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giovedì, 26 Maggio 2022

Inter-Alessandria 1-1 campionato 1957-’58. Nella foto si vede Tagnin che sarà protagonista nella grande Inter qualche anno dopo (foto archivio “Museo Grgio”)

Il 2 sta sull’11, il 3 sul 7, il 4 sul 10 e il 5 sul 9, dogma o teorema, fate voi, questo era il pensiero che governava il calcio e la sua interpretazione qualche fa. E il numero 4, o mediano di spinta, anche in Italia aveva i suoi interpreti, poi passati alla storia, da Furino a Esposito, da Patrizio Sala, fino al mitico Trap. E poi c’era lui, il protagonista della nostra storia: Carlo Tagnin.  Una bella storia di vita, la sua. Suo padre nasceva a Fratta Polesine; tra i suoi compagni di scuola anche Giacomo Matteotti, con cui aveva condiviso sogni e ideali, fin da giovane. Gli stessi ideali che anni dopo lo costringevano, all’epoca del regime, a lasciare Serravalle Scrivia, dove nel frattempo si era trasferito e messo su famiglia, per trovare tranquillità, a Valle S. Bartolomeo, il sobborgo in cui Carlo nasce nel 1932.

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