Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1975/1976
Serie C
21-12-1975 - Giornata: 15 - Busto Arsizio - Carlo Speroni
SOSPESA


Pro Patria et Libertate Calcio - Alessandria Calcio US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 53. Foglia [Pr]

Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Cazzola Fabio, Di Brino Marcello, Reja Edoardo [62. Marullo Michele], Colombo Antonio, Borghi Ambrogio, Giani Pierluigi, Pillon Giuseppe, Baisi Sergio Pietro, Vanara Elio, Frigerio Emilio A disp.:(P) Favot Sergio, Sacchi Luciano All.: Viviani Franco

Formazione avversaria
PRO PATRIA ET LIBERTATE CALCIO: Fellini, Bartezzaghi, Trabalza, Frigerio, Mela, Berra, Brunini, Carniti, Ardemagni, Vailati, Foglia. A disp.: Bonetti, Diolosa, Fornara. All.: Crespi.

Arbitro: Menotti (Bologna)
Note
Sospesa per nebbia al 69. Ammoniti: Foglia [P] Spettatori: 2.000 circa di cui 1.500 paganti per un incasso di 1.700.000 Lire Inizio gara ore 14.30

Commento
Sia laudato l’inverno, il freddo e ancor più la nebbia, lattiginosa, impenetrabile, improvvisa e imprevista. E’ la preghiera di mister Franco Viviani, dei suoi ragazzi e dei due supertifosi giunti allo "Speroni” di Busto Arsizio’ per assistere all’incontro tra i bustocchi e i beniamini. Correva il 69’ quando Menotti si è deciso a fischiare l’interruzione, a convocare i capitani. Sino a pochi minuti prima splendeva uno splendido sole, diciamo primaverile se la brina all’angolo delle strade non avesse ricordato l’inizio ufficiale dell’inverno. Domenica era il 21 dicembre, giorno d’inizio delle ostilità del generale Inverno, una stagione infida, ma non per i grigi. L’Alessandria perdeva per una rete a zero messa a segno da Foglia, un paperino dallo scatto imprevedibile, capace di portare lo scompiglio tra le file alessandrine piuttosto collaudate a fronteggiare gli avversari. I ragazzi di Viviani scornati e sfiduciati stavano spendendo gli ultimi spiccioli di energie. La sconfitta era nell’aria, aleggiava sinistra incupendo i soliti ’’quattro gatti” di fede alessandrina presenti in tribuna. Impazzivano dalla gioia i supportes bustocchi: la vittoria era a portata di mano e, a dire il vero, legittima. Tutto pareva congiurare contro gli alessandrini scesi a Busto con un obiettivo ben preciso, lungamente cullato: il pareggio. Il sogno o l’illusione come li vorrete chiamare, era durato esattamente 58’ poi, quel diavoletto di Foglia, aveva infranto ogni speranza. Brunini sulla destra, scendendo sulla fascia sinistra si era bevuto il pur scaltro Cazzola involandosi verso l’area di rigore. Un dribbling stretto, nervoso, tale da scompaginare , da innervosire l’avversario indi il cross preciso per il compagno. Foglia stavolta non poteva sbagliare: un a mezza girata volante con pallone alle spalle di Zanier e gran de entusiasmo sugli spalti. La Pro Patria paga poteva tirare i remi in barca, lasciare all’antagonista il compito di andare all’arrembaggio, prestando il fianco ai contropiedi. Sul rettangolo dello "Speroni” splendeva il sole, tutto pareva festeggiare il successo dei padroni di casa. La nebbia era in agguato oltre i palazzi: inesorabilmente la coltre lattiginosa è avanzata avvolgendo case e piante indi, spingendosi oltre ha avviluppato il campo sportivo. I giocatori come ingoiati da un mostro sono letteralmente scomparsi, nascosti allo sguardo del tifoso. Menotti nell’imnpossibilità di proseguire h a convocato i capitan sospendendo la contesa per i sacramentali dieci minuti come regolamento comanda poi ha emesso il triplice fischio di cessazione delle ostilità. Gli alessandrini hanno tirato un lungo sospiro di sollievo, hanno ringraziato ’’Babbo Natale” del dono sperando nel domani. L’Alessandria è tornata imbattuta da Busto Arsizio grazie alla circostanza favorevole prima ancora del valore dei propri giocatori. Guai se la nebbia non fosse scesa a rimediare al d anno causato d a Foglia. I mandrogni ringraziata la dea bendata, iniziano le vacanze in attesa di conoscere la data del ricupero. Così si è conclusa l'avventura d ella trasferta in terra lombarda, una terra solitamente inospitale incominciando dallo sfortunato spareggio di ” San Siro” con la Reggiana. Il confronto con i bustocchi h a