Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1975/1976
Serie C
12-10-1975 - Giornata: 5 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Lecco Calcio 1 - 1 (0 - 0)
RETI: 52. aut. Santi [Le] , 90. Zandegù [Le]

Alessandria Calcio US Pozzani Flavio, Di Brino Marcello, Maldera (II) Attilio Benedetto, Borghi Ambrogio, Colombo Antonio, Valdinoci Andrea, Pillon Giuseppe, Corigliano Franco, Baisi Sergio Pietro [75. Galassi Stefano], Dolso Arrigo, Pulitelli Giancarlo A disp.:Di Benedetto Glauco, (P) Zanier Adriano All.: Viviani Franco

Formazione avversaria
LECCO CALCIO: Troilo, Bonini, Santi, Pota [68. Geremia], Ratti, Volpi, Giavardi, Pozzoli, Magnocavallo, Filacchione, Zandegù. A disp.: Carnelutti, Sartirana. All.: Massei Oscar

Arbitro: Grillenzoni Gino (Finale Emilia)
Note
Ammoniti: Pulitelli [A]; Borghi [A]; Baisi [A] Spettatori: paganti 1.168 per un incasso di 3.860.400 lire. Inizio gara ore 15.00

Commento
NEPPURE I... SANTI RILANCIANO I GRIGI E AL 90' GIUNGE LA BEFFA Gli arbitri hanno dichiarato guerra all’Alessandria: piovono le ammonizioni e quasi non bastasse si ignorano i calci di rigore e si chiudono entrambi gli occhi davanti alle irregolarità più grossolane. E’ accaduto domenica al Moccagatta davanti ad un pubblico intirizzito deluso, più dell’uomo in giacchetta nera che della squadra. Correva esattamente l’89 minuto di gioco ed i grigi, che molto avevano speso sul terreno infame, piuttosto balordamente giocavano a far trascorrere il tempo invece di insistere per assicurarsi il gol della sicurezza. Giovardi approfittando di una indecisione dei centrocampisti scende sulla sinistra con scatto deciso, semina gli avversari indi centra. Il pallone corre verso la rete di Pozzani divertendosi a sgusciare tra le gambe degli alessandrini e dei lariani. Di Brino sbaglia l'intervento - bastava toccare la sfera per metterla in angolo - e la "pelota” prosegue la corsa. Colombo, tra i migliori, tenta l'intervento risolutore, ma un avversario lo sposta e la palla corre indisturbata verso Zandegù in paziente attesa: l'attaccante in spaccata, meglio in gioco pericoloso, entra con quanta forza ha in corpo e insacca. Allo scadere mancano esattamente tre secondi. La beffa è consumata, ai grigi e ai tifosi resta unicamente la soddisfazione di recriminare, di imprecare, di rodersi il fegato, il risultato condanna l’Alessandria mentre i lombardi fanno salti di gioia precipitandosi verso il proprio allenatore per rendergli i dovuti onori. La scena è toccante perché il Lecco quasi non crede ai propri occhi. Il signor Grillenzoni fischia la ripresa del gioco poi il triplice trillo annuncia agli sbigottiti aficionados la cruda realtà; possono tornare a casa tranquilli a meditare su quanto hanno visto. Per l’undici di Viviani una gran bella scoppola visto che il Monza proseguendo la marcia ascensionale ha letteralmente passeggiato a Vigevano imponendosi per quattro a zero. Il risultato è sin troppo eloquente, rotondo per essere messo in discussione. I monzesi sembrano proprio lanciati verso la serie cadetta mentre per l’Alessandria si prospettano tempi veramente... grigi. Il mister aveva tutte le ragioni di questo mondo per lamentarsi, per imprecare contro la dea bendata. Ad Udine pur giocando su un tono accettabile la squadra è tornata battuta e senza punti in tasca; contro il Lecco è migliorato il gioco, ma in classifica la situazione si è deteriorata ulteriormente nonostante il punterello guadagnato. La compagine mandrogna bastonata in terra friulana era scesa in campo decisa a dimostrare di avere le carte in regola per meritarsi la fiducia degli sportivi. Ricuperato Valdinoci il tecnico ha insistito sulla formazione nota: Pozzani in difesa dei pali; Di Brino e Maldera a fare buona guardia con Marcello pronto a sganciarsi sulla fascia; Borghi a dare una mano a centro campo mentre Colombo prendeva in consegna Zandegù finta ala sinistra. Valdinoci a spazzare l’area. A centrocampo il promettente Pillon, un ragazzo da seguire attentamente ed il solito Dolso che a differenza del passato si impegnava su ogni palla quasi fosse una questione di vita o di morte. Sfruttando le caratteristiche tecniche di Corigliano il mister gli affidava il settore sinistro lasciato libero da Pulitelli impegnato con Baisi a creare spazi prima e il gol successivamente. Schieramento azzeccato tanto