Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1975/1976
Serie C
07-03-1976 - Giornata: 25 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Monza AC 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 60. Colombo A.[A]

Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Di Brino Marcello, Di Benedetto Glauco, Reja Edoardo, Colombo Antonio, Borghi Ambrogio, Giani Pierluigi, Vanara Elio, Marullo Michele [59. Baisi Sergio Pietro], Dolso Arrigo, Frigerio Emilio A disp.:Alberti Antonio, (P) Favot Sergio All.: Viviani Franco

Formazione avversaria
MONZA AC: Terraneo, Vincenzi, Gamba, Casagrande, Michelazzi, Fontana, Tosetto [70. Buriani], De Vecchi, Braida, Ardemagni, Sanseverino. A disp.: Colombo, Zabotto. All.: Magni Alfredo

Arbitro: D'Elia Pietro (Salerno)
Note
Ammoniti Frigerio [A]; Casagrande [M], Dolso [A]; Braida [M] Sanseverino [M] Spettatori 3.000 circa di cui 2.335 paganti per un incasso di 5.044.000 lire. Inizio gara ore 15.00

Commento
COLOMBO CANNONIERE SPEGNE IL MONZA L'Alessandria, sovvertendo il pronostico, ferma la capolista , imbattuta da quattordici turni ® La splendida impresa dei ragazzi di Viviani propiziata dal rientro di Reja e dall'avanzamento di Vanara @ Partita spigolosa degli ospiti, sorpresi dalla vitalità dei grigi © Il gol vincente messo a segno dallo stopper con un tiro da venti metri© La stangata dell’Alessandria edizione casalinga è arrivata puntuale: ridicolizzata o quasi a Lecco la squadra si è tolta una grossa soddisfazione battendo il Monza. L'impresa era sinora riuscita al Seregno nel girone di andata (4-2), Altre formazioni maggiormente impegnate come Udinese, Mantova, Cremonese, Juniorcasale, si erano invece inchinate allo strapotere dei brianzoli lanciati verso la meritata promozione in serie B. L'undici di Viviani strapazzato lontano dalle mura amiche, messo in difficoltà sul proprio terreno con una prova aggressiva ha costretto l'avversario a piegare le ginocchia. Un successo di rilievo perchè ottenuto attraverso una condotta di gara limpida, senza sbavature. Ripetendo la prova dell'Udinese i ragazzi in maglia grigia invece di soffrire la miglior freschezza dell'antagonista lo hanno letteralmente aggredito costringendolo alla resa L’Alessandria aggiudicandosi i due punti ha compiuto un altro passo avanti sul sentiero della permanenza in serie C nell’attesa che l’attuale dirigenza si 'decida ad affrontare consapevolmente c responsabilmente la futura stagione calcistica. Gli applausi scroscianti tributati al termine della tenzone hanno ribadito la volontà dei tifosi di aspirare a traguardi più ambiziosi come del resto era stato promesso Io scorso anno. L’orso grigio è tornato sugli scudi, alla vigilia di affrontare l’impegnativo derby della prossima domenica con la Juniorcasale decisa a vendicare la sconfitta subita nel girone di andata. AI « Natal Palli » i nerostellati troveranno una formazione decisa a battersi, a contrastare il passo ai padroni di casa. Sulle ali dell’entusiasmo per la convincente prova fornita con i lombardi, capitan Colombo e compagni hanno le carte in regola per puntare, senza mezze misure, alla suddivisione della posta. Viviani c la pattuglia hanno vinto lo scorso turno una difficile battaglia. La botta di Lecco invece di lasciare il segno ha pungolato i ragazzi, li ha spronati a lottare con la determinazione dei giorni migliori. Il paziente lavoro preparatorio del trainer ha dato i frutti, guai a lasciarseli sfuggire. NELLO SPOGLIATOIO ALESSANDRINO al termine della gara c'erano solo visi sorridenti; sorrideva pure Vanara con due denti in meno. Il generoso centrocampista colpito da una gomitata ha lasciato sul campo i denti, ma la cosa pareva non impressionarlo eccessivamente. Erano mesi che si attendeva un risveglio delle casacche grigie, il successo ha trovato la maggioranza preparata al grande avvenimento. 