evidenziato i molti difetti e i pochi pregi di una squadra decisa a lottare per sopravvivere, per ultimare la fatica del campionato, onorevolmente. Mister Viviani pur sapendo di giocare una carta importante d ella carriera, continua ad affrontare il domani con una sicurezza davanti alla quale è doveroso soffermarsi. Le vicende dell’Alessandria sano risapute, inutile insistere nell’illustrarle ulteriormente. Abbandonato dai dirigenti e in parte dalla massa di tifosi, prosegue con lo stesso entusiasmo dei giorni d’avvio convinto di ottenere, a tempi lunghi, le soddisfazioni negategli durante i primi mesi di permanenza nella città mandrogna. li Monza è troppo lontano per cullarsi in sogni, le seconde della classe veleggiano in alto: è rimasto l’obiettivo di continuare in umiltà per uscire dalla mischia correttamente, a testa alta. Il mister conseguentemente tira le file, tenta di uscire dal vicolo cieco nel più breve tempo possibile in vista di altri traguardi. Riuscirà nell’intento? La risposta è tutt’altro che facile; troppi sono gli interrogativi. L’Alessandria a differenza della barchetta sospinta dai flutti alla deriva, cerca di evitare l’ultima spiaggia. A Busto Arsizio l ’undici ha fornito una ennesima prova di attaccamento ai colori sociali battendosi, come si suole dire, con la bava alla bocca. Una volta tanto la fortuna ha dato loro una mano premiando la costanza. Nel calcio, come n ella vita, la volontà è un dato altamente positivo anche se non determinante. Occorrono altre doti per sfondare, per imporsi. Battersi con determinazione, lottare senza tregua è titolo, di merito, m a la classifica n o n si accontenta dei riconoscimenti, occorrono punti I grigi quest’anno lontani dalle mura del ’’M occagatta ” hanno raccolto poco, tre pareggi sui (campi di Treviso (2-2) di Alba (0-0) e di Vercelli (0-0). La compagine di capitan Colombo carente nell’offesa punta le chances unicamente sul risultato in bianco ben sapendo di non essere capace di rimontare la china di una rete, di rovesciare il risultato. Nell’arco delle quatto partite sinora disputate i grigi si sono trovati una sola volta in svantaggio, a Treviso. Nelle altre occasioni il gol degli avversari ha determinato la sconfitta, stante la impossibilità delle punte di scardinare le retro guardie avversarie. L’allenatore davanti ad una crisi latente ha tentato ogni soluzione, ha studiato decine di accorgimenti tattici per riuscire ad inserire un uomo capace di sfruttare il lavoro dei centrocampisti. La fatica risulta, purtroppo, vana: le reti si segnano con il contagocce, difficilmente in occasione delle partite in trasferta, come documentato dai risultati di Udine, di Bolzano, di Clodiasottomarina, per finire alla partita di Busto sospesa per il provvidenziale aiuto della nebbia. Le speranze erano riposte su Baisi il centravanti infortunatosi lo scorso anno, rigenerato nella fase finale del campionato cadetto. La stella dell’attaccante è appannata, le possibilità del ricupero clamoroso sono inesistenti. L’alessandrino è in fase calante, i tentativi per rilanciarlo sono falliti. Dom enica a Busto lo abbiamo seguito con attenzione per notare segni di risveglio: molte finte — alcune delle quali in utili — pochi stop degni di questo nome, nessun tiro a rete durante i 69’ minuti di gioco. In un a sola occasione Piero ha trovato lo spunto dei tempi migliori: su lancio dalla destra di Reja ha controllato la sfera appoggiandola sull’accorrente Frigerio. L’ala alessandrina caricata a tergo ha perduto l’equilibrio e l’azione non ha avuto seguito. Per un centravanti seppure di manovra invece di sfondamento una esibizione incolore sulla quale Viviani deve meditare. Sostituirlo non è facile stante la ristrettezza dell’organico, eppure qualcosa occorre fare per evitare il peggio. E’ saggio insistere su Baisi oppure è utile cercare altre soluzioni alternative? La domanda la giriamo al mister il quale deve forzatamente adottare la politica del colpo alla botte e l’altro al cerchio. Possedesse u n organico decente il discorso potrebbe essere impostato in altri termini, invece . . . Accanto ad un Baisi avviato verso il periodo d ella pensione collochiamo Frigerio un giovane nervoso, con idee