più che i ragazzi stuzzicati nell’orgoglio erano veramente decisi a spuntarla a costo di sputare l’anima. Purtroppo come sovente accade i buoni proponimenti raramente trovano il supporto benevolo della fortuna Prendiamo ad esempio il campo; un rettangolo che nasconde mille insidie sotto forma di pozzanghere che rallentano o bloccano la corsa della palla; erba sulla quale si scivola con facilità e quasi non bastasse, ecco l’arbitro che interviene a sproposito, ammonisce e minaccia espulsioni. La squadra seppure handicappata gioca con scioltezza, si protende verso la rete di Troilo, cerca con freddezza il gol che tarda ad arrivare. L’Alessandria accetta il colpo gobbo ed insiste convinta di riuscire a bucare la munita roccaforte avversaria. Per quarantacinque minuti si assiste ad un assedio all’area del Lecco preoccupato unicamente a non lasciarsi trafiggere ancor prima di abbozzare un tentativo di riscossa, il centrocampo macina gioco in continuazione mentre Pillon e Corigliano fanno la parte dei leoni. I due giovani della brigata sono lesti nell’impegnare l’estremo difensore che si salva come può. Dolso e Borghi sembrano inesauribili nel rilanciare verso le punte: Baisi si muove con una certa qual convinzione, ma Pulitelli è ben lontano dalla forma migliore. Il bomber tuttavia insiste, si getta nella mischia con sacro furore rimediando un’ammonizione, ma continua a combattere. In retroguardia tutto fila per il giusto verso con Colombo gran maestro nel tenere a freno uno Zandegù che cozza invariabilmente contro la roccia alessandrina. Di Brino scorrazza in avanti con facilità: avesse il piede vellutato farebbe cose grandissime, invece al momento di concludere c’è da mettersi le mani nei capelli. I limiti del ragazzo si conoscono per cui è inutile insistere ulteriormente. La pressione grigia nonostante le lacune è costante tanto da mettere in difficoltà la retroguardia ospite, il gran lavoro dei grigi resta purtroppo senza esito quando l’arbitro decide di sospendere le ostilità. Si riprende con la stessa determinazione essendo la posta troppo importante. I ragazzi dimostrano di sapersi battere, di cercare il risultato ad ogni costo. Pressato dagli avversari nella propria area Santi, nel tentativo di evitare possibili sorprese incorna e sorprende il proprio portiere con una deviazione imprendibile. L’Alessandria finalmente respira, ha la possibilità di riordinare le file tentando il raddoppio. Le occasioni a dire il vero si presentano, ma è la conclusione che difetta. Pulitelli ad esempio si batte con grande puntiglio, ma ogni qualvolta deve scattare, seminare il diretto avversario, rallenta la corsa cercando l’appoggio sul compagno. Le incertezze del "bomber” pesano notevolmente sull'attività del complesso che pur dominando, fatica a trovare la via del gol. Sarebbe il momento giusto per "tagliare” le gambe al Lecco, ma l’Alessandria pur dominando territorialmente deve accontentarsi di una serie di conclusioni tutt’altro che irresistibili. La squadra tuttavia tiene in soggezione l’avversario dimostrando chiaramente di conservare il risultato. Gradualmente il centrocampo si offusca e gli ospiti dalla difesa passano all'offesa seppure con poca determinazione. Il Lecco ha paura di scoprirsi le spalle teme il contropiede, ma accetta ugualmente di saggiare la consistenza dei grigi. All’undici di Franco Viviani difetta il regista che sappia interdire la controffensiva avversaria: è il difetto di sempre che i lariani accentuano negli ultimi dieci minuti quando saltano letteralmente il centrocampo. La stanchezza incomincia a farsi sentire, non si spiegano, altrimenti il fitto ed inutile fraseggio laterale quando basterebbe proiettarsi in avanti per porre in difficoltà l’intera intelaiatura dell’ospite. Il tira e molla si conclude negativamente a tre secondi dal termine con il gol beffa che punisce oltre misura la compagine di capitan Colombo. Il pareggio è una mazzata, un pugno in pieno mento. L’Alessandria proprio nella giornata di maggior risalto ha ceduto un altro prezioso punto concedendo al Monza nuovo ossigeno. II compito della compagine di Viviani domenica sera è divenuto quanto mai difficile: ricuperare quattro punti è compito gravoso, lo è ancor più pensando che la prossima domenica gli alessandrini visiteranno il campo dei lombardi. Diciamo che è questione di