Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1975/1976
Serie C
01-02-1976 - Giornata: 20 - Sant\'Angelo Lodigiano - Comunale


S. Angelo AC - Alessandria Calcio US 4 - 2 (2 - 1)
RETI: 33. Bracchi [S.] , 36. Scaini [S.] , 55. Speggiorin F. [S.] , 85. Martini [S.] 14. Marullo M.[A], 59. Marullo M.[A]

Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Di Brino Marcello, Vanara Elio, Alberti Antonio, Colombo Antonio [46. Di Benedetto Glauco], Borghi Ambrogio, Giani Pierluigi, Pillon Giuseppe, Marullo Michele, Ghezzi Ivan, Frigerio Emilio A disp.:(P) Favot Sergio, Sacchi Luciano All.: Viviani Franco

Formazione avversaria
SANT'ANGELO AC: Reali, Gozzoli, Scaini, Della Giovanna, Prevedini, Quintavalle, Martini, Speggiorin Fabiano, Fagnani [75. Cappelletti], Brocchi, Pezzi. A disp.: Bidese, Barberini. All.: Mattè Romano

Arbitro: Vitali Renzo (Bologna)
Note
Ammoniti Di Brino [A]; Borghi [A]; Quintavalle [S] Spettatori: 1.800 circa per un incasso di 2 milioni e 300 mila lire Angoli: 4-4 Inizio gara ore 14.30

Commento
Recuperi: Juniorcasale - Vigevano 1-1 Mantova - Venezia 0-0 Pro Vercelli - S.Angelo 1-0 SI SCATENA MARULLO CON DUE GOL MA LA DIFESA GRIGIA FA CILECCA Il Sant’Angelo a segno quattro volte, aiutato da errori della retroguardia alessandrina © Le punizioni fatali ai mandrogni, passati in vantaggio dopo quattordici minuti © Vanara sugli scudi per una stupenda gara disputata all’ insegna della combattività © I grigi hanno disputato una delle migliori partite sul piano dell’agonismo e della resistenza fisica © La squadra scivola sempre più in basso Urge battere il Treviso di Zambianchi © La partita domenica al «Moccagatta» Erano anni che l’Alessandria non subiva un passivo [tanto severo: quattro goal in novanta minuti sono 'tanti, lasciano perplessi. Gli sportivi ascoltando domenica sera la radio avranno sgranato tanto d'occhi; altri avranno sorriso malignamente. Il risultato, è fuori discussione, è di quelli davanti ai quali è logico porsi delle domande. Altrettanto avremmo fatto se non fossimo stati presenti al comunale di Sant'Angelo Lodigiano. Stavolta il 2-4 è oltremodo bugiardo perché umilia una compagine che meritava ben altro. Nel calcio giocare bene è importante, ma in diverse occasioni (leggi il Milan in occasione della trasferta di Cesena) occorre un pizzico di fortuna altrimenti si rimediano le magre come è accaduto all'Orso grigio. La squadra di Viviani a differenza di altre volte ha lottato, ha sofferto, ha intravisto la possibilità del pareggio decisamente cercato. Uscendo allo scoperto si rischia ed i grigi hanno pagato tanto ardore con il severo punteggio. Vedremo quali sono le cause della sconfitta, dei quattro ma al momento pare interessante al cronista sottolineare la prova maschia di un manipolo di ragazzi combattivo, costantemente proteso alla ricerca della rete. L’Alessandria ha gettato alle ortiche il vecchio saio, sta cercando una nuova mentalità, un modo nuovo per esaltarsi ed esaltare. La metamorfosi in atto praticamente dall’inizio del campionato sta dando i primi risultati, ma occorre perseverare senza disarmare davanti ad... incidenti tipo Sant’Angelo. La compagine di capitan Colombo ha riscosso unanimi consensi anche da parte dei fans avversari per il gioco maschio, privo di fronzoli. Finalmente la squadra è riuscita ad accattivarsi delle simpatie, a raccogliere applausi invece degli insulti conte accaduto a Bolzano. Qualcosa sta maturando in seno all’undici di mister Viviani, un qualcosa di importante per il futuro verso il quale bisogna tendere. La battuta d’arresto ha insegnato molte cose sia al tecnico che ai giocatori, ma in senso positivo, occorre compiere un’analisi e continuare sulla stessa via. L’undici mandrogno reduce dalla vittoria sul Padova ha avvalorato i pronostici: la linea verde instaurata da Viviani ha grosse possibilità per affrontare dignitosamente le restanti diciotto partite del girone di ritorno. Giustificata la soddisfazione del tecnico per la prestazione dei ragazzi mentre sul risultato esistono, ovviamente, delle riserve. Parliamo della partita disputatasi su un terreno impossibile. NELL’IMPOSSIBILITÀ’ DI SCHIERARE l’uomo-regia, cioè