11 Monza choccato ha accusato malamente il colpo cd i suoi dirigenti hanno distribuito accuse a man salva. Giustificazioni puerili per attenuare Io smacco di un passo falso. L’Alessandria non ha nulla da rimproverarsi: ha giocato alla grande, si è battuta con determinazione, ha sofferto. Nulla da eccepire sul risultato maturato nel corso dei novanta minuti. La squadra lo ha meritato ampiamente perfezionandolo con una condotta egregia, sopraffina quale mai si era vista da mesi al Moccagatta. Peccato che allo stadio fossero presenti solo tremila persone. Un successo come quello conseguito con ii Monza meritava ben altra cornice. La compagine grigia torna sugli scudi promettendo un finale di campionato veramente interessante. Viviani sulla scorta dell’esibizione fornita ha ottime ragioni per pretendere dai ragazzi qualcosa di più rispetto al passato. La sollecitazione dell’avversario ha ribadito che gli alessandrini hanno i mezzi per fronteggiare adeguatamente ogni antagonista. Il tecnico ha mantenuto la promessa fatta dopo Lecco apportando alla formazione varianti basilari. Sulla scorta delle ultime prestazioni ha richiamato Reja per quella che potremmo definire la prova d'appello. Il centrocampista pungolato nell'orgoglio per la lunga attesa ha fornito sul campo una prestazione notevole. Rinforzato il settore, Vanara è avanzato coprendo il ruolo sinora tenuto da Pillon. Poche modifiche, ma sostanziali ai fini del gioco c del risultato. Le disposizioni tattiche della vigilia erano chiare: marcature strette, blocco sulla trequarti, nessun sbilanciamento in avanti per favorire le incursioni di Tosetto, Braida c Sanseverino le punte di diamante dei rossi. Bisognava fermare l'avversario lontano da Zanier, evitare — in altro parole -— che le punte sfruttassero la maggiore velocità. Le disposizioni tattiche sono state rispettate anche nei momenti di maggiore pressione avversaria. Di Brino e Di Benedetto hanno preso in consegna rispettivamente Tosetto e Sanseverino controllandoli da distanza ravvicinata. Lo stopper Colombo ha invece posto la museruola a Braida approfittando di ogni arretramento tattico del centravanti come in occasione del gol. Reja, Vanara e Dolso sulla fa scia centrale hanno formato una consistente cerniera avvalendosi dell’apporto di Giani mantenuto costantemente in posizione intermedia per essere utile sia in fase di difesa che di offesa. Con Borghi appostato dietro i compagni a spazzare l’area senza eccessivi fronzoli le due punte Marullo e Frigerio hanno avuto la possibilità di scorrazzare con migliore determinazione. La tattica prudenziale dei grigi ha finito per confondere le idee ai monzesi giunti ad Alessandria convinti di riuscire a portarsi a casa un altro punto. L’aggressività degli alessandrini ha mandato all’aria ogni piano prudenziale, ha fatto saltare i nervi pure agli atleti maggiormente dotati come Casagrande. 11 numero quattro monzese tra i migliori nell'incontro di andata è ricorso sovente alle maniere dure per fermare Dolso oppure Frigerio. Il nervosismo con il trascorrere dei minuti ha contagiato l’intera squadra brianzola costretta a spendere energie supplementari per evitare di tornare a casa con le pive nel sacco. SOSPINTI DA REJA E DOLSO i mandrogni hanno bussato lungamente davanti all’area di Terraneo per nulla preoccupati della difficoltà dell’impresa. La costanza dei grigi ha supplito alle deficienze tecniche derivanti dall’inesperienza di alcuni elementi. Concluso il primo tempo con una superiorità di gioco indiscutibile la squadra è tornata in campo decisa ad insistere nel