Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1975/1976
Serie C
16-11-1975 - Giornata: 10 - Bolzano - Druso


Bolzano AC - Alessandria Calcio US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 59. Fogolin [Bo]

Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Di Brino Marcello, Vanara Elio, Reja Edoardo, Colombo Antonio, Borghi Ambrogio, Giani Pierluigi, Pillon Giuseppe, Baisi Sergio Pietro [70. Sacchi Luciano], Dolso Arrigo, Frigerio Emilio A disp.:(P) Favot Sergio, Maggioni Gian Luigi All.: Viviani Franco

Formazione avversaria
BOLZANO AC: Piotti, Podavini, Concer, Fogolin, Scolati, Broggio, Mutti, Vergani, Giroi, Trainini, Rossi [46. Rondon]. A disp.: Sonato, Savoldi. All.: Lamberti

Arbitro: Lanzafame (Taranto)
Note
Espulso 35. Frigerio [A]. Ammoniti Reja [A]; Borghi [A]; Frigerio [A]; Mutti [B] Inizio gara ore 14.30

Commento
LA SFORTUNA PIU' DEL BOLZANO NEGA AI GRIGI IL PAREGGIO L ’Alessandria ha dominato la scena per quarantacinque minuti, sfiorando ripetutamente il gol © Ridotti in dieci per l’espulsione di Frigerio, gli ospiti cedono nella ripresa © La mancanza di un uomo-gol incide sul collettivo © Atteggiamento ostile del pubblico nei confronti dei giocatori © Torna Castelletti con il Vigevano Alessandria nuovamente in panne: vince e convince con il Belluno; impone per quarantacinque minuti la propria volontà al Bolzano, ma torna a casa scornata. La sconfitta brucia, manda in bestia l’allenatore Viviani. L’undici alessandrino proseguendo nel. (’altalenante serie viaggia a centro classifica, mentre alle spalle avanzano le altre concorrenti. Una situazione apparentemente tranquilla sulla quale tuttavia occorre prestare molta attenzione. Perdere altre battute significa scendere ulteriormente, sudare freddo. E’ un tema scottante da esaminare, una realtà sulla quale sarebbe maldestro chiudere gli occhi. La compagine grigia, come ha dimostrato a Bolzano, gioca un calcio accettabile, a volte sin troppo elaborato; un calcio da seguire con interesse se di mezzo non ci fosse la classifica. Affrontare l’avversario con il fioretto è titolo di merito, è però indispensabile andare al concreto: realizzare dei gol. Le segnature avvengono con il contagocce, il parto di una rete è laboriosissimo, a volte persino impossibile. La mancanza di un goleador pesa sinistra, condizionando lo sforzo del collettivo. Una storia trita e ritrita sulla quale ci siamo trattenuti lungamente. Le partenze di Pulitelli e ancor più di Biloni, hanno privato Viviani della possibilità di costruire una squadra, di raccogliere il frutto del lavoro svolto. La ’’mano” del tecnico sull’impostazione della compagine si vede — come confermano i primi quarantacinque minuti di Bolzano — purtroppo la volontà e l’impegno dei ragazzi riesce a sopperire in minima parte all’assenza di un fromboliere. Disponessero i grigi di un uomo gol, nella casella invece degli attuali dieci punti ne troveremmo al meno tredici o quattordici. L’attenzione degli sportivi è polarizzata da alcune settimane sul rendimento di Sergio Baisi, un giocatore della vecchia guardia che due campionati orsono molto si adoperò per realizzare il ritorno dei mandrogni nella serio cadetta. L’attaccante, reduce dal gravissimo infortunio dello scorso anno, fatica a trovare il giusto ritmo, lo spunto decisivo. I limiti purtroppo finiscono per emergere a danno dell’impegno dei centrocampisti. Il centravanti domenica scorsa ha mostrato leggeri miglioramenti, insufficienti tuttavia per determinare il risultato. Sarebbe bastato avere una vera