Dolso, l’allenatore ha confermato l’identica formazione del precedente turno, portando in panchina oltre a Favot il terzino Di Benedetto e il centrocampista Sacchi. La squadra sin dalle prime battute si è preoccupata di mantenere sotto stretta sorveglianza i centrocampisti avversari e, principalmente Speggiorin considerato, giustamente, la mente dell’undici rosso-nero. Sull’uomo faro il mister ha piazzato Vanara incaricando nel contempo Alberti di fare buona guardia a Fagnani, mascherato con la maglia numero 9 ma in realtà ala sulla fascia sinistra. Colombo a sua volta ha preso in consegna Pozzi imitato da Gozzoli incaricato da Mattè di bloccare il diciassettenne Marullo; Prevedini invece si è portato su Frigerio, la seconda punta grigia. Gli intendimenti dei grigi erano evidenti: bloccare il centrocampo avvalendosi di Pilon e Ghezzi al quale doveva dare manforte Giani. Mantenendo una stretta copertura sarebbe stato facile arginare le manovre dei padroni di casa operando veloci contropiedi. Il Sant’Angelo reduce dallo sfortunato ricupero di mercoledì con la Pro Vercelli, privo di Skloglund, intuendo le intenzioni degli ospiti ha immediatamente premuto sull’acceleratore per sbloccare il risultato. I rossoneri invece di preoccuparsi delle condizioni del terreno si sono letteralmente scatenati sfruttando le fasce laterali per giungere in prossimità di Zanier. Nello spazio di otto minuti i lodigiani sono riusciti, con Io scattante Fagnani, a mettere la retroguardia grigia in difficoltà. Il centravanti fluidificando sulla sinistra nella prima occasione ha effettuato un lungo traversone che ha attraversato indisturbato la luce della porta alessandrina mentre la seconda ha "pescato" Pozzi in prossimità dell’estremo difensore. il proponimento dell’Alessandria di costringere l’antagonista a scoprirsi per poi trafiggerlo in contropiede ha trovato pratica applicazione dopo soli 14 minuti di gioco. Su una improvvisa incursione di Frigerio, un difensore le ha frenato la corsa fallosamente tanto da richiedere l’intervento dell’arbitro Vitali. GHEZZI HA BATTUTO ASTUTAMENTE la punizione scodellando un pallonetto a spiovere, apparentemente innocuo sino all’attimo in cui Marullo, con perfetta scelta di tempo, si è elevato colpendo di precisione di testa, insaccando nell’angolo opposto. Per la squadra di Matte e il pubblico una mazzata imprevista stante l’ardore dei rosso-neri. L’inaspettato vantaggio ha costretto Viviani a potenziare ulteriormente il reparto difensivo per reggere al prevedibile forcing, li Sant’Angelo "freddato” non ha tardato a riprendersi, a cercare disperatamente la rimonta onde evitare guai peggiori. Sotto la costante pressione dei padroni di casa si è verificato 10 sbandamento registrato sette giorni prima con il Padova. Il timore di essere nuovamente raggiunti, ha inciso negativamente sui centrocampisti ed ancor più sui difensori chiamati a reggere il peso maggiore della reazione. Entrambe le reti, quella del pareggio e del successivo vantaggio, sono scaturite da altrettanti errori del pacchetto di retroguardia handicappati dalle menomate condizioni di capitan Colombo. Vanara al 34’ commette un discutibile fallo al limite dell’area di rigore. I grigi dispongono la barriera mentre Speggiorin si appresta a batteria. Soliti interminabili preparativi poi... breve tocco a Bracchi che staffila rasoterra sorprendendo Zanier in leggero ritardo sul pallone. Sul rovesciamento di fronte è l’Alessandria a fallire la palla del possibile secondo vantaggio. Giani scatta sulla destra, crossa al centro dove Frigerio in mezza rovesciata trova Pangolino basso alla sinistra di Reali parzialmente coperto dai compagni. Sarebbe gol se il portiere più per intuito che prontezza riesce ad accartocciarsi sulla sfera, a neutralizzarla seppure con difficoltà. Dal possibile 2-1 per i grigi, si passa invece al vantaggio dei padroni di casa. il via alla rinascita del Sant’Angelo Lodigiano lo fornisce una ennesima punizione battuta da Dellagiovanna: il libero con un lungo traversone raggiunge l’avanzante Saini completamente smarcato sulla sinistra. Il difensore con una perfetta sciabolata in diagonale centra lo specchio