Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1975/1976
Serie C
09-11-1975 - Giornata: 9 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Belluno AC 2 - 1 (1 - 0)
RETI: 40. rig. Dolso A.[A], 73. Giani P.[A] 71. Grion [Be]

Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Di Brino Marcello, Vanara Elio, Reja Edoardo, Colombo Antonio, Borghi Ambrogio, Giani Pierluigi [88. Maggioni Gian Luigi], Pillon Giuseppe, Baisi Sergio Pietro, Dolso Arrigo, Frigerio Emilio A disp.:(P) Favot Sergio, Sacchi Luciano All.: Viviani Franco

Formazione avversaria
BELLUNO AC: Zamparo, Casagrande, Ferraretto, Capeleto [67. Rossi], Grion, Tibolla, Follador, Gallio, Speggiorin Walter, Campagnolo, Realini. A disp.: Manfroi, Bianchini. All.: Realini Sergio

Arbitro: D'Elia Pietro (Salerno)
Note
Ammoniti Ferraretti [B]; Realini [B; Grion [B]; Vanara [A] Spettatori: 2500 circa di cui 1945 paganti per un incasso di 5 milioni e 200 mila lire. Inizio gara ore 14.30

Commento
PROIBITO PIZZICARE L'ORSO IL BELLUNO TENTA E PAGA... L’Alessandria, punta sul vivo, reagisce piegando i ’’gialloblù” © Le reti di Dolso (rigore) e del giovane Giani © Reja risorge nella ripresa, suonando la diana © Gli spettatori applaudono a scena aperta la compagine di Viviani © Perdura la crisi della Società: il Presidente si dilegua e i giocatori attendono lo stipendio © Proprio impossibile la chiarificazione? © I grigi in serie utile resisteranno a Bolzano? Il nuovo ciclo dell’Alessandria iniziato con la Juniorcasale continua in modo soddisfacente. Nelle ultime tre partite — prosegue sicuro Franco Viviani — i ragazzi hanno racimolato cinque punti. La media inglese è perfetta”. Il mister felicemente conclusa la partita con il Belluno tira il fiato; ha sofferto tremendamente sulla panchina, ma chi vince ha sempre ragione. L’allenatore sicuro del fatto suo continua con piglio sicuro: « I nostri dirigenti non vengono alla partita, ma i ragazzi dedicano loro il successo affinché l’Alessandria possa risalire la china premiando il pubblico caldo e appassionato che ha accompagnato l’esibizione della squadra. Compito del tecnico è di operare per creare una famiglia, per rinsaldare i rapporti tra dirigenti, squadra e pubblico ». Lo sfogo del mister è pienamente giustificato: ad Alba come al Moccagatta nessun esponente della famiglia Sacco ha seguito la squadra, il presidente e il vice presidente si sono dissolti come neve al sole. Le ultime polemiche, lo smembramento della squadra hanno lasciato il segno; i ”patron” a scanso d’equivoci preferiscono girare al largo lasciando a Viviani il compito e la responsabilità di guidare la fragile barchetta grigia nel mare in burrasca. Diciamo che snobbano squadra e pubblico convinti di riuscire a spuntarla per l’ennesima volta, di vincere il braccio di ferro. L’errore è marchiano, l’incomprensione aumenta, il solco che divide gli amministratori dai tifosi si accentua minacciando di trasformarsi in un baratro. Lo sbaglio accaduto in passato si ripete, gli ammonimenti, i consigli non sono serviti a nulla. L’Alessandria prosegue il cammino nel campionato di serie C, ma con lo spirito di un naufrago che spera nel domani sapendo che il futuro potrebbe riservare sorprese ancora più amare. La crisi avvolgente la società di via Gentilini continua: i giocatori attendono da una settimana dì essere saldati dei loro averi cosa mai accaduta in passato. Il sintomo è preoccupante, allarmante. Il presidente Paolo Sacco concluso il mercato autunnale in forte attivo — Pulitelli, Corigliano, Maldera, Marcolini, Biloni, Curdo, Pozzani, Valdinoci, Rinero sono partiti per altri lidi — si è rinchiuso nella torre d’avorio in attesa degli avvenimenti. Il numero « uno » dei grigi attende probabilmente l’arrivo di uno sceicco con novecento milioni in contanti pronto a rilevare una squadra e una società il cui passivo supera abbondantemente il miliardo e mezzo dì lire. Lo sdegnoso rifiuto non può essere spiegato in