Stagione 1985-’86 Pontedera-Alessandria 2-1. In piedi da sinistra: Lorenzo, Gregucci, Carraro, Marchetti G.C., Torti. Accosciati: Mocellin, Moro, Briata, Frara, Camolese, Magagnini.
I fratelli Calleri se ne vanno. Provano a regalare le quote della società agli unici alessandrini del consiglio direttivo. Nè Cerafogli, nè Iacampo se la sentono di rischiare e così l’Alessandria finisce inaspettatamente ad un certo Domenico Bertoneri padre-padrone della Massese, industriale del marmo … e non solo di quello. Le regole della federazione non permettono la doppia proprietà nel mondo del calcio e così la poltrona presidenziale dell’Alessandria va a diversi prestanome.
Alcuni dei protagonisti
A muovere nella quasi totalità le file dell’Alessandria con la qualifica di direttore sportivo è Giuliano Silei, uomo di spicco del calcio toscano a cui va ascritto il merito, se di merito si tratta, di aver convinto Bertoneri a chiudere l’operazione.
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La squadra è rivoltata come un calzino. I pezzi più importanti della stagione precedente partono per altri lidi e vengono sostituiti da alcuni giocatori in esubero dalla Massese come Magagnini, Torti e Mocellin. In panchina vengono riconfermati Colombo e Tagnin. Di entusiasmo tra i tifosi alessandrini non se ne parla proprio. Invece l’andamento del campionato ha dell’incredibile: l’Alessandria perde la prima partita alla ventunesima giornata e alla fine le sue sconfitte saranno solo quattro.
Il tifo
I Grigi rimangono stabilmente in zona promozione con Lucchese, Spezia e Pistoiese. Hanno la miglior difesa del campionato mentre Mocellin, che bomber non è mai stato, si segnala con le sue nove reti. A novanta minuti dalla conclusione del campionato la Lucchese è ormai prima e irraggiungibile, lo Spezia ha 42 punti ed è seguito dall’Alessandria con 41 e dalla Pistoiese con 40. Gioco della sorte il calendario prevede lo scontro diretto tra Spezia e Pistoiese, mentre i Grigi sono in trasferta sul campo del tranquillo Pontedera di Marcello Lippi. L’andamento altalenante delle due partite regala momenti di diabolica incredulità, ma la squadra grigia è fisicamente prosciugata da un campionato che ha dell’incredibile, in cui ha schierato soltanto 18 giocatori. Riesce a passare in vantaggio e a colpire un palo prima di sfaldarsi e perde la partita. Spezia e Pistoiese concludono in parità e così, ancora una volta, l’Alessandria è beffata sul filo di lana.
La “rosa” dell’Alessandria nella stagione 1985-’86. In alto da sinistra: Quaglia, Panizza, Gregucci, Carraro, Caracciolo, Moro, Beccari. In mezzo: Sgarbossa, Torti, Colombo (all.), Viganò (mass.), Tagnin (all.), Lorenzo, Marchetti. Seduti: Ferrarese, Manueli, Briata, Camolese, Magagnini, Frara, Mocellin.
Così sulla stampa
Da “La Stampa” di domenica 1 giugno 1986. Nella foto si riconoscono l’ex Cavaglià, passato al Pontedera, e i grigi Torti e Gregucci.
Da “Stampa Sera” di lunedì 2 giugno 1986.
Proprio sulla partita di Pontedera, così scrisse l’inviato de “La Stampa” Franco Marchiaro:
“Nulla da fare, purtroppo, per l’Alessandria nella partita verità di Pontedera. I grigi, dopo essere andati in vantaggio al 21′ con una bellissima rete di Giancarlo Marchetti, proprio mentre a Spezia la Pistoiese segnava a sua volta (in quel momento l’Alessandria era promossa in C1), non sono riusciti al 78′ nel raddoppio, su lunghissimo tiro di Mocellin che colpiva la traversa. Sul contropiede era il Pontedera, di prepotenza, a raggiungere la parità (79′), poi i grigi -intanto tra Spezia e Pistoiese era pareggio, 2-2 – non avevano più la forza, psicologica forse più che fisica, per reagire e al 90′ su azione tutta personale di Ferrari, entrato pochi minuti prima, subivano la beffa della sconfitta. Nulla da fare, allora, per la tanto attesa promozione in C1, l’Alessandria dell’accoppiata Colombo-Tagnin resta in C2 e da questo momento ricominciano anche i problemi per la società, considerato che la finanziaria toscana che l’aveva rilevata ad inizio campionato dai fratelli Calleri, sembra decisa a disimpegnarsi”.