della porta. Mettersi le mani nei capelli è poco vista l’ingenuità degli alessandrini che, per coprire gli spazi davanti al primo palo di Zanier, hanno lasciato completamente sguarnito l’opposto settore. Giani il diretto avversario di Scaini ha indubbiamente una parte di responsabilità a seconda marcatura dei padroni di casa. L’Alessandria con Colombo menomato, getta alle ortiche ogni prudenza ripartendo con una vivacità incredibile ed è Giani quasi allo scadere ad impegnare Reali con un colpo di testa. Il ritmo elevatissimo dei primi quarantacinque minuti (rapidi capovolgimenti di fronte, lunghe sgroppate) lascia prevedere una ripresa in tono minore, invece... Viviani nell’impossibilità di fare affidamento sul capitano lo lascia negli spogliatoi chiamando Di Benedetto, un difensore amante delle incursioni che aggrava sensibilmente la tenuta della retroguardia. IL SANT’ANGELO PREOCCUPATO di difendere il vantaggio preferisce agire in contropiede ed è proprio in occasione di un improvviso rovesciamento di fronte che Vanara è costretto a fermare bruscamente un avversario. La punizione dei lodigiani è elaborata, studiata visto il risultato. L’astuto Fagnani finta poi serve Speggiorin: il centrocampista avanza indi scocca un tiro a spiovere, una specie di foglia morta in cui era maestro l’interista Corso, il pallone si adagia alle spalle di Zanier nel frattempo uscito per chiudere lo specchio della porta. Un altro mezzo infortunio che mozzerebbe il fiato a qualunque squadra, non all’Alessandria. Dimostrando una condizione fisica eccezionale i grigi seppure con un 1 a 3 sul groppone si rovesciano letteralmente nella metà campo avversaria. A trascinarli è l’inesauribile Vanara, matador commovente della riscossa. La pressione dei ragazzi è costante, gli smareamenti rapidi tanto da creare pericoli in continuazione. E’ il solito Vanara ad orchestrare gli inserimenti, ad inserirsi con decisione, a contrastare a trequarti per riproporre l’azione offensiva. Il Sant’Angelo confusamente riesce a chiudere i corridoi, a resistere al forcing disperato. L’Alessandria ha una carica impressionante, in particolare i giovani. Nel clima infuocato della riscossa si distingue pure Pillon mentre Ghezzi accusa alla distanza un cedimento. Il premio alla costante pressione giunge al 60’ quando Vanara si incunea di prepotenza nell’area rossonera alla ricerca del gol. L’anziano centrocampista gioca d’astuzia proponendo a Marullo un calibrato pallonetto sul quale il centravanti interviene con un deciso colpo di testa: il pallone incoccia il palo tornando sui piedi dell'attaccante grigio pronto a centrare il bersaglio. Sul 2-3 la partita è ancora tutta da giocare e gli ospiti si gettano a capofitto nelle maglie rossonere per tentare la rimonta. E’ un assedio che non da tregua al Sant’Angelo costretto a rinchiudersi nella propria area di rigore per difendere il vantaggio. L’occasione per riportarsi in parità si presenta al 72’ quando Giani sfrutta un rimpallo favorevole centrando: Frigerio lascia a Marullo il cui tiro manda il pallone a sfiorare il montante alla sinistra di Reali. L’arrembaggio dei grigi meriterebbe migliore fortuna, ma nel calcio non sempre chi gioca meglio riesce a spuntarla, a raccogliere il frutto di tanta determinazione. I minuti trascorrono lenti, il gol del pareggio sembra nell’aria, invece giunge la mazzata del quarto boi. Su un improvviso capovolgimento Martini scende sulla destra e dal limite dell’area lascia partire la bordata. Zanier si accartoccia sul pallone, pescante e viscido che gli sfugge sotto il ventre insaccandosi. Una iella perchè viene ad umiliare una squadra combattiva, mai doma. Il Sant’Angelo intravedendo la possibilità di umiliare gli avversari getta nella lotta le ultime energie e Cappelletti subentrato al 76’ a Fagnani entra nuovamente in area: stavolta Zanier si fa perdonare le precedenti incertezze con una spericolata uscita sui piedi dell'attaccante evitando la quinta rete. L’ANDAMENTO DELLA GARA dice chiaramente quanto il risultato sia bugiardo almeno numericamente. L’Alessandria ha denunciato sbandamenti causati dall’inesperienza di alcuni ragazzi alle soglie dell’impatto con la realtà