Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1975/1976
Serie C
28-03-1976 - Giornata: 28 - Belluno - Polisportivo


Belluno AC - Alessandria Calcio US 0 - 1 (0 - 1)
RETI: 37. Frigerio E.[A]

Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Cazzola Fabio, Di Brino Marcello, Reja Edoardo, Di Benedetto Glauco, Borghi Ambrogio, Giani Pierluigi, Pillon Giuseppe, Marullo Michele, Ghezzi Ivan, Frigerio Emilio All.: Viviani Franco

Formazione avversaria
BELLUNO AC: Zamparo, Casagrande, Perinon, Gallo, Grion, Tibolla, Follador, Dolce [70. Bristot], Speggiorin Walter, Campagnolo, Rossi. A disp.: All.: Realini Giuseppe

Arbitro: Pieroni Fulvio (Fabriano)
Note
Inizio gara ore 15.00

Commento
UNA... ZAMPATA DI FRIGERIO E IL BELLUNO FA "HARAKIRI" L’Alessandria, dopo tredici trasferte, acciuffa la prima vittoria stagionale # I grigi, dominati dalla paura, hanno disputato una delle peggiori partite # Determinanti le assenze di Colombo, Dolso e Vanara # Elio costretto a dichiarare forfait poche ore prima dell’inizio della partita # Splendidi interventi di Zanier # All’assalto dei Bolzano Tanto tuonò che piovve, una pioggerellina di marzo, ma pur sempre acqua. L'Alessandria dopo tredici vani tentativi ha afferrato per la coda il primo successo stagionale esterno. A farne le spese il diseredato Belluno, fanalino di coda, duro a morire. L'undici veneto definitivamente condannato alla retrocessione, giocando in scioltezza fa impazzire gli avversari, grandi e piccoli. Le previsioni di Viviani si sono avverate: i padroni di casa si sono fatti in quattro per dare un grosso dispiacere ai grigi; hanno lottato con la forza della disperazione uscendo dallo stadio a testa alta come si conviene ad un gladiatore vinto, ma non domato, annichilito nello spirito. I mandrogni hanno penato maledettamente per strappare i due punti, la paura di perdere ha fatto sovente "novanta" al punto che sino al fischio finale lo spauracchio del pareggio ha aleggiato sinistro. Sull'importanza della contesa nessun dubbio. Albese, Sant’Angelo e il Vigevano giocavano in casa, guai a distrarsi. Langaroli e lombardi sono stati inchiodati sui paleggio rispettivamente da vercellesi e cremonesi; il Vigevano invece l’ha spuntata con il Trento di David.condannandolo irrimediabilmente alla retrocessione. Due le squadre con il piede in quarta serie. Belluno e Trento, si attende il nome della terza. I lomellini superando i trentini si sono portati a quota venti, con una partita in meno rispetto alle contendenti che la sopravanzano di quattro lunghezze (Albese e Sant’Angelo) e di cinque (Alessandria). Determinante per la sorte dei vigevanesi il ricupero casalingo con il Sant’Angelo precipitato improvvisamente nella zona bassa della Classifica. Sarà una partita all’ultimo sangue perchè il perdente avrà più di un grattacapo. L’ALESSANDRIA SUPERATO LO SCOGLIO di Belluno che le consente di mantenere inalterate le distanze dalla terzultima, guarda con un certo convincimento allo ultime dieci gare in campionato. Il calendario ne assegna cinque al Moccagatta (Bolzano, Pro Vercelli, Clodiasottomarina, Pro Patria, Trento) e altrettante in trasferta (Vigevano, Venezia, Seregno, Cremonese e Padova). Basterebbero i punti casalinghi, dieci, per portarsi in zona tranquillità, ma con i tempi che corrono le previsioni sono azzardate. Capitan Colombo e compagni dovranno racimolare in trasferta ciò che perderanno in casa. Ai fini della lotta della sopravvivenza determinante sarà lo scontro in programma tra due turni tra Vigevano e Alessandria: basterebbe un pareggio per tenere a distanza i lomellini, ma del senno di poi sono piene le fossa. La situazione al momento è fluida, diremmo favorevole ad un finale di campionato interessante. La risposta la dovranno fornire i giocatori chiamati a stringere i denti, a lottare per evitare di sciupare quanto di buono si è fatto sinora. L’orso grigio sin dalla prossima domenica con il Bolzano dovrà rimboccarsi le maniche, serrare le file cercando il successo pieno senza timori riverenziali. L’Alessandria nella ventottesima giornata ha assaporato la gioia della vittoria esterna vanamente inseguita per tanti turni. Le premesse erano tutt’altro che favorevoli all’exploit. Gli incidenti a Colombo e Dolso ai quali si è aggiunto