Arbitro assediato al “Moccagatta”
Da “La Stampa” di martedì 6 maggio 1986.
Ancora il compianto Marchiaro:
Il gol annullato contro l’Entella, che scatenò i tifosi al “Moccagatta”. Lorenzo, fuori quadro, ha segnato con un grande tiro, ma il guardalinee ha segnalato una presunta irregolarità di Frara, ininfluente ai fini della realizzazione.
“I grigi meritavano senz’altro qualcosa di più nell’incontro casalingo, importantissimo ai fini della promozione, con la matricola Entella. A parte le buone parate del portiere Cardinale, i liguri hanno avuto molta fortuna quando Gregucci di testa ha colpito la traversa. Si aggiunga poi un gol annullato ed un rigore non concesso dall’arbitro Manfredini di Modena, certo non troppo felice nelle sue decisioni La conseguenza, purtroppo, si è avuta negli ultimi minuti di gara e poi dopo il fischio finale, con tentativo prima di invasione di campo — i tifosi esagitati sono stati convinti al buon senso dal vicequestore Nando Feola e da tutti i giocatori dell’Alessandria —. poi vetri spaccati al pullman degli ospiti e assedio per due ore all’arbitro rimasto bloccato negli spogliatoi con il commissario di campo e i due guardalinee. La violenza, certo, è sempre assolutamente da condannarsi, non possiamo allora schierarci con chi l’ha messa in pratica domenica al ‘Moccagatta’ facendo oltretutto rischiare ora una grossa multa alla società. Occorre però che si scelgano meglio – non vorremmo dover credere a certe scelte sbagliate per danneggiare l’Alessandria – i direttori di gara. Alessandria-Entella era partita troppo importante, certe errate valutazioni possono giocare un ruolo determinante, e questa volta a subirne le conseguenze sono stati proprio i grigi. Pareggio dell’Alessandria, nulla di compromesso, certo, per la promozione, ma è altrettanto vero che ora. staccati di un punto dalla Lucchese e appaiati allo Spezia, i grigi dovranno stare attenti ad ogni passo falso, tenuto conto oltretutto che di quattro partite da disputare ben tre saranno in trasferta”.
Con la Torres tutto è andato storto
Da “La Stampa” di sabato 24 maggio 1986.
Da “La Stampa” di domenica 25 maggio 1986.
Questo il resoconto che apparve su “La Stampa” lunedì 26 maggio 1986:
L’autogol di Lorenzo contro la Torres.
“I grigi, complice un’autorete di Lorenzo, sono sconfitti in casa dalla Torres e sfumano in gran parte i sogni di una promozione. È vero, matematicamente tutto è ancora possibile — anche un eventuale spareggio a tre, Alessandria. Spezia e Pistoiese, per il secondo posto disponibile, visto che per la capolista Lucchese non vi sono più problemi —, ma dopo la doccia fredda di ieri al ‘Moccagatta’ sperare in un miracolo appare difficile. L’incontro con la Torres, che pure si annunciava difficile, era considerato dai tifosi – accorsi numerosi: circa 5 mila 1 paganti, con 43 milioni e mezzo di incasso – come quello che avrebbe dovuto sancire la promozione; per questo i giocatori sono stati accolti in campo con tanto entusiasmo: sbandieratori, botti fumogeni, canti e grida di incitamento. Invece tutto è andato per storto. Nel primo tempo l’Alessandria, forse troppo tesa, poi anche per la mancanza di elementi importanti come gli squalificati Torti e Frara e l’infortunato Sgarbossa, entrato poi soltanto al 65′, ha subito eccessivamente il predominio degli ospiti, poi alla mezz’ora l’autogol di Lorenzo ha fatto vacillare la squadra di Colombo e Tagnin. Nella ripresa, i grigi hanno avuto un evidente risveglio, hanno premuto per oltre venti minuti senza dare sosta agli avversari, ma hanno sbagliato alcune occasioni e non sono stati neppure fortunati: una parata fortunosa di piedi da parte di Ruiu, una traversa e poi un palo. Nulla da fare, insomma, anche dopo l’84’. quando la Torres è rimasta in 10 per l’espulsione — doppia ammonizione — del capitano Giacalone. Cosi alla Torres va la vittoria: dopo aver eliminato otto giorni prima l’Entella dalla lotta per la promozione, ha probabilmente condannato anche l’Alessandria”.
Da “La Stampa” di lunedì 26 maggio 1986.
Il campionato ai raggi X (clicca per leggere partita per partita)
Mario Bocchio
Marcello Marcellini
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