Quell’unico gol che comunque contribuì a spingere i Grigi in serie B

martedì, 13 Dicembre 2016

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Sergio Di Prospero, ala sinistra di buone prospettive, approdò alla corte di Dino Ballacci nell’ambito del passaggio all’Arezzo di Ezio MusaVinse con i Grigi il torneo 1973-’74 giocando sette partite e segnando un unico gol, quello del 2-0 contro il Clodiasottomarina alla trentatreesima giornata in quella che fu l’ultima vittoria del torneo e, in pratica, partita che virtualmente decretò la promozione alessandrina.

Recentemente, in occasione della sfida tra l’Alessandria e la Viterbese, il collega giornalista Claudio Di Marco, lo aveva intervistato in quanto ex dei due clubs.

“Accettai di passare ai Grigi, con la prospettiva di una eccellente carriera, anche nelle categorie superiori. Entrai in uno scambio – gestito dal Grosseto – con l’esperto Musa. In quella squadra c’erano Reja, Mazzia e Dolso, pezzi da novanta del calcio nazionale” ricorda Di Prospero.

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Molto interessante anche l’articolo di “NewTuscia” in cui lo stesso Di Prospero ha ripercorso le tappe della sua carriera calcistica.

“La mia carriera sportiva di giocatore di calcio è iniziata prima nelle giovanili del Pilastro, squadra rionale di Viterbo, e poi nella Viterbese Calcio ai tempi del mitico presidente Enrico Rocchi. Riassumendo la mia carriera di giocatore professionista, ho esordito con la maglia gialloblù della Viterbese nei professionisti nella stagione 1971-’72 in serie C, allo stadio Tardini di Parma in un Parma-Viterbese, in quanto i titolari della prima squadra avevano scioperato in segno di protesta nei confronti della società per motivi economici. Poi, nella stagione 1973-’74, sono passato all’Arezzo in serie B, poi ad Alessandria, dove vinsi il campionato di serie C e li mitici Grigi vennero promossi in B”.

diprospero2Quindi il passaggio al Grosseto.

“Sì. Dopo l’esperienza in Piemonte sono passato al Grosseto  in serie C, sotto la guida tecnica di Mister Bassi e poi di Mister Robotti e, proprio nelle fila dei biancorossi maremmani, ho giocato per ben tre stagioni, dal 1975 al 1978. La mia carriera è continuata nella Salernitana sempre in serie C, poi a Montecatini dalla serie D e poi in serie C2. In seguito passai nelle fila dei rossoneri della Lucchese, nell’allora serie C2. Dopo l’esperienza di Lucca fui ceduto allo Spezia in serie C2. Nella stagione 1982-’83 feci ritorno a Viterbo per vestire la maglia della Viterbese in serie D, dove rimasi fino alla stagione 1986-’87, nel campionato di Promozione laziale. Nella stagione 1987-’88 cambiai casacca ed andai a Marta all’Etruria, sempre nel campionato di Promozione, poi chiusi di fatto la mia carriera agonistica con il Montefiascone dove vinsi il torneo di Prima categoria regionale”.

Quali allenatori hanno lasciato un buon ricordo sia sportivo che umano nella sua lunga carriera di giocatore professionista?

“Ricordo negli anni della mia giovinezza Brugiotti, che ha avuto come trainer prima nel Pilastro e successivamente nelle giovanili della Viterbese Calcio. Nelle categoria professionistica ho ottimi ricordi di Ballacci ad Alessandria, di Bassi a Grosseto e di Robotti, che ho avuto come allenatore sia nel Grosseto che a Montecatini che a La Spezia”.diprospero

La rete più bella nella sua lunga carriera di bomber che ricorda con maggior piacere?

“La rete più bella che ho fatto in carriera e che ricordo con maggior piacere, a distanza di tanti anni, è quella che feci quando giocavo in serie C2 a Montecatini nel derby con la Carrarese di Corrado Orrico: in quell’occasione segnai un gran gol di testa in tuffo su una mischia in area, deviando in rete un bel cross sotto un autentico nubifragio. Ma poi non potrò mai dimenticare nemmeno l’unico gol in maglia grigia. Anche io, nelle poche apparizioni, ho comunque apportato il mio contributo a quella che per ora rimane l’ultima promozione dell’Alessandria in serie B”.

Mario Bocchio

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