punta per ’’stritolare” i biancorossi, invece.... Il guaio è che gli attaccanti scarseggiano maledettamente: infortunato Galassi, all’allenatore è rimasto Sacchi, un giovane interessante al quale difetta lo spunto finale, l’impennata per cercare il gol da media e lunga distanza. Trovare una soluzione al male che affligge il complesso è tutt’altro che facile: un attaccante non si improvvisa come un regista non lo si trova dietro l’angolo della strada. Costretti dalla necessità Viviani ha puntato le proprie chances sul gioco collettivo nella speranza di raggiungere attraverso la manovra corale lo stesso risultato. La tattica riesce nella misura in cui gli undici giocatori sanno esprimersi compiutamente. Basta un nonnulla, una incertezza per rovinare il lavoro, per trovarsi al termine dei novanta minuti con il classico pugno di mosche. Analizziamo la partita giocata al ’’Druso” di Bolzano. Il tecnico ancor prima della partita annuncia la conferma della formazione esibitasi la domenica precedente con il Belluno. « L’impegno dimostrato in campo, afferma, merita una ricompensa. Sono dell’avviso che i ragazzi sapranno battersi e farsi valere ». Tutto invariato quindi con Maggioni e Sacchi in panchina. I biancorossi, squadra tutt’altro che da scartamento ridotto, scendono in campo certi di domare l’orso cd iniziano decisi. L’Alessandria, a conferma delle parole del tecnico, attua la tattica del controllo a centrocampo. Orchestrati da Reja i colleghi Pillon e Dolso comandano il gioco sostenuti sulle fasce laterali da Vanara e Di Brino. L’attaccante Giani retrocede per il raccordo onde mettere in movimento sia Baisi che Frigerio. Le marcature sono azzeccate: Di Brino su Rossi, Vanara su Mutti, Reja si occupa di Trainini, Colombo del centravanti Girol; Giani è invece alle prese con Podavini e Frigerio con Concer, un difensore grintoso abile del ’’toccare” duro senza dare nell’occhio. Sul centravanti Baisi opera Broggio mentre a centrocampo Pillon tiene d’occhio Vergani e Dolso uno scattante Fogolin pronto a sfruttare lo spazio concessogli per inserirsi in proiezione offensiva. I grigi agendo a tutto campo mettono immediatamente in soggezione i biancorossi. L’impostazione è quanto mai valida tanto da creare spazio per inserirsi in zona gol. 11 Pillon sulla sinistra parte a razzo, attira fuori dalì’area l’intero retroguardia ’’tagliando” un pallone per Reja intelligentemente portatosi in avanti sulla fascia destra semi sguarnita. Il centrocampista potrebbe stoppare la sfera, preferisce invece colpirla al volo mancandola incredibilmente. Un’occasione che grida ancora vendetta anche se è servita ad ammutolire lo stadio. La discussa formazione mandrogna gioca come mai si è visto in passato mettendo in movimento ogni uomo al momento giusto. Vedendola imporre il gioco viene logico domandarsi: « Perchè mai l’Alessandria è a centro classifica invece che al comando? ». Con il trascorrere dei minuti emerge la carenza principale ovvero l’incertezza degli uomini nel cercare il gol da fuori area con tiri improvvisi. Mancando dell’uomo con la dinamite nei piedi, ostinatamente, si punta sulla elaborazione della manovra finale favorendo la retroguardia avversaria. La supremazia alessandrina è fuori discussione, i padroni di casa sono costretti a retrocedere nella propria metà campo per contenere la vitalità dell’avversario. Dolso al ventesimo tenta il colpaccio direttamente su calcio d’angolo con un pallonetto a ’’rientrare” tanto che Piotti intravede il pericolo all’ultimo momento rimediando nuovamente