del campionato. La difesa merita un discorso a parte: Viviani privo di Dolso ha forzatamente avanzato Vanara scoprendosi le spalle. Il centrocampista preoccupato, giustamente, di tenere in mano le file del gioco si è trovato sovente in posizione avanzata. Toccava ai compagni e principalmente ad Alberti, Ghezzi e Pillon coprirgli le spalle. Gli interscambi non sempre sono riusciti come conferma la sequenza delle reti nate su punizioni. Sui contropiedi avversari gli alessandrini dovevano retrocedere precipitosamente ricorrendo ad interventi poco ortodossi per frenare lo slancio delle punte rossonere. Ad un attacco vivacizzato e rigenerato si è contrapposta una retroguardia approssimativa nelle marcature. L’infortunio a Colombo e l’inserimento di Di Benedetto ha accentuato la fragilità dell’ombrello protettivo davanti a Zanier. Le punte Marullo e Frigerio stavolta hanno risposto concretamente alle aspettative. Il centravanti diciassettenne su un terreno dal fondo impossibile ha giostrato con disinvoltura realizzando la seconda doppietta della stagione. Le reti ribadiscono il "fiuto” del ragazzo, forse acerbo sotto il profilo tecnico, ma valido in fase conclusiva disponendo di entrambi i piedi e di un ottimo stacco di testa. CINQUE RETI IN .SETTE PARTITE documentano la vena del ragazzo Inserito da Viviani in prima squadra in sostituzione dello spento Baisi che in quindici partite è rimasto all’asciutto. Ad un Marullo decisamente proiettato verso l’alto si è contrapposto un Frigerio caparbiamente proiettato alla ricerca del gol. L’ex comasco battendosi senza riserve mentali ha fornito ai compagni ottimi palloni mancando un gol capolavoro per.... colpa di Reali. A disagio è invece sembrato Giani uscito dal guscio solo in alcune occasioni. La sconfitta ha purtroppo inciso sulla classifica: l’Alessandria è scivolata al quintultimo posto in una zona scomoda. 11 campionato è impietoso anche verso le squadre battagliere: al novantesimo i se e i ma leniscono solo il cocente dolore. Viviani e la sua pattuglia ritenteranno la prossima domenica con il Treviso di aggiungere agli elogi altri due punti. Le terzultime Vigevano e Trento sono a cinque punti, pare un margine bastante per evitare sorprese se il torneo non dovesse snocciolare altri diciotto turni. Il Treviso prossimo avversario è complesso battagliero quanto arcigno: per piegarlo occorrerà aggredirlo evitando gli errori difensivi denunciati a Sant’Angelo Lodigiano. La retroguardia dovrà controllare maggiormente le marcature, evitare di farsi cogliere in contropiede: in fase d'attacco concedere troppo spazio alla reazione avversaria è tattica suicida da o quasi. L’Alessandria, da I domenica, ancor prima del bel gioco dovrà mirare al sodo, ai due punti, per parlarci chiaro altrimenti si rischia l'osso del collo (Il Piccolo - Il Gattopardo) UNA SPLENDIDA PARTITA MA LA FORTUNA NON AIUTA I GRIGI: 2-4 L'Alessandria inizia il girone di ritorno del campionato con il piede sbagliato, ma con la volontà giusta. Il secco 4-2 rimediato sotto la neve di Sant'Angelo è bugiardo, perché la débàcle è stata tale solo nel punteggio, in quanto, come gioco, gli alessandrini hanno confermato guanto di buono già avevano preannunciato domenica con il Padova, soccombendo alla fine solo per gol casuali. La « linea verde » voluta da Viviani ha retto sino in fondo, su un terreno pantanoso. I giovani si sono battuti come leoni, non arrendendosi mai, neppure quando con due gol di svantaggio, tutto sembrava compromesso. Mettendo in mostra una preparazione fisica eccellente, stringendosi tutti attorno all'intramontabile Vanara, Colombo e compagni hanno infatti ceduto solo al 90', quando ormai anche il cronometro era contro di loro. Passata per prima in vantaggio dopo un quarto d'ora, l'Alessandria non si è accontentata di difendere il vantaggio ottenuto, i ma ha ribattuto alla furia dei lombardi incitati a gran voce da un pubblico becero e aggressivo. Raggiunta e superata prima del riposo, nel giro di quattro minuti, la squadra di Viviani ha ripreso a lottare nel secondo tempo a viso aperto. Come troppo spesso accade, sono stati i più meritevoli a rimetterci, e proprio nel momento della