abbastanza chiare se si ricordasse, invece di tuffarsi anima e corpo nei dribbling, dei compagni. L’ex comasco dopo la bella partita d’avvio non si è ripetuto, sono settimane che i tifosi attendono u n a risposta agli interrogativi. Frigerio invece dei gol continua a collezionare giornate di squalifica. Sul campo il ragazzo offre qualche spunto, nulla più. Le responsabilità, a dire il vero, ricadono pure sui compagni i quali sovente 10 lasciano troppo solo alla mercé della retroguardia avversaria. Allo ’’S peroni" lo abbiamo visto cercare disperatamente il disimpegno, davanti alla ferrea difesa avversaria. Disponesse, come nella passata stagione, di un Biloni il discorso potrebbe essere diverso, ma con i se non si è mai fatta la storia. L’a la sinistra, unica era punta di uno schieramento tutt’altro che votato all’insidia del portiere avversario, ha dalla sua molte attenuanti per cui è giocoforza giudicarlo con riserva L’undici mandrogno. privo di Dolso ha giocato domenica una partita senza infamia e senza lode. Ad un primo tempo accettabile sotto il profilo della grinta — non d ella tecnica — è seguita una ripresa altrettanto vigorosa seppure inconcludente. La forza del centrocampo la conosciamo, è tutt’altro che disprezzabile. Il pacchetto formato da Reja, Pillon, Vanara regge agevolmente le punte dell’opposto schieramento. Vanara ad esempio si supera con il trascorrere delle giornate tanto da permettersi il lusso di primeggiare con . . . il Parola dei tempi andati, con alcune splendide rovesciate volanti. Un inesauribile andarivieni per il campo alla ricerca dello spazio, del corridoio per in serire il compagno. Analogo o quasi il discorso per Reja, altro senatore deciso a » resistere sulla breccia nonostante gli infortuni e gli acciacchi di una lunga ed onorevole carriera. L’esperienza non difetta certo ad Edoardo, è l ’appannamento determinato dalla fatica a giocargli brutti scherzi. E’ la sola spiegazione plausibile a certi passaggi o suggerimenti da brivido. Il centrocampista resta pur sempre uno dei punti di forza della compagine se non altro per la esperienza, per la cocciutaggine con la quale si batte. A volte primeggia per volontà con i ragazzi delle ultime leve. Nettamente in difficoltà appare invece Pillon, un ragazzo sul quale ci siamo espressi in altre occasioni. Giocasse in un complesso meno contrato, le possibilità di emergere sarebbero maggiori, invece deve tirare la carretta, sputare sangue per contribuire a mantenere a galla il complesso. Se pure handicappato sa trovare, a tratti lo spunto, lo stacco tecnico: peccato indulga nell’ultimo passaggio pur trovandosi nella possibilità di tentare la via della rete. Sul tornante Giani luci e ombre si susseguono: l’ala pur avendo possibilità per emergere si lascia condizionare dai compagni e, nella tema di prestare . il fianco al contropiede avversario indulge eccessivamente sul centrocampo invece di mantenersi in posizione avanzata. E’ un tornante, sacrificato in un lavoro snervante, ma ciò non lo assolve in particolare nei momenti in cui occorre gettarsi alle ortiche per tentare di portare in parità la squadra oppure cercare il gol. Sulla retroguardia il giudizio è complessivamente positivo anche se in qualche occasione si commettono errori di valutazione globali. Ad esempio in occasione del goal di Fogli è bastata una serpentina di Brunini per scompaginare l’assetto dei terzini con il conseguente castigo della rete. Zanier dal canto suo ha parato quanto poteva arrendendosi davanti ad un tiro ravvicinato. In conclusione, all’ Alessandria mancano gli elementi base per guardare al futuro con tranquillità. La classifica si fa critica, le ultime della classe guadagnano, seppure faticosamente, punti. Mister Viviani deve assolutamente risolvere i problemi delle punte: undici reti di cui una su rigore dopo quattordici giornate sono poche, insufficienti. Il tecnico è tra l’incudine e il martello: le capacita tecniche non difettano, è il materiale umano che difetta. La sosta delle feste natalizie giunge propizia per un esame sulle ultime vicissitudine della compagine chiamata, alla ripresa delle ostilità, ad incontrare avversari del calibro di Seregno e Cremonese in casa, Trento in