Il lungo abbraccio del Popolo Grigio alla squadra a fine gara e, ancor prima, l’urlo liberatorio quando nel sette alla sinistra del portiere del Trino si è infilato il pallone calciato di precisione e potenza da “Simo”, all’anagrafe Simohamed El Qualid.
Era il 29’ minuto della ripresa di una partita giocata al limite della praticabilità, su di un terreno (complimenti ai manutentori del manto verde) che, non appena ha terminato di diluviare, ha assorbito a tempo record l’acqua caduta incessantemente dalla tarda mattinata domenicale.
Ci voleva questa iniezione di Grigio nelle vene di chi non ha mai smesso di credere al calcio in Alessandria e, nonostante lo scetticismo, ha fatto l’abbonamento oppure acquistato il biglietto gridando a squarciagola “presente”, “io c’ero”.
Non è ancora l’Alessandria ma nel vedere scendere in campo le casacche Grigie tutti noi abbiamo sorriso e applaudito.
La vittoria è stata l’epilogo di un incontro d’altri tempi con il direttore di gara che ha lasciato giocare nonostante la palla non riuscisse quasi mai a correre sul prato.
Tante emozioni, parate, brividi e la gioia finale.
Poco importa ora se si chiama FC Alessandria. I Grigi sono vivi!
Mauro Bavastri
Foto Alberto Gandolfo