rocco Melideo, a ricordare il dramma reggiano: “Il ‘Moccagatta’ era interamente invaso dai tifosi emiliani, era in pratica di un’unica tonalità, quella granata. A cinque minuti dalla fine i risultato era 1-1, grazie all’autorete di Calvani e al successivo pareggio di Greatti, L’arbitro Campanati, concesse un rigore alla Reggiana: lo calciò Sardei e l’estremo difensore grigio Notarnicola lo respinse. Ebbene, si sviluppò un’azione che portò Fanello a realizzare il gol del 2-1. Quella battuta d’arresto fu letale per la Reggiana, che vide sfumare la serie A. Alla fine della partita, ricordo ancora bene che andai a consolare Sardei, che piangeva a dirotto come un bambino”.
Mario Bocchio
Nella foto: Achilli, Notarnicola, Sperati e Melideo Consolano Sardei, autore del rigore sbagliato.
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