Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1975/1976
Serie C
18-01-1976 - Giornata: 18 - Trento - Briamasco


Trento AC - Alessandria Calcio US 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 44. Damonti [Tr]

Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Cazzola Fabio, Di Brino Marcello, Reja Edoardo, Colombo Antonio, Borghi Ambrogio, Giani Pierluigi, Pillon Giuseppe [46. Baisi Sergio Pietro], Marullo Michele, Ghezzi Ivan, Frigerio Emilio A disp.:Alberti Antonio, (P) Favot Sergio All.: Viviani Franco

Formazione avversaria
TRENTO AC: Caliari, Volgger, Beltrame, Sgarbossa, Marchi, Gava, Di Giovanni, Filippi, Bertogna, Damonti, Iori [75. Andreatta]. A disp.: Soncina, Nicoloso. All.: David Mario

Arbitro: Tani Fernando (Livorno)
Note
ammoniti: Iori [T], Di Giovanni [T]; Colombo [A]; Giani [A]; Frigerio [A] Spettatori: 2.000 circa Inizio gara ore 14.30

Commento
IL CALVARIO CONTINUA... L’ex David all'Orso grigio: «Quo vadis?» e lo infilza Basta il solito gol per sconfiggere un’Alessandria alla deriva® II Trento, vice fanalino di coda, sfruttando l’incapacità degli attaccanti piemontesi, torna a respirare © L’undici di Viviani fallisce le tre occasioni ed è notte © L’ esordiente Ghezzi il migliore in campo © I Sacco latitanti: sino a quando? © Disinteresse dei responsabili per la crisi agevolata dalla campagna di sfoltimento d’autunno © Domenica arriva il Padova Povera Alessandria. Partita con il molo di favorita è scivolata in fondo alla classifica, il pericolo della retrocessione è una realtà. La sconfitta di Trento, ultima della serie, ha gettato lo scompiglio tra i pochi fedelissimi, ancora increduli davanti ad una situazione drammatica, disperata. La compagine di Viviani pare essersi letteralmente dissolta, neppure contro avversari di pari rango riesce a cavare un gol. L’attacco esiste solo sulla carta, da 665’ le cosiddette punte cercano disperatamente lo specchio della rete avversaria. Nella storia dell’Alessandria non era mai accaduto un fatto del genere. Sin dall’inizio del campionato evidenziammo a chiare lettere la necessità di stabilire un clima nuovo nella sede di via Gentilini onde evitare il dramma attuale. Purtroppo i Sacco padroni assoluti della Società hanno preferito restare nell’anonimato, snobbare i tifosi, consegnare nelle mani del nuovo tecnico non una squadra, ma una larva di squadra. Il risultato della politica governata dal menefreghismo sono a portata di ogni tifoso: squadra in sfacelo, capitale giocatori ridotto al lumicino, inflazione galoppante. Il vicolo imboccato dai dirigenti pare senza vie d’uscita. Davanti al pericolo attuale — denunciato di una possibile retrocessione in quarta serie è indispensabile, necessario, prendere le distanze da coloro i quali hanno scientemente operato per fare morire i colori alessandrini. L’opinione pubblica non può restare indifferente davanti allo scempio; non può accettare supinamente una condizione fallimentare. La famiglia Sacco dopo avere smantellato la squadra a ottobre per motivi di bilancio deve assumersi in pieno le conseguenze derivanti dal crollo di una società prelevata quando era in serie B. 11 tempo degli enigmi, delle fughe, delle giustificazioni di comodo è finito. I SACCO DEBBONO AVERE il coraggio di andarsene prima di essere cacciati a furor di popolo oppure — se intendono rimediate a quello che potremmo chiamare tradimento — parlare chiaro, assumersi le colpe collaborando per un corso veramente nuovo. Alle parole debbono seguire i fatti; alle promesse la concretezza. Alessandria sportiva ha accettato con pazienza certosina le stravaganze di una conduzione che in passato — purtroppo per breve tempo — diede qualche piccola soddisfazione. E’ all’ing. Remo Sacco in particolare che rivolgiamo un invito affinchè, uscendo dall’anonimato precisi le reali intenzioni attuali e future; affinchè favorisca nei limiti del possibile la ristrutturazione della Società. L’attuale presidente