vita o di morte (sportiva, si intende) per la compagine partita con ambizioni di grandezza. Perdere significa dare via libera al Monza che, con i suoi sei punti di distacco potrebbe proseguire sullo slancio verso l’ambita meta della promozione. Ascoltiamo Franco Viviani al quale va riconosciuto il merito di avere strutturato la squadra su basi assai più consistenti del predecessore Giacomo Losi, sul cui nome pendono ombre piuttosto sinistre. Il mister era giustamente abbacchiato per come erano andate le cose. Avere il successo praticamente in tasca e lasciarlo all’avversario per responsabilità dell'arbitro ma anche per demerito proprio fa rabbia nel vero senso della parola. Seppure angosciato il tecnico ha fatto buon viso a cattiva sorte ed invece di scagliarsi contro il signor Grillenzoni ha preferito esaminare la prestazione dei suoi ragazzi. « Abbiamo perduto un altro punto - attacca - proprio non ci voleva. Senza il malaugurato incidente (n.d.r.: leggi: gol) le nostre chances sarebbero intatte, invece... L’Alessandria ha disputato una grande partita dal primi all’ultimo minuto. Ha stretto il Lecco nella metà campo, lo ha lavorato lungamente al corpo fallendo diverse occasioni per andare in gol. Cosa dire dell’atterramento di Dolso? Ai giocatori non ha nulla da rimproverare: la partita l’avete vista, se c’era una squadra che meritava i due punti era la nostra. Su un campo sdrucciolevole, infido i grigi hanno giocato dal primo all’ultimo minuto con la stessa determinazione. Davanti alla scalogna c’è poco da imprecare: i ragazzi devono insistere, la con dizione è buona. La squadra ha dimostrato con la tenacia e l’orgoglio di essere capace di dare in un prossimo futuro grandi soddisfazioni, ne sono certo ». Le parole del mister hanno trovato conforto nei giudizi dei tecnici e dei giornalisti, ma ad essere sinceri a questa Alessandria pur bistrattata dagli arbitri manca un qualcosa per essere veramente grande, per uscire alla distanza. Torniamo al discorso di alcuni mesi or sono, a! famoso uomo regia avente le caratteristiche del giovane capace di catalizzare la manovra dei compagni. Arriverà non arriverà? Dall'interrogativo dipende la sorte futura dei grigi. Nel frattempo Viviani grazie al placet del presidente Sacco ha ricuperato nella rosa Elio Vanara, un difensore d’esperienza capace di coprire il vuoto creato dall’assenza di Reja. L’alessandrino ha iniziato la scorsa settimana la preparazione, forse domenica potrebbe essere in campo a Monza. Nell’attesa della partita clou della sesta giornata del campionato di serie C girone A, i grigi si recano oggi a Lecco per la prima partita dei sedicesimi di finale della Coppa Italia semiprofessionisti. Inizialmente la gara doveva disputarsi al Moccagatta, ma per salvare l’incasso i dirigenti delle società hanno deciso di comune accordo di invertire il campo. Sulla formazione Viviani non ha sciolto i dubbi: manderà in campo i giovani Galassi, Di Benedetto, Di Meo, Marcolini, e alcuni giovani della primavera. A difesa della rete mandrogna dovrebbe esserci Zanier il quale ha la possibilità di dimostrare quanto vale. L’Alessandria giocherà a Lecco con il pensiero rivolto al match di domenica con il Monza: stavolta i novanta minuti valgono veramente una stagione. Vincere o pareggiate è la parola d’ordine di Viviani sempre più fiducioso nei ragazzi. Un risultato positivo ravviverebbe le speranze, una sconfitta condannerebbe i grigi all’anonimato del centro classifica, alle polemiche. Il mister ed i giocatori lo sanno ed è per questo che si faranno in... quattro per frenare la marcia dei lombardi decisi a scrollarsi di dosso l’Alessandria, un avversario pericoloso anche se veleggia a quattro punti di distacco. Un "in bocca al lupo” vecchio orso grigio: il momento di tirare fuori le unghie è giunto... (Il Piccolo - Il Gattopardo) I GRIGI SPRECANO TROPPO PAREGGIA IL LECCO AL 90' Tanto fumo per gli alessandrini con una gran mole di gioco e di azioni ma troppa imprecisione nelle conclusioni, così i grigi che soltanto grazie ad un'autorete del difensore del Lecco Santi erano riusciti a passare in vantaggio nei primi minuti del secondo tempo, si sono latti beffare da una rete, quella del pareggio, allo scadere del novantesimo minuto. « Non si può che essere amareggiati per come abbiamo pareggiato », e stato il primo commento dell'allenatore