altro modo. I Sacco continuano a sbagliare, a snobbare la città, a trastullarsi con la società come se la stessa fosse un feudo personale. Difficile stabilire sino a che punto i maggiorenti di Spinetta Marengo intendono giungere prima di imprimere all’Alessandria una nuova sterzata positiva o negativa. Si continua a vivere nell’incertezza quotidiana, a sperare in un miracolo che si attende da dieci anni. Prima l’ing. Remo Sacco e successivamente il figlio Paolo hanno continuato a governare senza preoccuparsi eccessivamente degli obblighi derivanti dalla conduzione della società. La promozione in serie B, dopo sette anni di inutili tentativi, poteva segnare una svolta decisiva nei rapporti tra l’industriale e la città, purtroppo non è accaduto nulla. Invece di rinforzare la compagine si è preferito costituire una società per azioni affidandone la responsabilità all’avv. Boidi sperando che le infrastrutture travolgessero l’appassionato che si era assunto una tale incombenza. Accortosi troppo tardi che la soluzione di emergenza dava risultati insperati si è manovrato per rovinare il giocattolo, per deludere la massa degli sportivi pronta alla domenica a portare un contributo finanziario e di incitamento per i magnifici undici. Retrocessa la squadra tra i semiprofessionisti si è continuato ad illudere l’appassionato con la promessa di un pronto riscatto indi con la doccia fredda di uno smantellamento anche se la parola usata ufficialmente è ’’sfoltimento”. Operata l'ennesima beffa i Sacco si sono precipitosamente ritirati dalla scena attendendo gli eventi. La squadra combattendo, a volte con la baionetta, resiste e, quel che è grave, vince come è accaduto domenica con il Belluno fanalino di coda della classifica. Cosa accadrà davanti ad un tale affronto? A pagarne lo scotto sarà l’allenatore Viviani impegnato in una battaglia che ha come obiettivo finale la permanenza della società mandrogna in serie C. Nell’Alessandria ogni cosa può accadere nel breve volgere di poche ore. L’ing. Remo Sacco ha detto a chiare lettere che l’Alessandria non gli interessa; il figlio ha ribattuto di avere « cose assai più importanti alle quali dedicarsi ». Come la mettiamo? Nell’attesa di individuare i reali intendimenti del padrone delle ferriere allo sportivo non resta che dedicarsi alla squadra, l’unica a godere di credibilità. I maggiorenti invece l’hanno perduta da tempo come i fatti quotidianamente dimostrano. Parliamo quindi dell’undici che, dopo avere impattato sul terreno di Alba è riuscito a domare un Belluno coriaceo dimostratosi assai superiore all’attuale classifica che lo vede all’ultimo posto. Bene hanno fatto a non snobbare l’avversario presentatosi alla grande con due azioni sventate con ottima scelta di tempo da Zanier. Viviani insistendo sulla formazione varata dopo il mercato di ottobre intende creare un collettivo valido, ben amalgamato, capace di reggere il confronto con le avversarie che guardano verso l’alto della graduatoria. Ricuperato in extremis Colombo infortunatosi contro i longaroli si è affidato allo schieramento tradizionale: Zanier, Di Brino, Vanara, Reja, Colombo, Borghi, Giani, Pillon, Baisi, Dolso, Frigerio. L’inizio a dire il vero è risultato tutt’altro che brillante. II Belluno squadra corsara che nulla ha da perdere si è gettata in avanti sorprendendo la retroguardia grigia piuttosto zoppicante in Di Brino alle prese con un Follador vera rivelazione della giornata. L’attaccante gialloblu ha dato molto filo da torcere all’intera retroguardia alessandrina tanto da costringerla a manovrare sveltamente onde evitare il peggio. Fortunatamente per i grigi, Vanara, Dolso e Pillon hanno costituito a centrocampo un filtro valido frenando lo slancio dell’avversario, impostando nel contempo le azioni offensive. Dolso a sprazzi ha vivacizzato la manovra inserendosi in continuazione tra le maglie avversarie alla ricerca dell’impennata che lo esalta. L’Alessandria nella fase