Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1975/1976
Serie C
11-01-1976 - Giornata: 17 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Cremonese US 0 - 1 (0 - 1)
RETI: 11. rig. Finardi [Cr]

Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Di Brino Marcello, Cazzola Fabio, Reja Edoardo, Di Benedetto Glauco, Borghi Ambrogio, Giani Pierluigi, Vanara Elio [22. Marullo Michele], Baisi Sergio Pietro, Dolso Arrigo, Frigerio Emilio A disp.:(P) Favot Sergio, Pillon Giuseppe All.: Viviani Franco

Formazione avversaria
CREMONESE US: Bodini, Cesini, Barboglio, Sironi, Miani, Talami, Chigioni, Tamborini, Bortot, Frediani, Finardi. A disp.: Maiani, Braglia, De Gradi. All.: Rota Giovan Battista

Arbitro: Migliore Gennaro (Salerno)
Note
Ammoniti: Miani [C]; Tamborini [C]; Finardi [C] Spettatori 2.000 circa di cui 1.715 paganti per un incasso di 3.674.000 lire. Inizio gara ore 14.30

Commento
ATTACCANO I GRIGI MA VINCE LA... CREMONESE Fatale agli alessandrini il calcio di rigore messo a segno all’undicesimo di gioco L’inutile arrembaggio alla rete avversaria © Clamorosa occasione fallita dal giovane Marnilo © I mandrogni inseguono la via del gol da 575 minuti, quasi un record © La situazione societaria al limite della rottura: cosa ne pensano i Sacco? Domenica ultima trasferta del girone di andata a Trento: occorre un pareggio ! Fatale agli alessandrini il calcio di rigore messo a segno all’undicesimo di gioco. L’inutile arrembaggio alla rete avversaria © Clamorosa occasione fallita dal giovane Marnilo © I mandrogni inseguono la via del gol da 575 minuti, quasi un record © La situazione societaria al limite della rottura: cosa ne pensano i Sacco? Domenica ultima trasferta del girone di andata a Trento: occorre un pareggio ! Il trittico della settimana (Seregno, Pro Patria e Cremonese) si è concluso malamente per le casacche grigie, costrette ad abbassare bandiera sul proprio campo. La Cremonese, tradizionale avversario, è riuscita nel colpaccio di violare il « Moccagatta », accentuando le difficoltà dei padroni di casa. Una battuta d’arresto oltremodo pericolosa, un campanello d’allarme. L’Alessandria, reduce dal proficuo pareggio di Busto Arsizio, é caduta stavolta malamente, pur essendosi battuta decisamente per risalire lo svantaggio del gol subito su calcio di rigore. I miracoli nel calcio sono rari, per cui è indispensabile stringere le file per evitare di colare a picco. Mister Viviani sinora c riuscito ad evitare il peggio con un paziente lavoro: saprà bissarsi nel futuro? La domanda sorge spontanea assistendo alle esibizioni dei grigi, ai continui colpi di timone inflitti dagli avversari e dal destino. Prendiamo ad esempio l’ultimo confronto con i "grigio-rossi”. La compagine mandrogna, priva di capitan Colombo, scende in campo decisa a fare centro, a conquistare una vittoria indispensabile più per il morale che la classifica. Il tecnico alla vigilia, ha manovrato sapientemente creando l’ambiente ideale per superare l’ostacolo psicologico, rappresentato dalla sterilità delle punte. Il successo, si conquista, come si sa, con la convinzione e, l'Alessandria domenica era certa di sbaragliare l’avversario. Purtroppo l’imponderabile è in agguato, basta un attimo di disattenzione per trovarsi addosso la... valanga. La Cremonese inizia la gara con tattica prudenziale prevedendola logica reazione dei padroni di casa poi, approfittando di un malinteso di un alessandrino (Di Benedetto) si trova su un piatto d’argento la possibilità di un insperato vantaggio. Siamo appena al decimo della ripresa quando il centravanti Bortot scatta sulla sinistra, avanza deciso verso Zanier incrociando sulla propria strada il libero Borghi. L’alessandrino temendo il peggio allunga il piedino stendendo l'avversario. L’arbitro non ha indugio nell'indicare il dischetto del calcio di rigore. Finardi non perdona anche se il portiere ha intuito la traiettoria. Al triplice fischio finale mancano esattamente ottanta minuti: c’è tempo per rimediare, per acciuffare nuovamente il successo. L’ALESSANDRIA riorganizzate le file si porta in avanti decisa, cercando disperatamente il gol. La necessità di andare a