Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1975/1976
Serie C
14-03-1976 - Giornata: 26 - Casale Monferrato - Natale Palli


Juniorcasale AC - Alessandria Calcio US 2 - 1 (1 - 0)
RETI: 40. Buscaglia [Ju] , 87. Landini [Ju] 61. Baisi S.[A]

Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Di Brino Marcello, Di Benedetto Glauco, Reja Edoardo, Colombo Antonio, Borghi Ambrogio, Giani Pierluigi, Vanara Elio [88. Marullo Michele], Baisi Sergio Pietro, Dolso Arrigo, Frigerio Emilio A disp.:Alberti Antonio, (P) Favot Sergio All.: Viviani Franco

Formazione avversaria
JUNIORCASALE AC: Grisendi, Gilardino [67. Aimone], Riva, Landini, Fait, Depetrini, Aliverti, Marongiu, Motta, Ghio, Buscaglia. A disp.: Trombin, Fava. All.: Vincenzi Guido

Arbitro: Patrussi Pietro (Arezzo)
Note
Campo ai limiti della praticabilità sgomberato dalla neve poco primo dell'inizio della partita ammoniti: Riva [C], Colombo [A], Depetrini [C] Inizio gara ore 15.00

Commento
I "GRIGI" ALLA DISTANZA VEDONO.. NEROSTELLATO Il libero casalese Landini, a quattro minuti dalla conclusione, sorprende la difesa, annullando il pareggio di Baisi # Grande partita dei centrocampisti, resa vana da alcuni svarioni della retroguardia © Delicata la posizione degli alessandrini, raggiunti dall’Albese, prossima ospite al « IViocca gatta » # Chiaro risveglio dei grigi La tradizione che vuole la Juniorcasale mattatrice al « Natal Palli » è stata rispettata ancora una volta. I nerostellati con il libero Landini sono andati a bersaglio a quattro minuti dalla conclusione. Per gli alessandrini un gol beffa considerata la grinta profusa nel derby per spezzare la serie negativa delle gare in trasferta. I grigi lontano dal ”Moccagatta” inanellano insuccessi a tutto spiano: nel girone di ritorno erano stati sconfitti a Sant’Angelo Lodigiano, Mantova e Lecco. Stavolta a dire il vero, per diretta ammissione della controparte, cioè i padroni di casa, i mandrogni meritavano qualcosa di più della platonica soddisfazione di un bravo a cuore aperto. I presupposti per strappare un punto c’erano anzi, si erano autorevolmente rafforzati dopo il gol - pareggio del redivivo Baisi. L’Alessandria anno zero è piuttosto scalognata, basta un errore per trovarsi con le mani vuote e tanta bile in corpo. La situazione dell’undici di Viviani, decisamente migliorata con la vittoria conseguita a spese della capolista Monza, è nuovamente difficile nonostante l’Albese abbia pareggiato sul proprio terreno con il Trento di David, altra diseredata della classifica. Domenica si gioca il secondo derby interprovinciale tra Alessandria e Albese, una partita che vale veramente un campionato. Torniamo al primo derby, il tanto atteso confronto con i nerostellati di Guido Vincenzi. Franco Viviani l’aveva preparato con molta cura avvantaggiato dal successo conseguito nel precedente turno. Il mister aveva lavorato validamente sotto il profilo pratico della preparazione e psicologica onde evitare uno scontro invece di un confronto. Formazione vincente non si tocca per cui la riconferma dell’undici era scontata ancora prima della preparazione settimanale. Con i tempi che corrono è rischioso affidarsi ad esperimenti, a tentativi più o meno validi per rilanciare la formazione grigia. VIVIANI AVENDO LE FORZE contate, sfrutta gli uomini maggiormente in palla adottando un giusto criterio di rotazione per evitare di trovarsi con le bronzine fuse. L’Alessandria si è presentata al derby nelle migliori condizioni di spirito per porre la parola fine alla serie nera in atto da troppe domeniche. Il responso del campo 'lo conoscete: Juniorcasale 2, Alessandria 1. Poteva essere un pareggio hanno riconosciuto gli avversari, ma alla resa dei conti capitan Colombo si è trovato per l’ennesima volta con un pugno di mosche, come a dire che è meglio giocare male, ma ottenere