Nella storia dei giocatori che hanno vestito le maglie di Alessandria e Reggina ci verrebbe troppo facile pensare subito a Paolino Scarrone, Ciccio Marescalco, Pino Tortora oppure Fabio Artico. Ma invece vogliamo accendere i riflettori su un calciatore entrato nell’immaginario collettivo dei tifosi amaranto. Aveva poco più di 18 anni quel piccolo attaccante riccioluto di Amato di Taurianova che Carlo Regalia mise in campo al posto di Elvi Pianca il 16 maggio del 1976 in un Reggina – Potenza, terminato a reti bianche.
Quel piccoletto, Diego Spinella, avrebbe fatto il suo esordio da titolare due settimane dopo ad Acireale come compagno d’attacco del gigante col borsello, Fabio Enzo, segnando il suo primo di 39 gol, quasi tutti preziosi, con addosso quella maglia amaranto che per lui è stata ragione di vita e che lo portò a rifiutare ingaggi pesanti o a tornare dopo esperienze a La Spezia e Alessandria, perché la Reggina per Diego era una ragione di vita.
Indossò la Maglia Grigia nel campionato di C2 1982-’83, 32 presenze e 6 gol. La prima rete la realizzò il 3 ottobre a La Spezia, nel 2-2 finale. L’ultima il 23 gennaio 1983 in occasione del successo esterno per 1-0 contro il Foligno, per poi essere espulso. In quel campionato mise a segno una doppietta, il 31 ottobre, che diede la vittoria ai Grigi 2-1 contro il Civitavecchia al Moccagatta. Spinella fece il suo esordio nell’Alessandria in Coppa Italia a Pavia e poi a Quartu Sant’Elena: entrambe le partite terminarono 0-0. Reggina-Siracusa 1981, il folletto Spinella ruba la palla al portiere Ferioli pronto a rinviare e segna. Un capolavoro.
A Reggio fu l’autore di tante doppiette e di una tripletta memorabile rifilata al Trapani, l’11 Maggio 1986, davanti a quasi diecimila spettatori, a quattro giornate dalla fine di quello che sarebbe stato l’ultimo campionato della A. S. Reggina. In quel 6-1 vi fu l’ennesima dimostrazione di come, un gruppo di grandi uomini, non pagati, guidati da un immenso Caramanno, potesse addirittura vincere un campionato. Poi il buon Diego Spinella non venne riconfermato dalla nuova gestione, per quello che forse è il grande rammarico di tutta la sua carriera.
Mario Bocchio