iniziale ha sofferto, ancor più dell’avversario, le condizioni del terreno reso pesante dalla pioggia nonché l’appannamento di alcuni uomini come Baisi e Frigerio. Il centravanti tuttora alla ricerca dello spunto vincente ha manovrato in fase di impostazione più che di conclusione con l’evidente obiettivo di inserire in zona tiro Giani o Frigerio. Piero sta combattendo una battaglia importante per la carriera futura; se supera lo choc che ne condiziona la prestazione può ancora trovare una quotazione, in caso contrario le speranze di un rilancio sono destinate a restare senza esito. Al ragazzo va tuttavia il merito di essersi battuto con una volontà di ferro, tornando a centrocampo e ripartendo in avanti proteso alla ricerca del lancio buono o dell’occasione propizia. Su Frigerio le consuete riserve: partito alla grande nella gara d’esordio con la Junior Casale, il giovane pare soffrire tremendamente i terreni pesanti. Era accaduto ad Alba, si è ripetuto contro il Belluno. All’ex comasco difetta la continuità anche se cerca lo spunto con determinazione o si getta nella mischia senza preoccuparsi dei garretti. L’esplosione si dovrebbe avere sui terreni asciutti quando sarà possibile porre sulla bilancia il maggior scatto, la freschezza atletica: i mezzi per riuscire ad emergere esistono. Nel frattempo Viviani dovrà cercare di contenere il danno, di sostenere il ragazzo che non si deve abbattere, ma continuare a lottare portando il proprio contributo alla causa comune. Superato lo choc iniziale derivante dalle impennate improvvise e impreviste di Gallio e Follador per ben due volte soli davanti a Zanier i grigi hanno ripreso gradatamente quota imponendo la maggior classe seppure in modo farraginoso. Molto gioco a centrocampo e sulla trequarti avversaria, ma difficoltà nel concretizzare la mole di lavoro. A dare manforte alle punte si sganciava in continuazione Vanara perfettamente a suo agio su un terreno infame. Era proprio Elio a consentire ai compagni di concretizzare la superiorità. Il terzino con ottimo spunto si proiettava in avanti per raccogliere il suggerimento di un compagno, stoppava il pallone con il petto mantenendone il possesso, insisteva, ma alle sue spalle interveniva rudemente Realini che senza complimenti lo atterrava. Nulla da eccepire sulla massima punizione decretata dall’arbitro D’Elia la cui direzione è risultata appena sufficiente per alcune interpretazioni misteriose. Dalla panchina Viviani indicava Dolso in sostituzione di Frigerio ’’rimandato” dopo avere fallito il rigore ad Alba. Arrigo stavolta non ha compiuto errori: ha fintato sulla sinistra — e Zampano ha abboccato — scegliendo Fangolino destro. Un giochetto da ragazzi per l’alessandrino abile nell’inventare le cose più impensate per fare impazzire l’avversario. . Sbloccato il risultato il volto dell’Alessandria sino a quel momento alquanto poliedrico si è rischiarato di colpo. I locali rientrati dagli spogliatoi si sono riscoperti grandi, incominciando da Reja il quale necessita di un rodaggio di 45’ prima di raggiungere il massimo della condizione atletica. Il centrocampista innestata la quinta si è esibito in una serie di scatti sulla fascia destra vivacizzando il gioco, costringendo nel contempo i compagni ad accelerare il passo. Il complesso che ha tratto notevoli vantaggi incominciando da Giani, un giovane al quale piace lottare, cercare disperatamente il gol a costo di spomparsi in una continuo galoppare per il campo. II giovane sta veramente bruciando le tappe accattivandosi nel contempo la fiducia degli sportivi che lo seguono con attenzione applaudendolo a scena aperta. Rinfrancati i grigi hanno sciorinato una serie di azioni di primo piano andando vicinissimi al gol. Nel gran premere sotto la forza avversaria all’Alessandria più che l’abilità è mancata la fortuna. Quasi per provare i nervi invece del raddoppio giungeva il pareggio del Belluno che gelava gli entusiasmi. L’Alessandria colpita