un risultato positivo. La sconfitta dell’Alessandria c maturata nell'ultima mezz'ora di gioco quando, intravista la reale possibilità di raggranellare un punto, i ragazzi in maglia grigia si sono stretti davanti all’area di rigore 'per coprire Zanier. Un errore di valutazione? Obiettivamente la serie: nera delle gare in trasferta induce ad una meditazione, la sfortuna non può essere chiamata in causa ad ogni piè sospinto. Sarebbe troppo facile e comodo addossare la responsabilità al fato. L’Alessandria edizione 1975-76 ha limiti evidentissimi che finiscono per coinvolgere gli elementi migliori, i perni attorno ai quali il gioco si sviluppa. Potremmo aggiungere, osservando la dinamica delle reti subite, che i difetti emergono nei momenti in cui è necessario mantenere i nervi saldi, avere chiara visione del gioco. L’apertura mentale di un giocatore la si controlla nei momenti in cui l’avversario stringe i tempi determinando un certo qual orgasmo. L’Alessandria fredda nel controllare le manovre avversarie, nel cercare l'alleggerimento, perde la tramontana in tali frangenti distruggendo quanto di buono fatto in precedenza. Esaminiamo le reti nero-stellate scaturite al 41’ e all’86’, vale a dire nel finale delle due frazioni. La Juniorcasale usufruisce di una punizione dal limite. I soliti lunghissimi preparativi con ripetuti interventi dell’arbitro indi Ghio scarica la prima bordata sulla barriera. Il pallone torna sui piedi dell’attaccante pronto a ritentare la sorte. La sfera incontrando una selva di gambe subisce una improvvisa deviazione sulla sinistra dove, guarda caso, Buscaglia liberissimo ha il tempo per centrare Pangolino superando l’estremo difensore. E’ logico domandarsi perchè immediatamente dopo il tiro gli alessandrini non si siano preoccupati di portarsi sui rispettivi avversari per evitare sgradevoli sorprese. PASSIAMO OLTRE, analizzando il gol vincente dei casalesi. I nero-stellati sfruttano un contestato corner (inesistente secondo Reja battuto da Ghio. Il pallone spiove al centro dell’area dove l’ammucchiata è paurosa. Si assiste ad un batti e ribatti poi Riva calcia alla cieca: solita deviazione sulla sinistra nel calcio come in politica si fa sentire...) dove l’avanzante Landini può con molta tranquillità trovare io spiraglio per regalare ai compagni e al suo presidente la palla gol. Lasciare all’avversario l’intera posta su due grossolane disattenzioni è un vero suicidio. La retroguardia alessandrina in altre occasioni ha dimostrato molta fragilità e gli esempi sono abbastanza recenti: basta rileggere le cronache di Sant’Angelo e di Lecco per non parlare di Mantova. I difensori bravi nel contrastare le punte avversarie si distraggono nei momenti in cui occorre potenza di riflessi con i risultati noti. L’Alessandria ha perduto a Casale una grossa occasione per tornarsene imbattuta nonostante gli avversari avessero dimostrato concentrazione e volontà di vittoria. Mister Viviani dovrà rivedere, in occasione della prossima trasferta di Belluno i piani alla luce delle recenti disavventure. L’undici mandrogno, pur con le carenze accennate, aveva iniziato il derby nei migliori dei modi. Marcature a uomo strettissime, centrocampo rinforzato per evitare spazi per le geometrie avversarie, sganciamenti improvvisi del tornante Giani tornato sui migliori livelli stagionali. Una squadra bella e vedersi, capace di tenere in soggezione il padrone di casa indeciso se spingersi in avanti o attendere il momento propizio per evitare sgradite sorprese. Sulla fascia centrale Reja, Vanara e Dolso dirigono... l’orchestra con chiarezza, sfruttando ogni qualvolta si presenta l’occasione il lungo cross per mettere in zona gol sia Frigerio che Baisi. Gli ospiti comandano il gioco, gli uomini in maglia grigia si inseriscono nei varchi avversari con perentorietà tanto è vero