“Non ho avuto motivazioni ufficiali del perché l’Alessandria ha deciso di non rinnovare il contratto. Ma avevo già annusato questo tipo di scelta in questo finale di stagione, purtroppo disastroso dal punto di vista dei risultati. Il direttore Magalini mi ha chiamato  per dirmi che non avrei fatto più parte dell’Alessandria“. Riccardo Taddei raccontò così la sua mancata riconferma nella rosa mandrogna.

“Il nostro lavoro è così”, continuò. “Alessandria è una piazza che mi è entrata dentro: ti succhia tanta energia ma è gratificante a livello professionale. Ho pensato di poter finire la carriera in grigio. Ma non c’è alcun tipo di rancore verso la società. Sono sereno, so di aver dato tutto in campo e fuori. Mi auguro di aver lasciato un buon ricordo a tutti quelli che vogliono bene all’Alessandria. I problemi fisici? L’ultima stagione è stata il riassunto della mia storia da calciatore. All’inizio ho fatto 25 presenze di grande livello, coincise con ottimi risultati della squadra, con grandi sogni di gloria. Poi però il destino ha rovinato i piani. Ho lottato per tornare il prima possibile. Ma non ho niente da rimproverarmi. Purtroppo questo non è l’unico rammarico della mia carriera”.
Ed ora quale futuro ci si può attendere per Taddei? Fu questa la prima domanda che sorse spontanea. “Un grande ex giocatore che vuole intraprendere la carriera di allenatore mi ha chiesto di affiancarlo, ma io vorrei giocare ancora un anno”, disse il diretto interessato. “Si sono aperte delle soluzioni in Lega Pro. Ma è ancora presto, vedremo. In ogni caso voglio ringraziare tutti quelli che ho conosciuto ad Alessandria. Il mancato approdo ai playoff purtroppo ha oscurato due anni intensi e belli. Un’esperienza, quella in maglia grigia, che reputo importante per la mia vita”

Mario Bocchio