bersaglio unita alla giornata storta di alcuni uomini quali Dolso, Reja, Borghi, Frigerio aumenta l’orgasmo complicando maledettamente il raggiungimento dell’obiettivo. Emergono chiaramente le deficienze tecniche, la pochezza di alcuni uomini esemplari sotto il profilo dell'impegno. Il lungo assedio alla rete avversaria si conclude con un nulla di fatto. Eppure i grigi hanno avuto a portata di mano non meno di tre azioni per centrare lo specchio della rete difesa da Bodini. Soffermiamoci brevemente sulle sfortunate (?) conclusioni. Frigerio al 33’ ha un’impennata da campione iniziando una veloce incursione sulla sinistra che lo porta a liberarsi di due avversari. L’alessandrino scorgendo Marnilo libero al centro gli appoggia la sfera, basta avere la freddezza di centrare lo specchio della porta. Il diciassettenne forse sorpreso dal regalo ha un attimo di indugio, pasticcia, calcia debolmente sull’uscente portiere fallendo la più clamorosa delle occasioni. Frigerio disperato leva le mani al cielo quasi per invocare la giustizia divina. Passiamo al 44’: l'Alessandria usufruisce di un calcio d’angolo e dalla bandierina batte Frigerio. La difesa cremonese respinge affannosamente su Cazzola appostato ad una decina di metri dall’area di rigore. Il terzino intravisto Baisi gli scodella un preciso suggerimento sul quale si avventa il Piero in spaccata. Ne scaturisce un tiro insidiosissimo con pallone che esce lambendo il palo alla destra del portiere completamente spiazzato. Una disdetta da non dire, da strapparsi i capelli. Passiamo oltre, al 46’. Le squadre sono appena rientrate in campo dopo il riposo e i grigi usufruiscono di una punizione dal limite per un fallo su Dolso. E’ lo stesso Arrigo ad appoggiare il pallone su Giani pronto a cogliere con uno spiovente Frigerio proiettatosi in avanti. E’ questione di secondi, basta anticipare di un soffio d’estremo difensore invece l’uscita di quest’ultimo annulla ogni speranza. Sfortuna e incertezze si sposano al momento di tirare le somme, al momento di stabilire se la squadra deve farsi... benedire oppure se è consigliabile mescolare le pedine. La crisi investe particolarmente il settore attaccante all'asciutto da 575 minuti, un tempo record. L’ultimo gol messo a segno dagli avanti in maglia grigia risale esattamente al 23 novembre dello scorso anno ad opera dell’esordiente Marnilo che in occasione della partita con il Vigevano siglò una doppietta. Correva il 65’ quando gli sportivi ebbero la fortuna di assistere all’ultima rete... dell’anno. Durante il periodo successivo mister Viviani ha percorso ogni strada per tentare di vivacizzare il gioco offensivo, per scoprire un uomo gol o un opportunista capace di sfruttare la gran mole di lavoro dei centrocampisti. Una fatica vana, una speranza impossibile. Ancora oggi Viviani, imitando Dio gene, ricerca con il lanternino l’uomo in grado di alleviargli la grossa spina. Dovremmo ripetere quanto sosteniamo da tempo: Baisi è divenuto un rifinitore, Frigerio una punta incapace di trovare lo spunto risolutore; Maritilo un ragazzo volenteroso ma ancora alla ricerca dell’esperienza necessaria per farla in barba ai difensori avversari. L’Alessandria ogni qualvolta scende in campo deve fare affidamento sulla difesa: subire un gol significa inevitabilmente la sconfitta come dimostrato dal confronto con la Cremonese. Il difetto è cronico, spezzare l’incantesimo è tutt’altro che facile. DISPONESSE VIVIANI di un attaccante puro il discorso si semplificherebbe, il domani si tingerebbe automaticamente di rosa. Purtroppo 11 tecnico è condizionato dalla ristrettezza della rosa, dai giocatori molti dei quali sono tuttora in fase di maturazione. Quali le strade per uscire dall'impasse, per rilanciare le quotazioni dell’orso? La risposta è ardua, i giocatori danno il meglio, sul campo nessuno rinuncia al sacrificio. Conoscendo le carenze dei singoli elementi c’è da augurarsi che non scemi la carica agonistica che sinora ha contraddistinto le prove degli alessandrini. Venendo meno quest’ultimo ma il fragile castello crollerebbe travolgendo ogni infrastruttura e sarebbe la fine. L’allenatore Franco Viviani pur trovandosi a