che Riva per fermare Giani è costretto a ricorrere oltre che all’esperienza ad alcuni interventi extra calcistici tali da indurre l’arbitro ad estrarre di tasca il cartellino giallo dell'ammonizione. LE CONCLUSIONI non sono perentorie, mancano del pizzico di dinamite, ma il fiuto verso la rete avversaria è discreta. Si attendeva la Juniorcasale, l'inizio al fulmicotone dei padroni di casa ed invece si assiste al fraseggio degli ospiti. I ragazzi sembrano galvanizzati dal successo conseguito a spese della capolista; la metamorfosi pare completa. I nero-stellati subiscono poi alla distanza riescono ad imporsi, a manovrare disinvoltamente incontrando un centrocampo a doppia mandata e una difesa altrettanto scorbutica pronta ad interrompere il fraseggio. La reazione dei nero-stellati è controllata senza eccessivo affanno. Vanara e Depetrini danno vita ad un duello interessantissimo ed esaltante mentre Di Brino tiene a freno Ghio che non è l’ultimo arrivato. II delicato equilibrio si sblocca sulla punizione dell’ex novarese. L’andamento della prima fase lascia trasparire la possibilità degli alessandrini — stante l’equilibrio delle forze in campo — di ricuperare e di addormentare la gara. La previsione si concretizza dopo soli sei minuti. I grigi catechizzati nell’intervallo da Viviani ingranano la quinta decisi a rimettersi in carreggiata. E’ Vanara, tra i migliori in campo a propiziare il pareggio. Il centrocampista vinto un duello a centrocampo, avanza con ampie falcate indi, intravvedendo sulla destra Baisi, appostato al limite dell'area di rigore, lo raggiunge con un preciso cross. Il centravanti ritrova lo spunto dei vecchi tempi, controlla di destro la sfera aggirando Fait, indi lascia partire una stangata che sorprende nettamente Grisendi in uscita. Una rete alla vecchia maniera, una fiammata che accende l’entusiasmo dei tifosi grigi presenti al Natal Palli. La partita si riaccende, i nero-stellati choccati dall’improvviso ritorno dei mandrogni stringono le file cercando di ritrovare spazio per inserire gli uomini gol in zona tiro. Sono i centrocampisti a costituire una fitta ragnatela davanti a Zanier costringendo Motta e Ghio a girare al largo. La validità dello schieramento ospite la si ha osservando il taccuino: i tiri a rete si fanno radi su entrambi i fronti. IL TERRENO PESANTE fa la sua prima vittima: Dolso. L’alessandrino avendo speso molto nella prima parte della gara si "siede” limitando gli interventi in zona difensiva senza inserirsi nel dialogo con i compagni d’attacco ed in particolare con Giani pronto ad inserirsi sulla fascia approfittando dello sbilanciamento in avanti degli avversari, li cedimento di Arrigo si riflette negativamente sull’intero collettivo chiamato a fronteggiare l’accentuata pressione dei casalesi. Sarebbe indispensabile costituire il filtro a trequarti, ma Arrigo denuncia chiaramente la stanchezza per cui dopo ogni azione deve ricuperare prima di ripartire. Reja e Vanara fanno miracoli per contenere il susseguirsi delle puntate, in particolare Edoardo cresce di statura ingaggiando duelli epici. Il derby pare saldamente in mano agli alessandrini pronti a bloccare sul nascere ogni tentativo di aggiramento. Invece del punto largamente guadagnato, giunge in zona Cesarini la beffa del gol avversario al quale abbiamo accennato all’inizio. Per l’Alessandria è la mazzata definitiva mancando il tempo di riordinare le file, di cercare nuovamente la rimonta. La fatica annebbia le idee e, quasi per colmo di sventura Vanara ripetutamente bistrattato da Depetrini deve lasciare . il campo sostituito da Marullo. il finale conseguentemente è di marca nerostellata. Il triplice fischio dell’arbitro trova i padroni di casa sotto la rete alessandrina. L’Alessandria pur offrendo una prestazione accettabile, sia sul piano della volontà che del