Paolo Sacco dopo essersi guadagnato la stima dei tifosi allestendo con Ballacci la squadra della promozione in serie B, è incorso in una serie di errori madornali tali da porre k.o. la società. Liquidato Losi dopo l’incredibile campagna acquisti di 'luglio e assunto Viviani. si è completamente disinteressato preoccupandosi di ricuperare parzialmente parte del capitale gettato al vento all’Hilton. Non soddisfatto della bravata ha posto in vendita l’Alessandria al prezzo incredibile di 900 milioni di lire dimenticando il pauroso deficit accumulatosi negli ultimi anni. 11 passivo dei grigi si aggira grosso modo sul miliardo c mezzo di lire a fronte di un capitale giocatore valutato sui duecento milioni. L’Alessandria da qualche mese è praticamente ridotta al lumicino: se la prima squadra è in crisi, il settore giovanile è sull’orlo dello sfacelo nonostante i numerosi acquisti. Un panorama da brividi, un quadro terribilmente veritiero. Le strade da percorrere sono due: un intervento diretto e reale dei Sacco, oppure la ricerca di un gruppo di uomini di buona volontà. IN ALTRE PAROLE si tratta di concludere il campionato evitando le forche caudine della serie D e ricominciare da capo con un programma ben definito da completarsi entro un triennio. Lo smantellamento dell’attuale compagine è indispensabile alla luce dei risultati sinora conseguiti. Il tecnico designato dovrà, a fine stagione, scegliere quattro-cinque elementi dell’attuale rosa sui quali innestare nuove leve per dare vita ad una squadra giovane su cui lavorare in vista della stagione successiva che potremmo definire della rinascita. Altre alternative all’orizzonte non se ne intravedono. Per molti anni, per non dire troppi, si è vissuto sulla improvvisazione, sugli umori del magnate a volte munifico. a volte avaro nell’allargare i cordoni della pur pingue borsa. Si è assistito ad una frenetica danza di allenatori e giocatori con risultati nella quasi totalità negativi per allestire una formazione efficiente. La stagione 1975-76, ovvero dell’anno zero ha richiamato ogni appassionato di calcio alla realtà delle cose. Vogliamo trarre profitto dagli errori del passato? La domanda è rivolta agli sportivi in generale, agli appassionati dell’orso grigio in particolare. L’Alessandria sconfitta a Trento, un poverello del girone A, deve fare appello alle forze sane per evitare il tracollo completo. Altri scivoloni comprometterebbero definitivamente il futuro della società. Gli aficionados sono chiamati ad una prava di coraggio e dimore verso i giocatori il cui attaccamento ai colori sociali è stato dimostrato in più di una occasione. Con il morale sotto i tacchi, ma animati dalla volontà di tornare su livelli accettabili i ragazzi in grigio sin dalla prossima domenica cercheranno con la forza della disperazione di uscire dal tunnel. Aiutiamoli senza dimenticare 'l’urgenza di definire, una volta per tutte, la posizione degli attuali responsabili. Lasciando la società e i giocatori, hanno dimostrato di non amare l’Alessandria, di essere stanchi della squadra che in passato diede loro soddisfazione e onori. Ignoriamoli, stringendoci attorno al vecchio orso per sostenerlo nel difficile cammino verso la salvezza. La sconfitta di Trento ricalca, nelle linee generali, le precedenti. Alessandria abbottonatissima a centrocampo e in difesa, sciupona nelle rare occasioni in cui ha la possibilità di passare. Agli avversari basta un gol per metterla sotto: la musica ormai si ripete con troppa frequenza PERSINO L’EX DAVID chiamato precipitosamente al capezzale dei veneti è riuscito nell'intento. Analizziamo brevemente i novanta minuti attraverso il giudizio degli altri incominciando da « Stampa Sera » che titola il servizio: « Un tiro da trenta metri e i grigi vanno k.o. ». Nel testo si legge: « Due anni fa Trento e Alessandria diedero vita ad uno scontro memorabile. Per l'Alessandria, vittoriosa allora sul campo della squadra rivelazione