governare una barchetta piuttosto fragile continua a mantenersi saldamente in groppa all'orso deciso a raggiunge-re il traguardo di giugno senza eccessivi patemi d’animo. Continuando a lavorare sugli uomini a disposizione e principalmente sui giovani spera, con l’arrivo della primavera, di disporre di alcuno pedine capaci di reggere al probabile cedimento dei "senatori” ed in particolare di Reja. Il centrocampista continua a denunciare carenze paurose in fase di impostazione di gioco pur battendosi con la grinta di un gladiatore. Le titubanze favoriscono gli avversari, consentono a questi ultimi di predisporre ogni strumento per bloccare sul nascere le offese. L’apporto di Reja rispetto ai precedenti campionati è scemato di un buon cinquanta per cento coinvolgendo nella china altri compagni. Basterà un turno di riposo per consentirgli un adeguato ricupero? Baisi rispetto alle prece:-denti esibizioni si è dimostrato assai più mobile e deciso in particolare nei momenti cruciali: peccato che non sempre trovi la spalla indispensabile al dialogo. Su Dolso invece le consuete riserve: o gioca alla grande sbalordendo tecnici e tifosi oppure vive alla giornata. Il regista domenica è apparso tutt’altro che irresistibile. Durante i novanta minuti ha trovato i famosi due-tre spunti, ottimi per la platea, meno per il gioco collettivo. All’Alessandria difetta la mente, non si spiega altrimenti l’assembramento nell’area di rigore avversaria. Troppi uomini giocano a contatto di gomito lasciando contemporaneamente le fase completamente sguarnite. Dove sono finite le ali? Se l’avversario è costretto in fase difensiva, solo manovrando ad ampio respiro si riesce a trovare il corridoio per infiltrarsi. La Cremonese è risultata notevolmente avvantaggiata dalla posizione delle punte in maglia grigia intente a cercare lo sfondamento a cuneo dove più agguerrita e numerosa era lo sbarramento. Altro neo della compagine è il troppo fitto fraseggio sulla fascia centrale, i ripetuto appoggi laterali che non trovano sbocco muovendosi gli atleti a distanza ravvicinata invece di scattare decisamente in avanti sia per smarcarsi, sia per costringere il controllore a spendere preziose energie. MANOVRANDO AL RALLENTATORE, quando si è in svantaggio, è un vero suicidio come i fatti hanno dimostrato. Moltissimi errori derivano dall’assenza di un uomo in grado di essere veramente la mente, il suggeritore. Dolso è un uomo di centrocampo non un regi sta nel vero senso della parola. L’utilizzazione dì Arrigo nel delicato ruolo è forzata non avendo il mister altre soluzioni valide per migliorare il tono agonistico e tecnico della compagine. Disponesse l'Alessandria di un bomber e di un uomo veramente d’ordine le riserve cesserebbero ed avremmo una squadra di gran lignaggio. Il campionato si è incaricato di confermare quanto avevamo sostenuto a settembre. Sarebbe bastato correre ai ripari — dopo la sballata campagna acquisti di luglio — in modo oculato per evitare le attuali magre. La... recessione della squadra ha come conseguenza diretta un numero sempre minore di spettatori ed incassi da fare tremare i polsi al cassiere. Nello scorso turno non si è andati oltre i 3 milioni seicento mila lire, una inezia se raffrontati alle spese di gestione. Al termine del campionato la società si troverà con un passivo da fare rabbrividire la stessa Lega calcio. USCIRE DAL TUNNEL è impresa proibitiva ricordando gli obblighi ai quali si deve fare fronte durante la stagione calcistica. Si parla di un passivo globale di un miliardo e mezzo di lire e non si è lontano dalla realtà. Sul deficit gravano enormemente gli interessi passivi verso le banche. Il capitale giocatori come l'andamento della stagione ribadisce è sceso ad un livello tale da fare presagire la bancarotta o quasi. La valutazione dei migliori non supera i venti milioni di lire, a malapena si raggiungono i trecento milioni complessivi contro i seicentoventi del giugno 1974. Quali provvedimenti, quale politica seguire per migliorare la situazione debitoria realisticamente, tamponando le falle urgenti rinnovando ex novo la formazione? L’Alessandria in altre parole va ricostruita su un