trasferta ed ancora il Padova al ’’Moccagatta (Il Piccolo) La nebbia ha oggi quast certamente salvato l'Alessandria, in trasferta allo « Speroni » di Busto Arsizio, da una brutta sconfitta, che avrebbe ancor più compromesso la già precaria situazione di classifica. I tigrottt della Pro Patria erano passatt in vantaggio con una bella rete al 53' della ripresa e subito è apparso chiaro che per i ragazzi di Viviani restava?io poche possibilità di rimontare lo svantaggio. Buon per i grigi quindi l'Improvvisa folata di nebbia che ha trasformato il cielo limpido in una cappa plumbea. SI è giocato ancora qualche minuto nella nebbia che avvolgeva ogni cosa riducendo la visibilità quasi a zero, poi l'arbitro Menotti, dopo una prima sospensione di 10 minuti, effettuata I una ricognizione in campo con \ dirigenti e giocatori, ha mandato tutti negli spogliatoi. Delusi chiaramente i bustocchi: l'undici biancoceleste stava afferrando un risultato pieno di cui la squadra lia necessità. Tutto Invece da rifare. L'Alessandria avrebbe meritato la sconfitta? Possiamo rispondere di sì, tenuto conto che le poche occasioni di andare a rete sono state ingenuamente sprecate dal grigi. I ragazzi di Viviani hanno una volta di più messo in luce i loro difetti: poca consistenza di gioco a centrocampo, malgrado le generose e faticose sgroppate dt Vanara, schierato ancora nel ruolo che è dell'infortunato Dolso (la sua mancanza si fa notare sempre di più), incapacità degli attaccanti a realizzare quando a fatica riescono a portarsi sotto la rete avversarla. Meglio le cose in difesa, dove alcune puntate pericolose del tigrotti sono state contenute bene. E' evidente che in queste condizioni l'Alessandria dopo essere stata tagliata fuori da ogut ambizione di promozione, rischia di finire Invischiata negli ultimi posti della classifica, e di dover lottare per la salvezza. Due minuti dopo il fischio di avvio primo brivido per i grigi: Colombo non tiene la palla in area, Foglia serve Carniti, ma la mezz'ala sbaglia nettamente. All'8' azione Ardemangni-Foglia, Di Brino pronto salva in angolo. Al 17' primo tiro a rete degli alessandrini: è di Cazzola, da lontano, e Fellini para. Dopo il riposo è Bartezzaghi su corner di Foglia a sprecare, poi, al 53' l'unica rete: Brunini crossa e Foglia, preciso, insacca. E' evidente che i grigi non trovano lo spunto buono, Viviani, al 62', sostituisce Refe, negativo, con, Marullo, poi la nebbia. Arrivo all'improvviso, al 69' la partito viene sospesa per dieci minuti, quindi l'arbitro manda tutti a casa (La Stampa) Risultati: Bolzano - Padova 1-0 ClodiasoMom. - Albese 1-1 Juniorcasale - Vigevano rinv. Lecco - Belluno 0-0 Mantova - Venezia sosp. P. Vercelli - S. Ang. L. sosp. Seregno - Cremonese 2-0 Treviso - Trento v 3-0 Udinese - Monza 0-1 CLASSIFICA: Monza p.26; Udinese 19; Treviso, J. Casale, Lecco, Bolzano 17; Cremonese, Padova, Seregno 16; S. Angelo L., Venezia* 15; Mantova, Alessandria, Clodiasott. 14; Pro Patria* 13; Pro Vercelli, Trento 11; Vigevano 10; Albese 9; Belluno 5 *una gara in meno Marcatori: 8 reti: Sanseverino (Monza); 7 reti: Motta (Juniorcasale), Giavardi (Lecco), Aschettino (Venezia); 6 reti: Polvar (Juniorcasale), Di Giovanni (Trento). 5 reti: Scolati (Bolzano), Basili (Clodiasottomarina), Ballarin (Padova), Pozzi (Sant’Angelo), Vanazzi e Canzi (Seregno), De Bernardis (Treviso) Il punto sul campionato Otto ammonizioni e due giocatori espulsi nella partita più corretta dell'anno: a Chioggia è terminata in parità la gara tra il Clodia e l'Albese che ha confermato i sintomi di una costante ripresa. Un Monza troppo forte per un Udinese prima, eccessivamente, preoccupata e poi troppo nervosa: la capolista è passata grazie al gol di Sanseverino al 39'. Il desiderio di rivincita del Casale è rimasto insoddisfatto dato che la gara con il Vigevano è stata rinviata a causa della nebbia molto fitta. A pochi minuti dall'inizio di Pro Vercelli e S.Angelo lo stadio era avvolto da una fitta nebbia che han impedito l'inizio del match ma proprio mentre l'arbitro si accingeva a controllare la visibilità la bianca cortina si è alzata: ma dopo pochi minuti la cortina si è abbassata di nuovo costringendo l'arbitro a sospendere la gara.

