Una settimana di lavoro, sacrificio, impegno nel seguire le direttive di Banchini. Poi il campo cancella tutto e manda in fumo le aspettative di chi sperava in una ripartenza dopo il ko di Novara. L’Alessandria conta una partita in meno alla conclusione del campionato, zero punti dal match interno contro la Virtus Verona, la zona salvezza diretta che si allontana e si ritrova con una condizione mentale da riassemblare perché, a questo punto della stagione, solo i risultati sono la medicina per curare una squadra malata di gol e vittorie.
I Grigi non segnano, fanno tanta fatica a fare gioco, e pagano a caro prezzo gli errori.
La Virtus Verona, bella realtà del campionato che vive nel valorizzare giocatori prelevati tra i Dilettanti o addirittura in Eccellenza (come Casarotto – tanta roba nei confronti degli attaccanti visti passare al Mocca negli ultimi tempi) non ha rubato nulla, anzi.
Ma quando vieni perdonato dagli avanti ospiti e Liverani salva anche l’impossibile, allora non puoi permetterti ne di sbagliare un’occasione clamorosa come quella capitata a Gazoul solo davanti al portiere avversario, ne subire un’imbucata su rilancio dalla trequarti a difesa schierata come alla mezzora della ripresa con Casarotto che ha lasciato sul posto tutta la linea arretrata Grigia per arrivare a tu per tu con Liverani: pallonetto, contatto con il numero uno mandrogno e calcio di rigore. Palla sul dischetto, Casarotto che calcia da una parte e portiere dall’altra.
Dalla sperata svolta al campionato che il Popolo Grigio sperava eccoci alla rassegnazione generale scesa sul Mocca (anche se il tifo ha sostenuto la squadra fino al triplice fischio finale). Poi la conseguente contestazione ed il faccia a faccia sotto Nord e rettilineo con il tifo più caldo.
E se il 2023 verrà ricordato (o dimenticato) per le vicissitudini societarie, il nuovo anno sul campo non promette nulla di buono. Speriamo di sbagliarci. Speriamo …

Mauro Bavastri

Foto di Alberto Gandolfo