gioco, paga lo scotto di debolezze congenite oltre al debito solitamente imposto alla sorte che accompagna i deboli, i tartassati. L’impostazione tattica della gara è risultata valida al punto da non potere muovere nessun addebito a Viviani. Le scelte sono risultate azzeccate come l’accoppiata Vanara - Depetrini, due senatori battutisi senza esclusione di colpi. Se Elio ha ribadito di essere il solito gladiatore, l’inesauribile portatore d’acqua, Reja lo ha imitato battendosi senza concedersi un solo attimo di tregua. Il riposo forzato impostogli a seguito dell'inserimento della linea verde gli ha giovato: Edoardo ha idee chiare, voglia di battersi, di trascinare i compagni verso la rete avversaria. Una pedina probabilmente determinante nel lungo braccio di ferro per raggiungere la salvezza con qualche giornata di anticipo. IL DERBY HA EVIDENZIATO oltre alla prestazione dei due "senatori” il ritorno di un giovane sul quale si fondono molte delle speranze alessandrine. Giani, il tornante ha svolto una mole di lavoro impressionante su un terreno impossibile rendendosi utile in fase di interdizione come di fluidificazione. Alcuni spunti sono risultati notevoli a conferma dell’ottimo bagaglio tecnico dell’ex comasco. Il centravanti Baisi ha ritrovato, seppure per pochi minuti, l’estro di un tempo siglando una splendida rete. La prestazione di Piero pur non risultando esaltante — troppo prolungate le pause anche se retrocedeva per dare una mano ai centrocampisti — la si deve definire positiva se non altro per il contributo che riesce a dare alla manovra collettiva. L’esperienza vaie pure qualcosa anche se l’atleta ha perduto parzialmente lo scatto che gli consentivano di porre in difficoltà la retroguardia avversaria sia di piede che di testa. Nel primo tempo infatti non è riuscito ad azzeccare una sola conclusione verso la rete di Grisendi. Stupisce assai più delle carenze di Baisi, annullate in parte dalla ferma volontà di riscossa, la prestazione di Dolso. Arrigo per trequarti del derby ha svolto efficacemente le mansioni affidategli confermandosi il perno di congiunzione tra centrocampo e attacco. Nella restante parte della contesa ha ceduto sul piano del fiato scoprendo parte del settore sinistro, aggravando nel contempo la manovra offensiva. Giocando Vanara in posizione arretrata rispetto al compagno il collegamento tra i due settori si è interrotto a vantaggio dei nero-stellati. Una delle cause del cedimento della compagine grigia è da addebitarsi senza ombra di dubbio al rallentamento di Dolso stroncato dalla fatica nel momento chiave della contesa. In difficoltà pure Frigerio che non ama né la marcatura stretta né i terreni pesanti sui quali è impossibile il virtuosismo. lo scatto bruciante per superare il diretto avversario. Il blocco difensivo ha tenuto saldamente in mano le redini della partita smarrendosi il filo nei momenti cruciali. Singolarmente .la prestazione può anche ritenersi sufficiente, ma è sul piano globale che emergono incrinature. Di Brino chiamato a tenere a freno lo scattante Ghio non ha sfigurato nel confronto diretto, ma è mancato negli attimi che hanno deciso il derby; analogo il discorso per Di Benedetto. Capitan Colombo e Borghi hanno lottato energicamente, ma in alcune occasioni non sono riusciti a manovrare per evitare pericolose situazioni davanti a Zanier. I NEROSTELLATI infatti hanno creato le occasioni maggiormente consistenti come allo scadere nel primo tempo e nella fase finale del derby. Le recriminazioni di Viviani a fine gara erano principalmente indirizzate al segnalinee che aveva concesso il corner che ha dato ai casalesi la possibilità di rompere il delicato equilibrio. Purtroppo i se e i ma del dopo partita servono a poco, servono ad attutire l’amarezza dell'ennesima sconfitta. La classifica invece con le sue nude cifre induce a ben altre considerazioni. La battuta d ’arresto dei grigi ha consentito all’Albese, pur pareggiando in casa con il derelitto Trento di affiancarsi agli alessandrini. Il plotone delle pericolanti ferme a quota . 