lavoro al fianco. Si trattava di cogliere l’avversario in fallo senza rischiare con attacchi in massa davanti alla porta monzese. La sostituzione di Marullo con Baisi decisa al 59' quando l'undici era alla ricerca del gol vincente ha vivacizzato ulteriormente la manovra alessandrina. La decisione, il momento cruciale e definitivo della partita si è avuto al 60’. Giani in possesso di palla stringe verso il centro appoggiando la sfera su Colombo sganciatosi dalla posizione difensiva ed incuneandosi nel corridoio apertosi davanti al portiere Terraneo. Lo stopper avanza indi lascia partire un diabolico pallonetto che scavalca il portiere insaccandosi sotto la traversa. Un piccolo capolavoro che lascia sgomenti i monzesi ormai certi di avere cloroformizzato la partita. Capitan Colombo viene letteralmente sotterrato dall'abbraccio dei compagni. Il "fedelissimo” grigio autore Io scorso anno del pareggio sul campo di Foggia (segnò di testa al 46' la rete del 3-3) ha raccolto con questo gol il premio del costante attaccamento ai colori alessandrini dimostrato durante la lunga milizia in maglia grigia. L’Alessandria sbloccato il risultato grazie alla prodezza del capita no, contrariamente a quanto accaduto in altre occasioni non ha modificato lo schema di gioco. Fidando nella saldezza del centrocampo ha costituito una barriera quasi invalicabile per gli uomini gol monzesi. Lo dimostra il fatto che nonostante la pronta reazione gli avversari sono riusciti a rendersi veramente pericolosi in una sola occasione c cioè nel finale di gara. Il Monza costretto forzosamente a rivedere i piani iniziali si è gettato letteralmente allo sbaraglio prestandosi alle veloci incursioni dello scatenato Frigerio. La porta di Terraneo nell’ultimo quarto d’ora ha corso diversi pericoli come sull’azione iniziata da Giani e interrotta con una pronta e fortunosa uscita del portiere lombardo. I difensori rossi presi d’infilata hanno accentuato la durezza degli interventi in ciò favoriti dal comportamento non sempre cristallino dell’arbitro D'Elia. La dimostrazione si è avuta all’82’ quando su punizione di Vanara l’attento Baisi ha cercato di impossessarsene: spinto a tergo è finito a terra rimediando una punizione contro la sua... squadra. Splendida infine l’azionissima di Frigerio che ha seminato tre avversari prima di vedersi il pallone sospinto in calcio d’angolo. La partita vincente dei grigi è racchiusa nei pochi eloquenti cenni di cronaca. Ad un’Alessandria in piena salute, vogliosa di riscattarsi, ha fatto riscontro un Monza titubante, incerto se uscire all’aperto oppure attendere gli eventi prima di decidere la tattica idonea. Le incertezze della capolista hanno in certo qual modo agevolato il lavoro agli alessandrini partiti con l’intenzione di non perdere, ma pronti a sfruttare ogni momento per aggiudicarsi l’intera posta. Raggiunto l’obiettivo invece di smarrirsi hanno controllato con freddezza ogni mossa dell’antagonista con un gioco maschio, privo di fronzoli. AL MOCCAGATTA, IN ALTRE PAROLE, invece della temuta capolista si è vista un’Alessandria in piena salute, vogliosa di emergere, di capovolgere il pronostico. Nulla dunque da eccepire sul comportamento in campo dell’undici mandrogno e sui due punti meritatamente guadagnati. 