del torneo, la consacrazione ufficiale ed autorevole di una leadership che doveva poi risolversi nella promozione. A distanza di tempo le condizioni sono profondamente cambiate: il Trento si dibatte in coda alla classifica costretto a cambiare allenatore per tentare la strada di una difficile salvezza; quanto all'attuale Alessandria meglio dimenticare: diverrebbe ingenerosa qualsiasi rievocazione ». Passiamo alla « Gazzetta del Popolo ». Sotto il titolo « Alessandria in crisi » leggiamo: « Contro una squadra affamata di punti ed appena uscita da una crisi paurosa, l'Alessandria ha pagato con un altro sacrificio... Alla pressione del Trento i grigi hanno risposto con uno schieramento solido e dove le marcature agli attaccanti risultavano molto strette. 1 padroni di casa hanno sofferto di questo tipo di schieramento, cosicché l’Alessandria si è ritrovata all'attacco e gli ha consentito di segnare anche un gol al 16’ con Giani, che l'arbitro però ha annullato per un fallo dello stesso giocatore ». Quale il commento dei due maggiori quotidiani sportivi? Vediamo cosa scrive la « Gazzetta dello sport ». « Dopo tanto digiuno il Trento è tornato al successo battendo l’Alessandria al termine di una partita molto tirata sul piano agonistico e anche bella sul piano tecnico... Successo meritato del Trento. L'Alessandria pure priva di due sue importanti pedine quali Vanara e Dolso avrebbe potuto aspirare a qualcosa di più sostanzioso ma alcune grosse occasioni sono state malamente sprecate da Marullo prima e da Ghezzi sul finale ». Concludiamo con il giudizio del corrispondente di « Tuttosport »: « Non basta avere alle spalle un solido impianto difensivo con un Di Brino ottimo colpitore e con Colombo abilissimo costruttore, se poi le punte invariabilmente han buttato al vento le occasioni più favorevoli. I grigi quindi sono mancati in fase di realizzo tant’è vero che in tutta la partita appena tre sono stati i tentativi seri e pericolosi verso la rete difesa da Caliari, due dei quali però sono stati mancati in maniera incredibile ». Stessa solfa. L'Alessandria si dimostra compagine preparata nell'interdizione, abulica e sprecona ogni qualvolta si presenta l’occasione per raggiungere il traguardo del gol. La nota lieta, se l’aggettivo serve ad attenuare l’amaro calice della sconfitta contro una compagine di livello inferiore, arriva dall'esordio del giovane Ghezzi. II "militare” ha mantenuto le promesse della vigilia confermandosi sul campo un intelligente suggeritore tanto da riuscire a fare muovere i compagni al momento giusto. Il ventunenne che in allenamento aveva dimostrato chiarezza nell'impostazione del gioco e ottimo controllo di palla si è confermato sul campo superando a pieni voti l’esame di... idoneità. Una conferma gradita considerato i tempi magri. SCHIERATO SULLA FASCIA del campo solitamente controllata da Dolso ha retto magnificamente giostrando senza eccessiva difficoltà al punto di favorire le scorrerie degli attaccanti. Il ragazzo merita una riconferma se non altro per vivacizzare il tono complessivo del collettivo. Ad un Chezzi in grande forma fa riscontro un Giani tornato sui livelli della migliore prestazione. L’ex comasco tecnicamente sa il fatto suo; disponesse di compagni meglio organizzati ile prestazioni subirebbero un notevole rialzo. Il tornante ha segnato un gol (discutibilmente annullato dall'arbitro) contribuendo nel contempo a tenere in costante allarme la retroguardia avversaria. Peccato che alle prestazioni positive di Gliezzi e Giani non abbia fatto riscontro, in fase di conclusione, la prestazione del giovane Marnilo. Il centravanti preferito a Baisi, ha avuto a disposizione — era accaduto la domenica precedente con la Cremonese — la grande occasione per cogliere il bersaglio, fallendola seppure di un soffio. Inferiore all'attesa invece l’altro giovane della brigata Pillon: 'l’ex juventino sta attraversando — decisamente — un periodo nero. Appare