con un salvataggio che consente agli ospiti di battere il secondo pallone dalla bandierina di fondo. Il crollo del Bolzano aleggia nell’aria tanta è la superiorità dell’undici di Viviani intenzionato a non mollare l’iniziativa. Il tourbillon alessandrino prosegue lasciando intravvedere una prestazione maiuscola e un risultato altrettanto clamoroso. Bellissimo show al 23’ con Vanara che da centro campo avanza appoggiando su Frigerio pronto ad effettuare un perfetto cross per la testa di Baisi. Il centravanti in elevazione supera tutti inzuccando e mancando per un soffio la conclusione. Cinque minuti dopo è Baisi a districarsi abilmente al limite dell’area: il grigio entra in area e i difensori non fanno complimenti. Protesta Reja e l’arbitro estrae il cartellino giallo. Altra stupenda azione di Pillon il quale dopo essersi liberato di due avversari, al limite dell’area cincischia lasciandosi soffiare il pallone. Perchè ha indugiato invece di cercare la botta?L’Alessandria è sempre in cattedra e il Bolzano suda per frenare l’avversario che lo stringe alle corde. Dolso al 32’ su punizione mette in crisi la retroguardia che respinge corto: Vanara appostato poco fuori dall’area di rigore riprende di testa servendo Giani. L’ala tra una selva di gambe trova lo spiraglio colpendo sicuro: Piotti si salva come può aiutato da una buona dose di fortuna. Il pallone gli rimbalza sul petto e un biancorosso libera. L’imprevisto accade al 35’: Concer scalcia Frigerio e l’alessandrino replica con un inutile gomitata. Crolla a terra il terzino e il guardalinee sbandiera. Gioco fermo, consulto tra i due uomini poi il cartellino rosso indica all’alessandrino la strada dello spogliatoio. Giusta la decisione dell’arbitro, ma Concer non aveva a sua volta compiuto un fallo? Il signor Lanzafame successivamente dimostrerà molta leggerezza sorvolando ad esempio su un fallo commesso ai danni di Di Brino. La scudisciata dell'espulsione sembra tuttavia non pesare sui piemontesi i quali continuano a dettare legge dimostrando che si può giocare pure in dieci. Il Bolzano nella tema di farsi trafiggere opera con molta circospezione evitando di sguarnire la retroguardia. La superiorità numerica dei padroni di casa ha tuttavia il sopravvento nella ripresa. L’Alessandria preoccupata adotta una tattica di copertura fidando in un possibile contropiede. Il Bolzano seppure fortunosamente passa al 58’ con Fogolin e per Colombo e compagni è la fine. La squadra seppure ridotta numericamente e con una rete sul groppone si impegna allo spasimo alla ricerca del pareggio. Dalle retrovie avanzano a turno Borghi e Colombo, ma è nella conclusione che i grigi difettano. La gran mole di lavoro si concretizza in alcuni tiri da lontano, ma è utopistico sperare nel ricupero. Il Bolzano avendo in mano il risultato controlla agevolmente sganciando a turno le punte. Zanier corre due grossi pericoli, ma il risultato resta fissato sullo 0-1 per gli avversari. La cronaca sommaria dell’incontro ribadisce quanto affermato all’inizio: l’Alessandria è squadra intelligentemente impostata, abile nel governare il centrocampo c nel costringere l’antagonista ad accettare il dialogo che le impone. Purtroppo tanta buona volontà si arena nel momento in cui è necessario raccogliere il frutto dei novanta minuti, il gol. Osservando la classifica si ha l’immediato riscontro: otto reti messe a segno, sette subite: un attacco asfittico e una difesa tra le migliori del girone A. Uscire dal vicolo cieco è tutt’altro che facile anche per un uomo come Viviani