1 brianzoli hanno pagato lo scotto de la tattica rinunciataria collaudata in precedenza su altri campi. L'allenatore Magni stavolta ha fatto i conti senza l’Orso grigio, pronto a sfruttare ogni incertezza per migliorare la posizione in classifica. Analizzando il comportamento dei singoli giocatori alessandrini, diremo che il collettivo ha lavorato egregiamente senza lasciarsi trascinare dall’ardore, dalla voglia di fare risultato ad ogni costo. La tattica rinunciataria della capolista pareva un invito ad aggredirla, un richiamo pericoloso considerata la maggiore potenza offensiva degli ospiti. L’Alessandria poteva rischiare, insistere avanzando i centrocampisti, ma il buon senso, il desiderio di controllare la partita senza esporsi ha consigliato prudenza a scapito delle conclusioni. Un complesso pratico, conscio delle proprie debolezze e dei limiti. L’arma segreta dei grigi è stata la modestia. Giocando con schemi semplici senza ricercare la finezza i padroni di casa sono riusciti nell'ambizioso progetto di fermare la forte capolista. Zanier tra i pali si è dimostrato sicuro e tempestivo nelle poche occasioni in cui è stato chiamato in causa; Di Benedetto e Di Brino hanno giocato su un livello superiore alle previsioni. L’ex salernitano pur fronteggiando un tipetto come Tosetto si è ripetutamente inserito sulla fascia laterale sinistra per allargare le maglie difensive degli ospiti. Purtroppo non sempre i compagni lo hanno capito e servito con la tempestività necessaria. Un elogio va a Di Brino chiamato a fronteggiare un Sanseverino dal gol facile: la mancina lombarda ha faticato e solo nel finale ha trovato lo spunto delle grandi occasioni. Sul ritorno di Reja abbiamo detto: un avvio in sordina seguito da un crescendo notevole. La prestazione di Edoardo è risultata positiva in particolare nella seconda parte della gara quando era necessario dare fondo alle energie per parare i colpi dell’antagonista. Sul capitano c’è poco da aggiungere: Colombo ha disputato novanta minuti all'insegna del combattimento, inserendosi al momento giusto, evitando di farsi cogliere in contropiede come accaduto a Monza. Il centravanti Braida ha ripetutamente tentato di aggirarlo, ma Antonio seguendolo costantemente ha evitato di concedergli spazio per la manovra. Si è rivisto un grande Borghi. Il libero ha ritrovato fiducia ribadendo di essere una pedina importantissima nel collettivo alessandrino. La classe dell’ex varesino è emersa nella parte finale della contesa, nel momento in cui i rossi, rotti gli indugi, cercavano disperatamente di superare lo sbarramento alessandrino. GIOCANDO DI PRIMA su ogni palla ha liberato la zona "costringendo” i compagni a proiettarsi in avanti in improvvise incursioni. Su Giani aggiungeremo che il ragazzo ha svolto un oscuro lavoro di cucitura a centro campo scattando in avanti solo nelle occasioni in cui sapeva di avere le spalle coperte. Nei pochi spunti offensivi ha dimostrato carattere e determinazione. Degna di ogni elogio la prova di Vanara chiamato a costituire il perno dello sbarramento grigio. L’alessandrino ha giostrato con grinta, tanto da rimetterci due denti in un violento scontro con Ardemagni. Seppure menomato ha stretto i.... denti contribuendo a respingere le disordinate folate offensive della capolista ormai groggy. Viviani affidandogli la maglia numero otto e affidandogli compiti di interdizione ha azzeccato in pieno la mossa per imbrigliare l’avversario. Il centravanti Marnilo ha compiuto errori di inesperienza; in alcune occasioni è apparso addirittura inconsistente. Lo salva la carica agonistica che profonde durante la gara. L’inserimento di Baisi un minuto prima del gol ha galvanizzato l’intero complesso ponendo nel contempo Frigerio in condizione di sbizzarrirsi in lunghe galoppate sulle fasce. Piero ha giostrato in scioltezza gettandosi nella mischia senza badare all’irruenza avversaria. La breve disamina si conclude con Dolso alle prese con un Casagrande piuttosto nervoso. Tra i due gli scontri si sono susseguiti praticamente senza interruzione. Arrigo ha sbagliato nel lasciarsi trascinare nella bagarre, ma alla distanza ripreso dallo stesso Reja, ha compreso