titubante, remissivo creando nel settore a lui destinato preoccupanti vuoti con ripercussioni negative sui compagni di retroguardia. Un cedimento inspiegabile considerati i numeri del ragazzo: tentare l’immediato ricupero è indispensabile trattandosi di elemento il cui avvenite sarà ricco di soddisfazioni. A sostituire Pillon è subentrato all'inizio della ripresa Baisi. Piero si è mosso con la consueta determinazione riuscendo a scodellare quasi allo scadere della tenzone una invitante palla per Ghezzi. II centrocampista con le idee alquanto annebbiate per il gran de sforzo sostenuto durante la gara e per precipitazione ha mancato la palla del possibile pareggio. Molte ombre e poche luci invece sull'esibizione del mancino Frigerio, un giocatore sul quale si erano appuntate tante speranze dopo la partita d’esordio con la Juniorcasale. Mister Viviani lo segue con costanza, ma i risultati sinora sono alquanto deludenti, tanto da paventare la possibilità di un avvicendamento. Il blocco difensivo orchestrato da Colombo ha svolto onorevolmente le mansioni tanto da evidenziare tre uomini: lo stesso capitano, Di Brino e il portiere Zanier. Il buon Antonio, la bandiera della squadra, ha lottato con il cuore prima per mantenere il pareggio poi per ricuperare il gol. Una esibizione ad alto livello e ennesima conferma della serietà del giocatore il cui attaccamento ai colori sociali è indiscutibile. Con piacere rileviamo la rinascita di Di Brino veramente maiuscolo con un avversario della taglia di Bertogna. Il terzino oltre a mettergli la museruola si è prodigato nel costante appoggio al centrocampo. Il ragazzo stringendo i denti è tornato sulla cresta dell’onda, nel momento maggiormente delicato per le sorti della squadra. Un... ritorno gradito. Degno di lode il comportamento di Zanier autore di alcuni interventi da applauso. Battuto su un tiro imprendibile si è rifatto bloccando alcune stangate dei veneti da distanza ravvicinata. SENZA INFAMIA E SENZA LODE il comportamento di Cazzola, Reja e Borghi. Hanno corso molto, hanno cercato di mettere una pezza al risultato anche se in qualche occasione hanno commesso peccati... veniali. Sintetizzata la prestazione degli alessandrini è d’obbligo dare uno sguardo alla classifica. L’Alessandria dispone di un vantaggio di tre punti sulle terzultime, il Trento e l'Albese. Entrambe giocheranno domenica in trasferta, i veneti a Busto Arsizio con la Pro Patria e i langaroli ad Udine con i bianconeri. Il turno è nettamente favorevole ai ragazzi di Viviani i quali ricevono al Moccagatta il Padova, complesso scorbutico. Inutile sottolineare l’imperativo della vittoria per spezzare la serie negativa e aggiungere altro fieno in graduatoria. Sovente nella ultime settimane si è parlato di sfortuna; la dea bendata effettivamente ha giocato qualche scherzo barbino, ma insistere ulteriormente pare esagerato. La fortuna ognuno se la costruisce con le proprie mani. Bandito il vittimismo è urgente scrollarsi il timor panico e aggredire l’antagonista con decisione, senza timori. Gli sportivi saranno sul campo pronti ad incitare i ragazzi i quali dovranno ripagare tanto attaccamento ai colori sociali con la concretezza invece delle parole. LAlessandria viaggia al disotto della media del punto a partita però urge ricuperare il terreno perduto. Piegando i patavini si ricreano le premesse per un girone di ritorno meno travagliato, più incisivo come ogni sportivo si augura. Al fronte unico degli appassionati deve fare riscontro un’analoga esibizione della squadra la quale, nonostante tutto, resta la beniamina degli incalliti aficionados mandrogni. Lancia in resta e... via verso il successo, verso quel gol trasformatosi in una specie di miraggio domenicale (Il Piccolo - Il Gattopardo) UN TIRO DA TRENTA METRI E I GRIGI VANNO KO Due anni fa Trento e Alessandria diedero vita a uno scontro memorabile. Per l'Alessandria, vittoriosa allora sul campo della squadra-rivelazione