SOSPESA

Pro Patria et Libertate Calcio - Alessandria Calcio US 1 - 0 (0 - 0)

RETI:

53. Foglia [Pr]

Alessandria Calcio US

Zanier Adriano, Cazzola Fabio, Di Brino Marcello, Reja Edoardo [62. Marullo Michele], Colombo Antonio, Borghi Ambrogio, Giani Pierluigi, Pillon Giuseppe, Baisi Sergio Pietro, Vanara Elio, Frigerio Emilio

A disp.:(P) Favot Sergio, Sacchi Luciano

All.: Viviani Franco

Formazione avversaria

PRO PATRIA ET LIBERTATE CALCIO: Fellini, Bartezzaghi, Trabalza, Frigerio, Mela, Berra, Brunini, Carniti, Ardemagni, Vailati, Foglia. A disp.: Bonetti, Diolosa, Fornara. All.: Crespi.

Arbitro: Menotti (Bologna)

Note

Commento

info@museogrigio.it

Crediti

2021 museogrigio, tutti i diritti riservati.

SOSPESA

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Alessandria Calcio US

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Formazione avversaria

PRO PATRIA ET LIBERTATE CALCIO: Fellini, Bartezzaghi, Trabalza, Frigerio, Mela, Berra, Brunini, Carniti, Ardemagni, Vailati, Foglia. A disp.: Bonetti, Diolosa, Fornara. All.: Crespi.

Arbitro: Menotti (Bologna)

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Zanier Adriano, Cazzola Fabio, Di Brino Marcello, Reja Edoardo [62. Marullo Michele], Colombo Antonio, Borghi Ambrogio, Giani Pierluigi, Pillon Giuseppe, Baisi Sergio Pietro, Vanara Elio, Frigerio Emilio

A disp.:(P) Favot Sergio, Sacchi Luciano

All.: Viviani Franco