22 (Alessandria, Albese, Padova) devono guardarsi dal Vigevano fermo a quota 16, ma con due partite da ricuperare. Il margine di vantaggio sulla terzultima potrebbe ridursi notevolmente. La compagine mandrogna, esaurito del tour de force con Udinese, Lecco, Monza e Juniorcasade, deve assolutamente uscire dall’equivoco perchè i punti con le concorrenti, direttamente interessate al discorso del rilancio verso il centro classifica, valgono il doppio. Archiviato il derby provinciale con i nerostellati si presenta il secondo derby con l’Albese dell’alessandrino Ferretti. Inutile sottolineare l’importanza della contesa ai fini della salvezza. Nel prossimo turno mentre i grigi ricevono i langaroli, il Padova incontrerà un’altra diretta concorrente il Vigevano mentre il Trento dovrà superarsi per bloccare la Juniorcasale. Una domenica veramente interessante, forse decisiva per chiarire il discorso nella zona bassa della classifica. L’undici di Viviani deve assolutamente sfruttare il fattore campo nelle restanti sei gare casalinghe sperando di racimolare qualche punto in trasferta. Il cammino della speranza dei grigi continua a corrente alternata, una specie di via crucis destinata a prolungarsi sino a giugno. Viviani ha veramente di che soffrire per concludere la stagione nera. Nell’attesa punta decisamente ad interrompere la serie utile dell’Albese che dura da sette giornate, un primato che i grigi devono polverizzare ad ogni costo. (Il Piccolo -Il Gattopardo) Allo Junior Casale (2-1) il "derby,, con l'Alessandria UN GUIZZO DI LANDINI ALL'86', I GRIGI KO Nel fango del Natal Palli, il libero dei nerostellati ha azzeccato la botta decisiva - In precedenza i casalesi si erano portati in vantaggio con Buscaglia, ma Baisi aveva pareggiato - Una sfida combattuta Juniorcasale ed Alessandria avevano poco da perdere, ma anche non molto da offrire In questo nostalgico derby. Le cose sono andate però meglio del previsto, e le due squadre hanno saputo giocare e soprattutto divertire. Ha vinto (2-1) lo Junior, acciuffando il gol del successo a quattro minuti dalla fine, con l'avanzante libero Landini, ma l risultato più logico sarebbe stato il pareggio. Lo hanno confermato con dichiarazioni al miele i due allenatori al termine della partita, anche se sul viso di Viviani si stampava netta la smorfia per questo ennesimo rospo che è costretto a trangugiare. Con una tattica accorta, ma non rinunciataria, l?alessandria si era i nfatti disposta in modo da centrare l'obiettivo del pareggio e solo il classico “colpo della domenica” come si ama dire normalmente in gergo pugilistico, le ha negato la soddisfazione di un altro punto prezioso per la classifica. Partita piacevole, anche perchè sono mancate quasi del tutto le componenti tipiche del derby; una volta tanto si è badato soltanto al gioco. Con sottile abilità psicologica, i due allenatori avevano evitato accuratamente di contrapporre i due “bollenti spiriti” delle rispettive formazioni, Dolso e Depetrini, per cui, esclusi pochi normali scontri di gioco, i giocatori cadevano a terra più per le condizioni impossibili del terreno che per la malignità del diretto avversario. Non parliamo poi del pubblico. I duemila tifosi arrivati dalla vicina Alessandria si sono abilmente mimetizzati tra i bandieroni dei tifosi locali e solo uno squallido corteo funebre inscenato nell'intervallo da pochi ultras casalesi ha turbato un pomeriggio di sana festa paesana. Di movimento se ne è visto tanto, non sempre con costrutto, ma se si considera lo stato del terreno, sgombrato dalla neve da alcuni volontari solo tre quarti d'ora prima della