E sono quattro. Quattro sconfitte consecutive che questa nuova Alessandria deve incassare. Questa volta la differenza non è apparsa così netta. Il 2-0 è bugiardo perché il gol incassato a cinque secondi dalla fine del recupero non fa testo. Prima il match è stato abbastanza equilibrato tanto è vero che gli emiliani hanno segnato il gol dell’1-0 solo al 40’, primo tiro in porta della partita.
Già, il tiro in porta. È questa la lacuna più grossa di questa formazione scesa in campo con il cartello “squadra in allestimento” sulla schiena. Rispetto alle esibizioni precedenti, a nostro avviso, c’è stato un passo avanti in termini di prestazione collettiva con la solita dose di impegno ed abnegazione; è nei sedici metri avanzati che i Grigi non sono pervenuti. Un paio di tiri mai particolarmente insidiosi, un bel contropiede di Galeandro fermato ai limiti dell’area e poco altro. Vero che lo stesso Galeandro e il volonteroso ma pasticcione Sylla si sono adoperati anche in difesa ma nessuno dei due ha la stoffa del Weah capace di andare a segnare dopo un “coast to coast” iniziato nella propria area di rigore.
Il passare delle settimane porterà certo miglioramenti una volta completato il ciclo di costruzione della squadra. Speriamo solo che, in quel momento, la classifica non sia compromessa. Il calendario potrebbe, paradossalmente, rivelarsi amico: il fatto di affrontare subito le più forti, o presunte tali, permette di assorbire le inevitabili sconfitte con uno spirito diverso rispetto a partite come l’esordio di Imola testa a testa con una probabile rivale.
Sergio Giovanelli