che tenta l’impossibile per risolvere i problemi, meglio i rebus che ogni domenica affronta. All’Alessandria basterebbe una punta vera per disputare un campionato all'insegna della validità, ma con i tempi che corrono è proibito illudersi. Il presidente Paolo Sacco ridimensionata la compagine che, secondo gli intendimenti iniziali, avrebbe dovuto dominare il campionato, ha tirato i remi in barca. Le ultime vicende della società grigia sono note alla maggioranza degli sportivi. I giocatori attendono da settimane lo stipendio: sinora hanno ricevuto degli acconti. Si parla insistentemente di autogestione, di regime di austerioso sodalizio restano nelle mani e nei... piedi dei giocatori chiamati per l’ennesima volta a compiere un altro miracolo. 11 regno dei Sacco, come le vecchie monarchie, si sta sbriciolando travolgendo nell’inglorioso tramonto una gloriosa società che non meritava un tale castigo. L’augurio è che dalla rovina si riesca a ricostruire qualcosa di veramente efficiente e valido. Nell’attesa rituffiamoci nel campionato giunto all’undicesima tappa. Archiviata llmmeritata sconfitta di Bolzano si profila la sagoma del nuovo avversario, il Vigevano. L’undici lomellino affidato alle cure di Sergio Castelletti partito con la sola ambizione di salvarsi veleggia a centro classifica in compagnia dei grigi. L’ex trainer è senza dubbio soddisfatto dei risultati sinora conseguiti tanto da desiderare una prova maiuscola in quello stadio che in passato gli fu fatale. L’Alessandria cercherà di riscattarsi, di aggiungere altri punti alla classifica: guai ad indugiare sulle disgrazie, sul passato. Mister Viviani accusato il colpo della sconfitta è nuovamente sulla ’’pedana” pronto a rilanciare i ragazzi. « 11 pareggio lo meritavamo ampiamente. Elogio pubblicamente la squadra per quanto ha saputo fare: lottare contro avversari spigolosi che facevano la... guerra senza tirarsi indietro è impresa da evidenziare. L’Alessandria continua ad essere bersagliata e offesa, proprio non comprendo tanta ostilità nei nostri confronti. I ragazzi da buoni professionisti invece di arrendersi lottano in modo commovente dimostrando un attaccamento ai colori sociali ammirevole. La ruota della fortuna, mi auguro, dovrà prima o poi cambiare direzione. Il Bolzano nell’arco della partita ha effettuato un solo tiro a rete: ad armi pari lo abbiamo posto in difficoltà sfiorando ripetutamente il gol. Cosa pretendere di più dai ragazzi? Meglio pensare al prossimo avversario, al Vigevano. Sarò fissato, ma all’Alessandria attuale credo ciecamente ». Forza Viviani dunque in attesa di giorni migliori, certo arrivasse una punta. (Il Piccolo - Il Gattopardo) L'ALESSANDRIA FA HARAKIRI Battuta (1-0) a Bolzano. Domina nella prima mezzora - Poi Frigerio si fa espellere per un fallo assurdo di reazione ed i grigi perdono Bolzano-Alessandria al 34': la partita ristagna e centrocampo, l'equilibrio di forze è assoluto. Ma è soltanto un'impressione superficiale, anzi erronea, perché in effetti è un'abile trappola tesa da mister Viviani ai danni dei padroni di casa, i quali accettano e progressivamente subiscono il ritmo imposto dall'Alessandria. Reja, Plllon e Dolso tengono con sicurezza le redini della manovra; Giani in posizione di ala vagante rifinisce per le punte. Non che Baisi e Frigerio siano eroi dell'area del rigore. Hanno le loro pause e i loro timori nel contrasto con una difesa arcigna e virulenta, ma non diremmo cattiva. Comunque si tratta di aspettare pazientemente che l'avversario abbocchi. Basta dargli