a freddo invece di arrendersi ha tirato fuori gli artigli riequilibrando le distanze in tre minuti. Pillon ha raccolto una palla che stava per uscire lateralmente servendo Giani: il ragazzo, palla al piede, si è ”bevuto” tre avversari, ha compiuto una mezza giravolta scagliando un bolide rasoterra che Zamparo ha visto quando era in fondo al sacco. L’undici di capitan Colombo rigenerato ha premuto ulteriormente sull’acceleratore per evitare altre sgradite sorprese. Frigerio, Pillon e lo stesso Dolso sono andati vicinissimi al successo. Clamoroso l’atterramento in area di Arrigo al 90’: era rigore netto, ma l’arbitro non ha voluto infierire sul generoso Belluno portando la palla fuori dall’area. Allo scadere applausi insistenti, un giusto riconoscimento ad una compagine che ha saputo lottare, superare il momento critico. L’Alessandria voluta dai fans. Il cammino da percorrere è lungo, le difficoltà sono numerose: stringendosi attorno alla squadra altri obiettivi importanti saranno perseguiti. « La vittoria più sofferta, la più bella proprio per l’ostinazione con cui i giocatori l’hanno cercata. I ragazzi costretti al pareggio ad un quarto d’ora dalla fine hanno stretto i denti — prosegue Viviani — ed invece di abbattersi hanno reagito decisamente riportandosi in vantaggio. La squadra ha risposto alle aspettative, il nuovo ciclo depone a favore dell’Alessandria. In futuro se avremo l’appoggio dei dirigenti e del pubblico faremo meglio. E’ necessario abbattere il muro di incomprensione per proseguire insieme ». Nell’attesa che i Sacco chiariscano definitivamente il punto di vista sulla società, che Paolo Sacco esca allo scoperto si preannuncia la difficile trasferta di Bolzano. L'obiettivo della compagine mandrogna è uno solo: tornare a casa imbattuti. Un nuovo risultato rilancerebbe le azioni piuttosto depresse della compagine che ha dimostrato di avere grinta e determinazione per riportarsi in alto in attesa che l’azzurro invocato da mister Viviani si concretizzi. (Il Piccolo - Il Gattopardo) VINCE L'ALESSANDRIA Al "Moccgatta" 2 a 1 contro il Belluno. Gande prova di volontà dei grigi. Gol di Dolso su rigore, pareggio di Grion e rete decisiva di Giani Andati in vantaggio al 40' su rigore, raggiunti dal Belluno al 71' grazie ad un magnifico gol su punizione da quaranta metri almeno, i grigi, con forza di volontà encomiabile, non si sono persi d'animo ed una bellissima rete di Giani — che ha oggi riscattato le precedenti prestazioni deludenti — ha permesso loro di aggiudicarsi l'intera posta in palio. Una vittoria, l'odierna, certamente importante sia per il morale del giocatori e dell'allenatore Viviani, che per la soddisfazione dei tifosi t quali, dopo le recenti note vicissitudini dell'Alessandria, stanno rapidamente e generosamente rappacificandosi con la squadra. Sempre assenti, invece, dal «Moccagatta» Paolo Sacco e compagni, un comportamento che non va certo a loro merito e di cui si è lamentato, sia pure signorilmente, com'è nel suo stile, l'allenatore al termine dell'incontro. «I dirigenti continuano a disertare le partite — ha commentato con una punta d'amarezza Viviani — e di questo sono e slamo dispiaciuti; la vittoria, l'abbiamo egualmente voluta dedicare alla dirigenza». Impari chi deve, è una lezione che il giovane presidente ed i suoi collaboratori non dovrebbero scordare. L'assenza odierna, tra l'altro, ha contribuito ad avallare certe voci secondo cui i giocatori sarebbero ancora in attesa di parte del loro stipendio, un ritardo — se è vero — non spiegabile perché t realizzi al recente mercato di Milano non dovrebbero far pensare a difficoltà finanziarie, almeno in questo momento, per la società. I giocatori, comunque, hanno dimostrato il loro attaccamento ai: colori sociali: hanno sentito'la gara e si sono impegnati a fondo Sul piano tecnico dopo un primo tempo un po' deludente e con i soliti difetti (gran mole di gioco, molti errori e imprecisioni in fase