Viviani. Un pareggio bega, è vero, ma l'Alessandria si è punita con le sue stesse mani: non solo gli attaccanti hanno sprecato ottime occasioni per realizzare — e così più reti all'attivo il gol subito al 90' non avrebbe avuto conseguenze — ma nel secondo tempo, e ancor più nell'ultimo quarto d'ora i grigi sono mancati a centrocampo permettendo agli avversari di premere troppo in arca sino a trovare l'occasione buona. Oggi l'Alessandria aveva messo in mostra un buon gioco, nel primo tempo aveva letteralmente dominato in area avversaria, con il Lecco preoccupato soltanto di alleggerire la pressione con veloci quanto inconcludenti contropiedi. Si era battuta con orgoglio, aveva segnato indubbi progressi, la squadra non è comunque ancora perfettamente a punto: troppi passaggi, troppi personalismi, troppa insistenza specialmente da parte di Dolso nell'intervenire in azioni che altri potrebbe forse meglio portare a conclusione. Cosi la gran mole di lavoro si è dimostrata sterile ed è stato possibile il pareggio beffa del Lecco. « Ci sono stati indubbi progressi — commenta Viviani, — se si continua con questo ritmo siamo sulla strada buona. Ho fiducia nel futuro che non può che darci soddisfazioni, penso ». Lo sperano I tifosi oggi delusi e amareggiati. Amareggiati anche per il comportamento dell'arbitro Grillenznni. Passino le ammonizioni di Puntelli al 5' e di Borghi al 30' per gioco scorretto e proteste, ma assurda è apparsa l'ammonizione al 39' di Baisi reo unicamente d'una carica sul portiere: una punizione sarebbe stata più che sufficiente. Inoltre l'atterramento in area di Baisi al 58' è stato inspiegabilmente perdonato. Ci sono poco più di mille spettatori quando s'incomincia su terreno mollo scivoloso per la pioggia insistente. Al 10' un j tiro di Corigliano da fuori area viene deviato da un difensore, prosegue l'azione e la staffilata dì Pillon è respinta dal palo. Insistono i grigi, ma in troppe occasioni falliscono, come accade ad esempio al 26' quando Pillon su azione di Dolso e traversone di Dì Brino manca a portiere battuto. Al 22' l'autogol del Lecco: cross di Corigliano, Santi interviene per liberare e insacca nella propria rete. Non si scoraggiano i lariani, contenendo prima le offensive alessandrine e sfiorando il pareggio al 74'. L'ultimo quarto d'ora è di marca lariana. i cui attaccanti si fanno sempre più pericolosi sotto la porta di Pozzani perché il centrocampo alessandrino non riesce più a filtrare le azioni offensive. Così allo scadere del tempo Zandegù servito da Ciavardi approfitta della confusione tra i difensori grigi e realizza la rete del pareggio. (La Stampa - Ed. Sport - Franco Marchiaro) Risultati: Bolzano - Belluno 3-1 Cremonese - Udinese 1-0 Padova - Albese 1-0 Pro Vercelli - Trento 3-2 Pro Patria -Juniorcasale 3-0 Sant’Angelo Lodigiano - Clodiasottomarina 0-0 Seregno - Venezia 0-0 Treviso - Mantova 1-1 Vigevano - Monza 0-4 CLASSIFICA: Monza p.9; Cremonese, Padova, Seregno 7; Clodiasottom., Treviso, Pro Patria, Bolzano, Mantova, J. Casale, Udinese 6; Venezia 5 Alessandria 5; Lecco 4 Trento, Albese, S. Angelo Lod., Vigevano 3; Pro Vercelli 2; Belluno 0 MARCATORI: 4 reti: Scolati (Bolzano); 3 reti: Marcello Rossi (Bolzano), Basili (Clodiasottomarina), Motta (Juniorcasale), Sanseverino e Ardemagni (Monza), Jori (Trento), Pasinato (Treviso), Aschettino (Venezia); 2 reti: Bortot (Cremonese), Polvar ((Juniorcasale), Pardini e Mongitore (Mantova), Tosetto (Monza), Manservigi (Padova), Foglia e Fornara (Pro Patria), Codogno (Pro Vercelli), Marini (Sant’Angelo Lodigiano), Canzi (Seregno), Di Gio. vanni (Trento), De Bernardi e Osellame ((Treviso), Perego (Udinese) Il punto sul campionato Prima vittoria stagionale della Pro Vercelli, il 3-2 inflitto al Trento ha parlato chiaro: la squadra è apparsa in ripresa ed ha raccolto la metà dei gol che avrebbe potuto segnare. La capolista Monza contro il Vigevano alla deriva, incapace di produrre schemi di gioco, ha vinto facile con un risultato altisonante senza sciorinare grandi cose. La partita non l'ha vinta il Padova ma l'ha persa l'Albese che non ha saputo sfruttare un paio di favorevoli occasioni gol. Con un punteggio forse eccessivo, ma inequivocabile in quanto a regolarità la Pro Patria ha battuto il Casale in una gara condotta a ritmo sostenuto seppure disputata su un terreno scivoloso.