Dici Madrid e pensi al Prado, a Plaza Mayor, al Parco del Buen Ritiro, a El Rastro, qualcuno si spinge all’Escorial, ma c’è un’altra attrazione che da qualche anno è entrata di forza nei programmi dei turisti che visitano la capitale spagnola.
In attesa di poter finalmente porre la prima pietra del museo del calcio ad Alessandria – la nostra vera mission – siamo stati ospiti della Fundación Real Madrid, per vedere da vicino come viene conservato, tramandato e valorizzato l’immenso patrimonio storico dei Blancos.
Arrivarci con la linea blu della metropolitana è comodo e semplice: si scende alla fermata Santiago Bernabeu e, salite le scale, lo avete proprio di fronte: è il mitico stadio del Real Madrid, intitolato alla memoria di don Santiago, il presidente che guidò il club dal 1943 al 1978, portandolo a vincere 16 volte la Liga e 6 la Coppa dei Campioni.
Uscire alla fermata proprio di fronte alla struttura, fra il Paseo de la Castellana e Avenida Concha Espina, a noi italiani riserva una doppia emozione. Sì, perché se a sinistra, maestoso, appare subito lo stadio, a destra c’è l’ingresso dei giardinetti di Plaza de Lima, intitolati con una scritta in ferro battuto al Mundial vinto dagli Azzurri nel 1982 battendo 3-1 la Germania proprio allo stadio Bernabeu.
I biglietti per visitare lo stadio Bernabeu si possono acquistare on line, ma in fondo la coda per comprarli al “botteghino”, lo stesso dove sono in vendita quelli delle partite, fa parte del gioco. Un gioco non proprio a buon mercato, visto che i ticket adulti costano 25 euro – contro i 15 per il Prado – e quelli per i ragazzi fra i 5 e i 14 anni 18 euro, ma questo è il mercato, bellezza.
Superati i detector che ormai fanno sempre più parte della nostra vita, si salgono le rampe esterne – niente paura, è quasi tutto su scale mobili – fino ad arrivare alla partenza del tour, frequentato ormai da oltre un milione di visitatori all’anno.
Prima di accedere al campo e dopo una prima panoramica dall’alto sull’interno dello stadio, sul terreno di gioco e sui suoi 81mila posti a sedere, il piatto forte è rappresentato dalle sale museali, da qualche anno ormai arricchite dai contenuti interattivi e dalle strutture tecnologiche più all’avanguardia, con decine di monitor multi-touch in HD.
L’organizzazione è spettacolare e permette di effettuare la visita benissimo da soli, muovendosi seguendo le frecce, fra audiovisivi e teche con i più storici reperti del “Mejor Club de la Historia”, come ricordano le scritte disseminate ovunque.
Dappertutto si respira la storia del calcio, fra i trofei del Real, gli scarpini dei “pionieri”, le prime maglie, la sala dedicata a Di Stefano, le coppe, i ritagli di giornale e le canotte del settore dedicato al basket, neanche tanto minoritario come apporto di successi, e poi ancora le narrazioni dei match più importanti, l’evoluzione del logo del club e innumerevoli altre attrazioni per appassionati e curiosi.
Lungo il percorso potrebbe accadervi un paio di volte di incappare in una coda. Niente paura, si tratta solo della possibilità di farvi scattare una foto esclusiva accanto all’ultima Champions League – momento poco gradito agli juventini in visita – o, tramite un fotomontaggio, con il vostro galactico preferito: qualche dubbio su chi sia il più gettonato? Se non vi interessa, dopo un po’ siete liberi di saltare la coda, ma sappiate che la stampa di ogni singola foto vi costerà 15 euro per il formato più piccolo.
Chi è meno interessato alla storia vivrà le emozioni più vere nelle successive fasi della visita, quelle che parlano il linguaggio del quotidiano, fra il tour degli spalti, compreso il palco presidenziale – proprio quello della celebre esultanza di Pertini nell’82 – il tunnel e il manto erboso, toccato il quale ci si può persino sedere sulle panchine, termine d’altri tempi per descrivere quelle che sono in realtà comodissime poltrone griffate.
Non vi basta? Potrete credervi Zidane accomodandovi al tavolo della sala stampa, grande come una sala cinematografica o, da quest’anno, provare l’emozione del pullman virtuale, in un viaggio simulato, seduti su veri sedili, verso lo stadio Bernabeu, mentre la folla festante vi applaude dai finestrini laterali e la polizia apre un varco alla vettura sociale verso i cancelli dello stadio.
E che dire degli spogliatoi con gli armadietti personalizzati con nome e foto di ogni membro della rosa, le docce e la vasca idromassaggio?
Chiusura, infine, nello store multipiano: se la visita vi ha entusiasmato potrete lasciarvi tentare dall’ultima maglia col numero 7 di Cristiano Ronaldo o magari dal kit completo, dalle sue scarpe o almeno da un cappellino, dalla sciarpa o dalla tazza griffata Real Madrid.
Lo stadio Santiago Bernabeu, inaugurato nel 1947, è situato nella parte nord del centro di Madrid ed è visitabile tutti i giorni dell’anno tranne Natale e il 1° gennaio. Gli orari: dal lunedì al venerdì è aperto dalle 10 alle 19, domenica e festivi dalle 10.30 alle 18.30. In caso di partite del Real Madrid si potrà visitare lo stadio fino a cinque ore prima del fischio d’inizio.
Successivamente e fino a tre ore prima del match, si potrà girare soltanto la parte museale ed effettuare la panoramica dello stadio. Orario speciale estivo: lun-sab 10:00-19:30, dom e fest 10:30-18:30. Prezzi: 25 euro adulti e 18 euro per ragazzi fra 5 e 14 anni, gratis fino a 4 anni.
Mario Bocchio