conclusiva), sono nettamente migliorati nella ripresa e la vittoria e stata più'Che meritata. Il Belluno, che pur sulla carta era definito squadra senza molte pretese, è apparso più forte ed aggressivo del previsto, con alcuni elementi — Casagrande, Follador, Speggloìrin, Campagnolo e il portiere Zamparo — di qualità non discutibile. Ammoniti Ferraretti, Realini e Grion, i primi due per scorrettezze e il terzo per ostruzionismo; ammonito anche Vanara per simulazione: è stata certa punte una papera dell'arbitro, perché la carica in area ai danni del giocatore era. evidente ed i tifosi reclamavano il rigore.'L'inizio è di marca bellunese e tremano i tifosi alessandrini al 5': azione Speggìorii-Realini, il cui Uro è deviato fortunosamente da Zanier; due minuti dopo, il portiere è ancora costretto a salvarsi in corner per una pericolosa azione Follador-Gallto. Reagiscono gli alessandrini — ottima rovesciata di Baisi al 7' su corner di Uefa, ma Zamparo para —, ma il loro gioco è inconcludente nella fase decisiva dinanzi alla porta bellunese. Si arriva al 40': Reatini atterra Vanara in area; l'arbitro decreta il rigore e Dolso realizza Con un secco tiro sulla destra di Zamparo. Nella ripresa, dopo una stangata di Follador al 54' respinta da Zanier, i grigi, più tecnici ed aggressivi, si fanno pericolosi. Al 55 Pillon, ben servito, esita lasciandosi sfuggire un'ottima occasione; al 58' scatta Uefa, serve Frigerio e il pallone esce di poco, cosa che si ripete al 62, su azione Pillon-Frigerìo-Giani, e al 66', quando Baisi sfiora un palo dopo un calcio di punizione di Dolso.' Al 71 la doccia fredda per l'Alessandria: il gigante Grion calcia da quaranta metri una punizione, la palla supera la barriera e s'insacca nella porta di Zanier. Ma i grigi hanno la forza di reagire. Al 73' Pillon serve egregiamente al limite dell'area Giani, che realizza uva magnifica rete. Potrebbe. ancora segnare Frigerio all'85',..ma Zamparo respinge; poi all'89' Dolso, lanciato, viene atterrato sulla linea dell'area: sembra rigore, ma l'arbitro ordina una punizione soltanto. (La Stampa - Ed. Sport - Franco Marchiaro) Risultati: Clodiasottom. - Venezia 2-1 Cremonese - S. Angelo L. 0-0 Lecco - Juniorcasale 2-1 Mantova - Bolzano 0-0 Pro Vercelli - Albese 3-0 Pro Patria - Monza 1-1 Seregno - Padova 3-3 Trento - Vigevano 1-1 Treviso - Udinese 2-0 CLASSIFICA: Monza p.16; Padova, Udinese 11; Pro Patria, Treviso, Alessandria, Clodiasott., J.Casale, Bolzano 10; Venezia, Cremonese, Mantova, Lecco, Seregno 9; Trento, S. Angelo L. 8; Vigevano 7; Pro Vercelli 6; Albese 5; Belluno 3 Marcatori: 6 reti: Sanseverino (Mcnza). 5 reti: Motta (Juniorcasaie), Cavagnetto (Pro Vercelli) e Aschettino (Venezia): 4 reti: Scolati (Bolzano), Basili (Clodiasottomarin,a), Polvar (funiorcasaie), Giavardi (Lecco), Di Giovanni (Trento), Osellame e Bernardi (Treviso); 3 reti: Grion (Belluno), Ardemagni (Monza), Bosani (Pro Patria), Canzi e Vanazzi (Seregno), Jori (Trento), Pasinato (Treviso). Il punto sul campionato Vittoria della Pro Vercelli sull'Albese, incontro che si sarebbe potuto concludere con un passivo più ampio mentre gli ospiti hanno giocato la loro più brutta partita della stagione. Anche se privo di quattro titolari il Lecco più giovane che sia mai esistito ha avuto ragione del Casale che lo superava in tutto ed era partito a tutta andatura. Il Vigevano ha sfiorato la vittoria contro il Trento e si è dovuto accontentare del pareggio, gli ospiti si sono portati in vantaggio con Lagonigro mentre la risposta è stata siglata da Manitto: gli ospiti sono apparsi molto combattivi ma non pericolosi. Per un soffio la Pro Patria ha sfiorato la vittoria contro la capolista Monza che ha sfruttato un calcio di rigore, discutibile, avuto a 5'. Rocambolesco pareggio tra Seregno e Padova con sei gol segnati nel match. Il Mantova, nonostante abbia attaccato per tutta la partita, non è riuscito ad avere ragione del Bolzano. che si è difeso a denti stretti.