Restaurare le fotografie più rappresentative della storia lontana, e gloriosa, dell’Alessandria. Ma soprattutto migliorarle applicando il colore, per renderle più spettacolari. Museo Grigio in questi giorni di lockdown sta operando un’opera di restyling del vasto archivio che va dalla fondazione del club sino agli anni Cinquanta. E lo fa con l’ausilio di un autentico specialista del settore, Claudio Ciancarini di Roma.
“Mi fa piacere che piace quello che faccio – spiega Ciancarini – . In realtà, per me è un hobby ma un hobby programmato. Ho lavorato una vita senza sosta, il mio vero lavoro era il commercialista. Fortunatamente, dopo aver incontrato un mio vecchio amico d’infanzia, sono andato a lavorare da lui, senza stress e con un po’ di tempo libero in più. In parte sono in questo settore grafico, siamo una gran bella entità da molto tempo sul mercato: produciano card, tessere magnetiche e badge. Mi diverto perché quando ci chiedono di produrre card dove c’entra lo sport – quindi palestre, centri sportivi, abbonamenti a squadre di calcio – diventano cose mie”.
Tecniche particolari Ciancarini non ne ha, uso photoshop e colora: è come un dono, vede i colori, come la musica che devi sentire dentro (“e io sono anche musicista” precisa) capisce quale colore usare.
E così Emanuele Bellingeri, come si trattasse di gelose foto di famiglia (e in realtà lo sono) lo ha contattato dopo aver visto il suo modo di operare. “Davanti alle prime prove mi sono commosso – ci confessa Bellingeri -. Senza saperlo ha messo tutti i colori nei punti giusti”.
“E mentre anch’io mi commuovo e vorrei farglieli gratis questi lavori, di contro gli amici di Museo Grigio mi pagherebbero il doppio solo per aver dato loro questa emozione. Il mio sogno è quello di fare un libro sulla mia Roma colorando foto dal 1927 al 1980” conclude Ciancarini.
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Mario Bocchio