il danno che ne sarebbe derivato alla squadra. Sul piano dell’apporto al gioco collettivo nulla da eccepire. Buon ultimo Frigerio tornato su un livello di rendimento notevole. Il Monza in altre parole mettendo alla frusta gli alessandrini li ha costretti a dare il meglio. Per Viviani si è trattato della vittoria dell’orgoglio, della volontà. « Sono soddisfatto sia per la prova dei ragazzi che per i due punti. Alla vigilia si temeva il Monza tanto che avremmo sottoscritto senza indugio il pareggio. Con una prova eccezionale i grigi sono invece riusciti a compiere il miracolo. La gran volontà di imporsi, le marcature rigide, lo stupendo inserimento di Colombo sono alla base del successo. Analizzando la prova con il Monza — conclude Viviani — concludo sottolineando che d’ora in poi sarò maggiormente esigente. I ragazzi devono esprimersi sempre su tale livello. Quella odierna non deve essere una gara a se stante, ma l’inizio di una serie utile per sollevarsi definitivamente dall’attuale posizione ». IL GRANDE «TOUR DE FORCE » dei grigi (Udinese, Lecco, Monza) si conclude domenica con il derby con la Juniorcasale reduce dal pareggio sull’ostico campo di Seregno. Si preannuncia un altro incontro al cardiopalma considerata la voglia dei nerostellati di rimediare alla sconfitta subita nel girone di andata per una papera del portiere. II presidente casalese, Cerutti, ha preannunciato un vistoso premio ai ragazzi se riusciranno a mettere sotto gli odiati "cugini”. Altrettanto si prevede nel clan grigio dove i Sacco, stavolta, non vogliono essere inferiori al responsabile della vicina società. Viviani dovrà badare a mantenere calmi i ragazzi affinchè la partita non si trasformi in una corrida vera e propria. L’Alessandria ha gli uomini per fronteggiare i casalesi senza praticare un gioco intimidatorio come dimostrato con la capolista. L’appuntamento è al «Natal Palli » (Il Piccolo - Il Gattopardo) MEZZO RISCATTO DEI GRIGI Uno a zero per gli alessandrini - Seconda sconfitta dei lombardi, che praticano un gioco intimidatorio - Nella ripresa gol decisivo di Colombo Un'Alessandria grintosa, volonterosa, ma anche a tratti cattiva, ha decretato il « break » alla serie positiva del Monza, dando nello stesso tempo un po' di respiro alla sua classifica che col passare delle domeniche stava tacendosi sempre più soffocante. Vince dunque per 1-0 la squadra di Viviani, compiendo un « exploit » destinato senza dubbio a restare nella storia di questo campionato, visto che solo il Seregno, alla decima giornata del girone d'andata era riuscito ad arrestare i brianzoli. Ora qualcuno storcerà ti naso, perché il successo di Dolso e compagni non è stato dei più puliti, dal punto di vista tecnico s'intende, ma non è proprio il caso di andare tanto per il sottile. Si, il Monza era solo la pallida controfigura della squadra che lui ammazzato il campionato, ma bene ha fatto l'Alessandria ad approfittarne, anche se in certi momenti dell'incontro sembrava di assistere a tutto fuorché ad una partita di calcio. Uno strano nervosismo ha condizionato infatti la partita. Per tutto il primo tempo, in particolare, è sembrato che i giocatori dovessero soddisfare antichi rancori, tanta era la rabbia che ognuno metteva quando veniva a contatto col diretto avversario. Se la cosa può essere in un certo senso comprensibile per l'Alessandria, chiamata ad un test decisivo, per giunta davanti al suo pubblico, mai molto tenero nei suoi controllo, non si capisce perché il Monza, che gode di una posizione di assoluta tranquillità, si sia sentito in dovere di impostare la sua gara più sullo scontro fisico che sul piano del gioco, dove avrebbe avuto invece molte cose da dire. Probabilmente, proprio perché