nuovo ceppo attorno a due o tre veterani puntando sui giovani per creare i presupposti della rinascita. L’operazione salvataggio può attuarsi in due tre anni tempo necessario per ricostruire dalle fondamenta la società creando i presupposti per un ritorno nella serie cadetta. Gli uomini di buona volontà a quanto ci risulta esistono e sono ben intenzionati a sobbarcarsi l’onere per dare veramente alla città una squadra degna delle passate tradizioni. Altre prospettive all'orizzonte non si intravedono, pur esaminando l’attuale crisi pacatamente. La soluzione del rebus passa nelle mani dei Sacco, principalmente dell’ing. Remo il maggiore azionista dell’Alessandria S. p.A., ritiratosi nell’eremo di Spinetta Marengo dopo la promozione dei grigi due anni orsono in serie B. L’ex commissario straordinario della società aperte le porte ai figli Paolo e Carlo si trova ad affrontare una situazione d’emergenza. Negli ultimi due anni il grafico ha segnato una impennata verso il rosso a conferma di una conduzione tutt’altro che oculata. Quale strada intende seguire Remo Sacco per uscire dalle secche di una recessione apparentemente senza vie di sbocco? Sulle intenzioni dell’industriale vige il top secret anche se appare evidente il tentativo di liberarsi del gravoso peso. Le prossime settimane dovrebbero essere determinanti onde consentire agli eventuali nuovi bigs di porsi al lavoro per riordinare le idee in vista della prossima stagione. Perdurando invece il silenzio, l’assenteismo l’Alessandria rischia il tracollo, l’affondamento verticale. Una parola chiarificatrice è necessaria, indispensabile ancor più di ieri se non altro per rinfocolare gli entusiasmi assopiti della tifoseria locale. UNA SCOSSA SOTTO il profilo psicologico sarebbe benefica sia per i giocatori che per il pubblico, le due componenti che formano o meglio danno vita alle fortune o alle., disgrazie di una squadra calcistica. Nel frattempo Viviani ed i suoi ragazzi sono chiamati a battersi al meglio delle possibilità per evitare di essere risucchiati nella zona terremotata del fondo classifica. La diciassettesima giornata ha rilanciato le quotazioni della Pro Vercelli che ha violato il campo del Mantova e della stessa Albese tornata imbattuta dalla trasferta di Busto Arsizio. L’Alessandria punita nel proprio covo dai cremonesi affronta domenica l'ultima trasferta del girone di andata recandosi a Trento. 1 locali attraversano un periodo tutt’altro che felice tanto da fare temere il peggio. Un undici disperato alla ricerca di un successo che gli dia fiducia nella fase discendente del girone di ritorno. Per i grigi si tratta di un’altra fatica, non decisiva, ma certamente determinante per il proseguo della stagione. Affrontando una squadra tutt’altro che irresistibile, capitan Colombo e compagni hanno la possibilità di aggiungere un altro punto in classifica in attesa di ricevere il Padova L’allenatore Viviani dal canto suo cercherà in settimana di "ricucire” il morale e di cercare la soluzione all’annoso problema della sterilità delle punte. Le possibilità del tecnico di variare gli uomini sono praticamente ridotte al lumicino (l’unico disponibile è Di Meo; gli resta tuttavia la carta di un modulo di gioco più sbrigativo in fase offensiva. Lo sfruttamento delle fasce laterali è stato pressoché ignorato nelle ultime gare a vantaggio delle difese avversarie. Il premere costantemente al centro, difettando di un uomo capace di sfruttare l’attimo per centrare il bersaglio, si risolve a vantaggio dei difensori invece delle punte. L’Alessandria conseguentemente deve manovrare su un più ampio spazio nella speranza di trovare il giocatore capace di tentare la via della conclusione. Altri novanta minuti di sterilità appesantirebbero ulteriormente il fragile equilibrio esistente nella compagine. La tradizione stavolta è dalla parte dei grigi come dimostrato dagli ultimi incontri: approfittarne è d’obbligo se non altro per tenere a distanza le ultime della classe le quali usufruiranno del fattore campo (Il Piccolo - Il Gattopardo) I GRIGI IN FONDO Battuti in casa dalla Cremonese (0-1) Andati in svantaggio su calcio di rigore all’11', i grigi