massima pressione hanno subito il terzo gol su punizione. Chiunque a questo punto avrebbe cercato di limitare i danni al massimo, non l'Alessandria, per la quale neppure sull'1-3, la partita poteva ritenersi chiusa. Marullo ha accorciato le distanze e Vanara con ampi gesti della mano ha ancora riportato sotto i suoi, all'assalto di un Sant'Angelo che ora stava impallidendo di fronte ad una squadra dalle sette vite. Bene o male, i lombardi sono riusciti a contenere la furia dì Manilio, Giani, Vanara e Frigerio, e a quattro minuti dalla fine li hanno scovato chissà dove le energie per battere ancora Zanier, anche se è stato proprio il portiere dei grigi a favorire il gol con una clamorosa papera. Insomma, c'è da sbattere la testa contro il muro a perdere delle partite simili. L'Alessandria nella prima parte del campionato non si è mai distinta in modo particolare per grinta e volontà. Se avesse affrontato tutte le partite con metà del coraggio mostrato nella palude di Sant'Angelo, ora sarebbe lassù, a contendere la promozione al Monza. Queste sono, d'altra parte, le sorprese che fanno i giovani. La cronaca è densa di colpi dì scena, emozioni. Si presenta al 4' il Sant'Angelo con un tiro dì Fagnani un soffio a lato e si ripete all'8', con una spinta di Martini che va sul fondo. La prima volta che l'Alessandria si fa viva, segna. Quattordicesimo: Ghezzi batte una punizione per fallo su Frigerio, raccoglie al centro Marnilo, e di testa insacca. Gelo sullo stadio. St scuote il Sant'Angelo e al 21' ancora Martini impegna Zanier con una girata al volo che il portiere devia a pugni uniti sulla traversa. Il pericolo sventato rimanda però il gol solo di pochi minuti. Vanara atterra Quintavalle al limite, batte la punizione Speggiorin per Bracchi, che spara a filo palo un pallone imprendibile. Capovolgimento di fronte e Frigerio in mezza rovesciata costringe il portiere ospite ad una difficile deviazione. Cambia ancora rapidamente il fronte d'attacco e l'Alessandria subisce il secondo gol. Bracchi taglia fuori tutta la difesa, assurdamente immobile, con un passaggio che Scaini, in corsa, trasforma in gol. Ancora su punizione al 57' il terzo gol rossonero. Borghi aggancia Scaini al limite, batte Fagnani per Speggiorin, che con un tiro astuto sorprende nell'angolino alto Zanier, forse nella circostanza un po' fermo. Questa non è certo partita per deboli di cuore, perché al 60' i grigi si riportano ad una sola lunghezza. Vanara si fa largo in area, serve Marullo, che di testa colpisce il palo. La palla gli ha, e il Sant'Angelo viene annichilito nella sua area e solo qualche volta tenta la sortita di alleggerimento. Gli attacchi dei lombardi risultano però timorosi e poco convinti, Della Giovanna e compngni hanno capito che stanno rischiando grosso. Spreca ancora Marullo, al 72', Un minuto dopo arriva l'incredibile quarto gol. (La Stampa - Ed. Sport - Fabio Vergnano) Risultati: Clodiasott. - Belluno 2-1 Cremonese - Padova 1-0 Juniorcasale - Venezia 1-0 Lecco - Bolzano rinv. Mantova - Pro Patria 2-0 Seregno - Albese 0-0 Trento - Monza rinv. Treviso - Pro Vercelli 1-0 Udinese - Vigevano 1-1 CLASSIFICA: Monza* p.32; Udinese 26; Treviso, Cremonese 25; Lecco* 23; J. Casale 22; S. Angelo L. 21: Bolzano, Mantova, Venezia, Pro Patria, Seregno, Clodiasott.20; Pro Vercelli 19; Alessandria 18; Padova 17; Albese 14; Trento, Vigevano 13; Belluno 8 *una gara in meno Il punto sul campionato La Junior ha sconfitto, di misura, il Venezia, grazie ad un gol realizzato da Riva nella ripresa: la gara è stata condizionata dal pessimo terreno di gioco, i lagunari hanno dimostrato di possedere un buon centrocampo ed un'ottima difesa. Un autogol ha condannato la Pro Vercelli a Treviso: la Pro si è presentata senza soggezioni, rispondendo con spigliatezza alle azioni dei padroni di casa. Meritata anche se sofferta la vittoria del Mantova contro la Pro Patria: c'è voluto più di un'ora per sbloccare il risultato grazie al rigore siglato da Lizzari al 69'. Un proibitivo terreno, per uno spettacolo da offrire, la partita a Udine è terminata in parità, una rete per parte con il punteggio finale che ha premiato in maniera eccessiva il Vigevano.