dopo le prime scaramucce iniziali i monzesi hanno capito che l'Alessandria era dura a morire, hanno pensalo di contrastare con la rudezza là dove non riuscivano con una manovra accorta e ragionata. Tipi come Dolso comunque dovrebbero lare ben attenzione a non cadere in certi tranelli. Il diretto avversario, Casagrande lo ila ripetutamente provocato, lui h raagito, dando inizio ad una lunga catena di incidenti (Vanara ora ha due denti rotti) che hanno avuto un penoso seguito sulle tribune tra tifosi delle due parti, e coinvolto persino il presidente monzese Cappelletti, che per precauzione nel secondo tempo non è più tornato in tribuna. La prima parte di questa strana partita va dimenticata, tanto è stata inutile: nessuna squadra ha tirato in porta, tutte le energie t giocatori le avevano spi se nel menarsi di santa ragione. La ripresa ha un po' rivalutato la pessima impressione del primi quarantacinque minuti, offrendo scampoli di bel gioco oltre al prezioso gol di Colombo, che ha esploso da circa venticinque metri una botta Imparabile. Il Monza ha sempre solo guardato. I suoi uomini chiave, Braida, Tosetto, Gamba, Ardemagni, girovagavano per il,campo senza costrutto, lasciando allibiti quanti erano venuti allo stadio per vedere questa squadra « monstre », che ogni domenica passano sugli avversari come un rullo compressore. La cronaca del primo tempo, per mancanza di elementi, si esaurisce nelle quattro ammonizioni toccate ai più cattivi in campo. Ripresa più generosa per tutti. Apre Ardemagni con un secco tiro che Zanier para a terra, un minuto dopo (58') entra Baisi a sostituire lo sfasato Marullo e subito il centravanti manca la marcatura a due passi dalla porta, su centro di Giani. L'errore precede il gol. E' il Si, Giani a Colombo che indugia, prende la mira e spara all'incrocio dei pali il tiro-vittoria. Il Monza ha una timida reazione (di più oggi non avrebbe potuto fare) che si esaurisce In qualche disordinato attacco che Sanseverino al 67' e Casagrande al 74' non riescono a concretare. Ci sarebbe ancora all'82' una spinta a Baisi in piena area, con forte sospetto di rigore, ma l'arbitro D'Ella non la pensa cosi. (La Stampa - Ed. Sport - Fabio Vergnano) Risultati: Bolzano - Trento 2-0 Cremonese - Mantova 0-0 Padova - Belluno 3-0 Pro Patria - Vigevano 1-1 Pro Vercelli - Lecco 0-0 S. Angelo Lod. - Albese 0-0 Seregno - Juniorcasale 0-0 Treviso - Venezia 1-1 Udinese - Clodia Sott. 2-1 CLASSIFICA: Monza* p.38; Treviso, Cremonese, Udinese 32; Lecco, Clodiasott. 28; J. Casale 27; Venezia 26; Mantova, Pro Vercelli, Bolzano, Seregno, Pro Patria 25; S. Angelo L. 23; Padova, Alessandria 22; Albese 21; Vigevano* 16; Trento* 14; Belluno* 8 *una gara in meno Marcatori: 11 reti: Basili (Clodiasottomarina); 10 reti: Giavardi (Lecco); 9 reti: Polvar (Juniorcasale), Sanseverino (Monza), Ballarin (Padova). 8 reti: Motta (Juniorcasale), Skoglund (Sant’Angelo Lodigiano), Canzi (Seregno), Osellame (Treviso) Il punto sul campionato Prezioso pareggio del Casale sul campo del Seregno che ha ha avuto il demerito di attaccare con scarsa lucidità. L'Albese ha centrato il sesto risultato utile consecutivo uscendo indenne dal difficile campo del S.Angelo Lodigiani: gli ospiti non hanno fatto barriera dinnanzi al proprio portiere ma hanno accettato lo scontro con i locali che non hanno sprecato energie in fase offensiva. Pro Vercelli e Lecco hanno disputato un incontro di scarso interesse: le due formazioni hanno disputato un match senza suscitare particolari emozioni, badando maggiormente a contrarsi che ad attaccare. Il successo del Padova non è stato facile come farebbe pensare il risultato di tre gol inflitti al Belluno che sono stati realizzati nell'ultima mezz'ora.