del torneo, la consacrazione ufficiale ed autorevole di una leadership che doveva poi risolversi nella promozione. A distanza di tempo, le condizioni sono profondamente-cambiate: il Trento si dibatte in coda alla classifica, costretto a cambiare allenatore per tentare la strada di una difficile salvezza; quanto all'attuale Alessandria meglio dimenticare: diverrebbe ingenerosa qualsiasi rievocazione. L'allenatore Viviani invoca le attenuanti delle assenze di Dolso e Vansrà, oltre a una buona dose di sfortuna che sembra accanirsi contro i suoi uomini: « Domenica scorsa — dice — abbiamo perso su un unico tiro in porta del nostri avversari, un calcio di rigore; oggi il Trento Indovina una stangata da trenta metri e per noi è un'altra sconfitta immeritata. Comunque ci siamo battuti sino in fondo, con generosità e impegno ». Nel dir questo il mister probabilmente forza 1 termini di un problema che, invece, è molto più complesso. La cronaca. L'ex di turno è David, che sostituisce Franzoi alla guida del Trento; nell'Alessandria esordio del ventiduenne Ghezzl. Reja e Colombo cominciano alla grande: fiondate lunghe e calibrate per le punte, sapienti aperture sulle fasce laterali. Purtroppo i suggerimenti finiscono sul piedi degli avversari, perché Frigerio e Marnilo si lasciano regolarmente anticipare da Volgher e Beltrame. Si impone allora una inversione con una- manovra più elaborata, ma a centrocampo Billor», Giani e Ghezzi restano avulsi dalle zone calde del gioco. Al contrario il Trento si butta con accanimento e modestia su ogni palla e imprime ritmo alla partita. Al 13' l'arbitro annulla un gol di Giani per un precedente fallo dello stesso giocatore. Al 44' l'azione del gol: Di Giovanni avanza sulla destra e serve all'indletro Damonti. Tiro rasoterra da trenta metri ohe si insacca a ili di palo. Zander, coperto dalla difesa, resta Immobile. Nella ripresa Viviani tenta la carta Baisi in sostituzione di Pillon. E' «ancora il Trento, invece, a spingersi in avanti; al 52' un calcio di punizione di Jori viene incornato a rete da Di Giovanni; Zanier volta all'incrocio dei pali e rinvia, raccoglie Bertogna ohe calcia fuori da pochi passi. L'Alessandria si fa viva solo negli ultimi minuti. Al 70' matura la sua occasione: Borghi opera un lancio In profondità, Baisi sfugge al controllo di Beltrame, ma manca l'aggancio a pochi metri dal portiere. All'85' Frigerio di testa Impegna Canari a terra; quindi a un minuto della fine Ghezzi svirgola da facile posizione un allungo di Reja. (La Stampa - Ed. Sport - Franco Mognon) Risultati: Albese - Treviso 1-1 Cremonese - Vigevano 1-0 Juniorcasale - Clodiasott. 4-1 Lecco - Mantova 1-0 Padova - Monza 1-1 P. Vercelli - Belluno 0-0 S. Angelo Lod. - Udinese 2-1 Seregno - Pro Patria 0-1 Venezia - Bolzano 2-0 CLASSIFICA: Monza p.29; Udinese 23; Cremonese 22; Treviso, Lecco 21; Juniorcasale, Venezia, Bolzano, Seregno 19; S. Angelo Lod., Padova, Pro Patria 18; Clodiasott. 17; Pro Vercelli, Alessandria 16; Mantova 15; Trento, Albese 13; Vigevano* 11; Belluno 7 *una gara in meno Marcatori: 9 reti: G iavardi (Lecco); 8 reti: Motta (Juniorcasale), Sanseverino (Monza) e Skoglund (Sant’Angelo Lodigiano); 7 reti: A schettino (Venezia) Il punto sul campionato La Junior è tornata alla vittoria e ne ha fatte le spese il Clodia, non solo il Casale ha ottenuto la vittoria ma ha superato il momento di scoramento. Poche volte è dato da vedere uno spettacolo calcistico cosi misero: palloni buttati al vento, mancanza di qualsiasi schema di gioco,, l'unico epilogo degno di nota è la rete di Bortot al 34'. La Pro Vercelli, contro il Belluno, ha avuto almeno dieci occasioni da gol per segnare eppure non è riuscita a schiodare il risultato di parità. Nonostante la buona prestazione l'Albese non è riuscita ad andare oltre il pareggio e ha rischiato la sconfitta sul campo casalingo contro il Treviso che ha fornito una prestazione modesta, badando più a controllare gli avversari.