partita, bisogna riconoscere che i giocatori hanno fatto miracoli. L'ultimo quarto d'ora dello Junior, tutto proteso all'attacco per cercare i lsuccesso, è poi strabiliante e testimonia della notevole condizione fisica raggiunta dagli uomini di Vincenzi. I senatori dell'Alessandria non si sono però tirati indietro. Mandando in campo fin dall'inizio Baisi, Viviani ha completato l'opera di invecchiamento della squadra, che ora conta su alcuni vegliardi come Reja, Vanara, Baisi e dolso, che danno alla squadra l'esperienza che i giovani le avevano sottratto. La squadra appare però senza dubbio più quadrata, più serena nei momenti id maggior tensione e, oggi l'ha dimostrato, non perde neppure troppo in dinamicità. Fermare giocatori come Riva (su cui Viviani ha sacrificato Giani), Aliverti e Ghio (ben controllato, con qualche libertà di troppo, da Di Brino) non era affare da poco. Il gol è venuto infatti nel momento più inatteso ma soprattutto dal giocatore meno controllato, il “libero”, con un'azione alquanto contestata da parte alessandrina, non tale però da turbare un dopo partita all'insegna del “volemose bene”. Due minuti di surplace, poi il primo affondo è dei grigi; scende Giani e tira di poco a lato. Ancora l'Alessandria in avanscoperta al 16': Vanara centra per Frigerio, che si addormenta però sulla palla ed è preceduto da riva. Quattro minuti dopo risorge lo Junior con un perfetto colpo di testa di Ghio appena sulla traversa. Al 31' primo vero grosso pericolo per l'Alessandria: una botta volante di Ghio è respinta di pugno da Zanier, riprende Riva ma Motta spreca a lato il suo prezioso passaggio. Duem inuti dopo altro rishcio per Zanier. Il portiere scivola sul terreno come sul burro, si fa sfuggire la palla di mano, ma Aliverti, sorpreso non sa approfittare della facile occasione. Il gol chiude il primo tempo. Punizione di Ghio che incoccia nella barriera, riprende ancora Ghio, la barriera intercetta ancora, ma la palla scivola via come una saponetta sui piedi di Buscaglia che fa centro a colpo sicuro. L'Alessandria pareggia in apertura di ripresa. E' il 51': Vanara allunga a Baisi in area, stop e perfetto tiro nell'angolino basso. Ghio a questo punto decide che il pareggio è ingiusto e con alvune invenzioni da fuoriclasse riporta sotto accanitamente i suoi. Dai e dai, batti e ribatti, tira e ritira alla fine tanta costanza viene premiata. Da un corner battuto da Ghio, la palla capita a Riva che centra, la difesa alessandrina osserva il pallone che filtra; appostato in un angolo c'è Landini che con freddezza realizza il 2-1. (La Stampa - Ed. Sport - Fabio Vergnano) RISULTATI: Albese – Trento 0-0 Belluno – Seregno 0-1 Bolzano – Pro Patria 2-0 Clodia – Pro Vercelli 0-1 Lecco – Treviso 2-1 Mantova – Udinese 2-0 Monza – Cremonese 2-0 Venezia – Padova 1-0 Vigevano – S.Angelo rinv. CLASSIFICA: Monza* p. 40, Treviso, Cremonese, Udinese 37, Lecco* 30, Juniorcasale 29, Venezia, Clodia 28, Mantova, Pro Vercelli, Bolzano, Seregno 27, Pro Patria 25, S.Angelo 23, Padova, Alessandria, Albese 22, Vigevano** 16, Trento* 15, Belluno* 8. Ogni * = una gara in meno. Il punto sul campionato Il Monza batte la Cremonese dimostrando così di aver superato lo choc della sconfitta di Alessandria. I brianzoli incrementano il vantaggio sulle seconde perchè anche il Treviso (a Lecco) e l'Udinese (a Mantova) perdono i rispettivi incontri. Mentre la neve ferma la gara tutta lombarda tra Vigevano e S.Angelo (e i lomellini adesso hanno due gare da recuperare). Il terreno del Belluno continua ad essere zona di conquista per tutti: stavolta è tocccato al Seregno tornare dal capoluogo del Cadore con i due punti. Forse inutile il punto ottenuto dal Trento in quel di Alba: solamente le prodezze del portiere langarolo Rottoli (migliore in campo) hanno impedito ai trentini di conquistare il bottino pieno.