ancora un po' di filo, giusto il tempo di farsi temerario e di commettere imprudenze. Già un minuto prima '33') i compagni avevano soccorso Piotti in difficoltà nel rinviare una splendida girata al volo di Giani. Ma ecco, inaspettato, il colpo di scena. Frigerio decide di farsi «harakiri» e di mandare all'aria tutto il paziente lavoro svolto per oltre mezz'ora. Succede che Concer lo scalcia, Frigerio ricambia con un pugno. La sequenza del dramma dura pochi attimi, l'arbitro manco se ne accorge. In compenso il guardalinee salta in campo che sembra un indemoniato e punta la bandierina su Frigerio. Il giocatore viene espulso, è stato visto solo il fallo di reazione. Da questo preciso momento le cose cambiano. Il Bolzano si fa più disinvolto e spedito. Tocca all'Alessandria misurare il passo su quello avversarlo. Ci riesce abbastanza bene per una ventina di minuti, quindi comincia a ballare sotto il peso della maggiore freschezza dei padroni di casa. Dal 55' il Bolzano prende d'assedio l'area di Zannler. Muttl sciupa banalmente, Girol centra la traversa e Fogolin (59') centra imparabilmente. Calcio d'angolo battuto da Trainini all'altezza del dischetto di rigore. Fogolin incorna alla sinistra di Zannier. Adesso per il Bolzano diventa tutto più facile: al contrarlo l'Alessandria si porta in avanti con orgoglio, ma stenta a riordinare le file e in conclusione si espone ripetutamente ai contropiedi di Rondone Mutti. Nello spogliatoio dell'Alessandria il clima è teso, volano rimproveri e Insulti. Un dirigente (c'erano anche loro oggi a Bolzano) si fa notare per certe pedate possenti alle porte e ai muri. Anche Viviani è in giornata no. Contesta un po' tutti: pubblico rabbioso, sviste arbitrali, provocazioni avversarie. Tenta persino una difesa d'ufficio di Frigerio: «Ha reagito soltanto con una gomitata, Concer ha recitato meglio di Gassman e si è buttato a terra». Forse Viviani non ha visto la faccia di Concer. Ha una mascella che sembra una bistecca. (La Stampa - Ed. Sport - Franco Mognon) Risultati: Albese - Lecco 0-2 Belluno - Cremonese 1-4 J.Casale - Mantova 1-0 Padova - Clodiasott. 3-0 S. Angelo - Trento 2-1 Seregno - Monza 4-2 Udinese - Pro Patria 2-0 Venezia - P. Vercelli 1-1 Vigevano - Treviso 1-0 CLASSIFICA: Mcnza p.16; Padova, Udinese 13; J. Casale, Bolzano 12; Cremonese Lecco, Seregno 11; Venezia, Treviso, Alessandria, Pro Patria, S. Anqelo L., Clodiasott. 10; Mantova, Vigevano 9; Trento 8; Pro Vercelli 7; Albese 5; Belluno 3 Marcatori: 7 reti: Sanseverino (Monza); 6 reti: Motta (Juniorcasale); 5 reti: Cavagnetto (Pro Vercelli), Vanazzi (Seregno), Aschettino (Venezia); 4 reti: Grion (Belluno), Scolati (Bolzano), Basili (Clodiasottomarina), Polvar (Juniorcasale), Giavardi (Lecco), Ballarin (Padova), Pozzi (Sant’Angelo Lodigiano), Canzi (Seregno), Di Giovanni (Trento), Osellame e De Bernardi (Treviso) Il punto sul campionato Il Casale si è meritato la vittoria nel confronto con il Mantova soprattutto per la splendida prova fornita nei primi tempi: i padroni di casa hanno nettamente dominato a centrocampo. La capolista è caduta a Seregno, quattro reti al Monza che non aveva mai perduto, derby accesissimo che ha tenuto acceso l'interesse del pubblico. Con una prodezza di Stefanelli, il Vigevano è superato a passare superando l'ottimo schieramento difensivo del Treviso, ma i sostenitori hanno dovuto soffrire fino all'ultimo. Pareggio tra Venezia e Pro Vercelli: un punto fortunato per i nero verdi poiché nonostante alcune azioni favorevoli, sono stati inferiori ai piemontesi.