non sono riusciti a rimontare e hanno cosi subito la prima sconfitta casalinga di questo campionato, nato senza dubbio sotto una cattiva stella. Il motivo della sconfitta non va certo ricercato nella mancata capacità di reazione dell'Alessandria ma nella totale incapacità di segnare degli attaccanti grigi: è ormai da 578 minuti che non realizzano una rete. Gli ultimi gol li abbiamo visti in Alessandria-Vigevano, tre per l'esattezza, due dei quali ad opera di Marnilo, che oggi ha dimostrato invece ancora una volta come fossero mal riposte, dopo quella splendida doppietta, le speranze nei suoi confronti. — Manilio sarebbe dovuto rimanere in panchina, col numero 14. Dopo appena 22' Vanara ha abbandonato il campo per un brutto stiramento e Viviani ha deciso allora di utilizzare il giovane, preferendolo a Pillon, numero 13, nella speranza di fare di più in fase offensiva: un calcolo che non è riuscito. I grigi, specialmente nella ripresa, hanno attaccato senza risparmio di energie e volontà, ma tutte le azioni si sono sterilmente concluse sul fondo. Forse anche per un po' di sfortuna. Ma abbiamo già in altre occasioni ricordato che la « dea bendata » non aiuta mal chi ha estrema necessità di fortuna (e tutti sanno quanto l'Alessandria sia in questa situazione). Ha Influito sulla sconfitta l'infortunio di Vanara? Diremmo di no. Il giocatore non è un «goleador», ed è questo quello che manca all'Alessandria. Ci è apparso invece in giornata non troppo favorevole Dolso, l'unico regista della squadra, e forse questo può avere influenzato il risultato finale. Negative le prestazioni di Reja e Giani. Sul piano tecnico comunque il giudizio negativo investe tutta la squadra, fatta eccezione per la difesa. Inizia veloce l'Alessandria, ma senza pericolo per i cremonesi", Borghi atterra in area Bortot. Rigore: calcia Finardi nell'angolo sinistro, basso, di Zanier ed è rete. E' praticamente l'unico tiro in porta dei cremonesi, ma è stato più che sufficiente per vincere. Al- 15' Vanara è a terra per uno stiramento: sette minuti dopo deve lasciare il campo. I grigi potrebbero pareggiare al 33'. Magnifica azione di Frigerio che serve Manilio: il giovane indugia e manca un'occasione d'oro a porta vuota. Al 38' viene parato un tiro di Dolso; al 44' Cazzola, dopo un corner, serve Baisi: il tiro esce di poso. La ripresa vede gli alessandrini lanciati all'attacco. Al 46' azione Dolso - Giani - Frigerio: il tiro conclusivo viene respinto fortunosamente di piede da Bodlni. Insistono i grigi senza concludere. Al 70' Baisi calcia di poco a lato; al 75' il pallone colpito da Manilio viene parato. Non succede altro. (La Stampa - Ed. Sport - Franco Marchiaro) Risultati: Bolzano – Juniorcasale 2-0 Clodia – Monza 1-1 Mantova – Pro Vercelli 1-2 Pro Patria – Albese 0-0 S.Angelo – Lecco 1-2 Seregno – Trento 2-1 Treviso – Belluno 1-0 Udinese – Padova 1-0 Vigevano – Venezia 0-0 CLASSIFICA: Monza p.28; Udinese 23; Cremonese, Treviso 20; Lecco, Bolzano, Seregno 19; Junorcasale, Padova, Venezia, Clodiasott. 17; S. Angelo Lod., Alessandria, Pro Patria 16; Mantova, Pro Vercelli* 15; Albese 12; Trento, Vigevano* 11; Belluno 6 *una gara in meno Marcatori: 8 reti: Giavardi (Lecco) e Sanseverino (Monza); 7 reti: Motta (Juniorcasale) e Aschettino (Venezia); 6 reti: Polvar (Juniorcasale), Ballarin (Padova), Cavagnetto (Pro Vercelli), Skoalund (Sant’Angelo Lodigiano), Vanazzi (Seregno) e Di Giovanni (Trento) Il punto sul campionato Sconfitta troppo pesante per la Junior sul campo del Bolzano in una partita disturbata da continue raffiche di vento: gli altoatesini hanno avuto ragione della non troppo fortunata difesa ospite. La partita è stata una delle più divertenti, la Pro Vercelli ha ottenuto due punti importanti come l'ossigeno: gli ospiti hanno giocato male ma il Mantova non è esistito affatto. Punto meritatissimo per l'Albese quello conseguito a Busto Arsizio al termine di una gara giocata, praticamente in dieci data l'espulsione inflitta a Petraccini dopo 10'. Il Vigevano non è riuscito a conseguire l'obiettivo che si era prefissato il tecnico, contro il Venezia, i locali non sono riusciti ad andare oltre il pareggio senza reti.