all’ultimo momento Vanara hanno costretto Viviani a rivoluzionare lo schiera,lento, a correre ai ripari per tenere fede all’impegno della vigilia di trarre il massimo utile dalla partita che il calendario gli affidava. Gli assenti hanno un peso determinante nell’economia del gioco dei grigi: Colombo è il regista difensivo, l’uomo in grado di polarizzare l’attenzione, di galvanizzare i compagni nei momenti di maggiore pressione avversaria. Il capitano costretto a disertare il derby con l’Albese era pronto a scendere in campo tanto è l’attaccamento ai colori sociali. Viviani e il prof. Mazza hanno durato fatica nel convincerlo a desistere, ad attendere ancora qualche giorno per evitare una pericolosa ricaduta. Analogo il discorso per Dolso, apparentemente distaccato daile vicende che coinvolgono la squadra. Diciamo che Arrigo scende in campo con mentalità vincente per cui soffre le pene dell’inferno nel momento in cui è costretto a dichiarare forfait. Sull'esempio dei compagni, Elia Vanara, seppure con il "magone” ha rinunciato a fare parte dell'undici all’ultimo momento. Il mister gli aveva affidato il compito delicatissimo, quello della regia. L’alessandrino con la ben nota carica era pronto ma risentendo di un malanno ad un ginocchio ha preferito evitare il rischio di dovere abbandonare a gara iniziata mandando a gambe all’aria i piani tattici. Una decisione saggia che torna ad onore del "senatore" il cui contributo sarà notevolissimo nella volata finale del campionato. L’allenatore "orfano” delle importanti pedine ha richiamato in squadra gli uomini validi, vale a dire Cazzola, Di Benedetto (avanzato nel ruolo di stopper) e Ghezzi. Altre soluzioni erano impensabili vista l’importanza della posta in palio. Con una squadra rabberciata, psicologicamente compresa era inutile attendersi una prova da accademia calcistica. Le cronache del lunedì parlano di una esibizione sottotono di entrambe le contendenti, ma si poteva pretendere qualcosa in più? L’Alessandria è scesa in campo con i nervi a fior di pelle, timorosa di essere sacrificata sull’altare del primo successo dei padroni di casa. La grande paura di tornarsene a mani vuote ha condizionato giovani e anziani protagonisti di un confronto a volte incerto, a volte claudicante. SFOGLIAMO RAPIDAMENTE I RESOCONTI iniziando dalla « Gazzetta del Popolo »: Ad una partenza velocissima dei padroni di casa — scrive Luciano Neri — che cercavano di sorprendere la difesa piemontese con un paio di ficcanti azioni, i ragazzi di capitan Di Brino rispondevano solamente con alcuni rilanci che non tenevano conto del centrocampo dove Reja e Borghi, da parte loro, si trovavano a m e dei pesci fuori dall’acqua. Sembrava che la paura attanagliasse le gambe di tutti di fronte agli ultimi della classe. La ripresa, invece, vuoi per l’insperato vantaggio e vuoi anche per un certo cambiamento di marce di Reja che ha finito per giganteggiare, era di tutt’altro tono. Si vedevano lanci precisi per le punte Marullo e Frigerio e si vedevano ottimi duelli fra questi ultimi giocatori che mettevano spesso lo scompiglio tra la retroguardia veneta incapace di contenerli, legittimando così la vittoria ». Per Franco Mognon di «Stampa sera» l’Alessandria con il Belluno non ha giganteggiato « A considerare risultato e volume di gioco, viene facile l’obiezione: quale fiducia dare ad una squadra che stenta a battere l’ultima in classifica, da mesi ormai rassegnata? Meglio sgomberare subito il campo — prosegue — da possibili equivoci. Come spesso accade, diventa più temibile proprio chi non ha più nulla da perdere. Il Belluno gioca tranquillo e si scoprono talenti insospettabili: Follador e Speggiorin, per intenderci, hanno fatto impazzire Di Brino e Di Benedetto. In secondo luogo ha ragione Viviani quando invoca l’attenuarne della paura, che sembra attanagliare i suoi uomini. La paura di perdere, di sbagliare, ecco il più grosso ed evidente handicap dei grigi. Citiamo solo alcuni esempi: Borghi alza a campanile come non farebbe l’ultimo dilettante; Marullo sbaglia a porta vuota da due metri; Cazzola confonde la propria porta con quella avversaria creando più difficoltà a Zanier da solo che non tutto il Belluno ». Su «Tuttosport» leggiamo ancora che « Belluno ed Alessandria hanno dato ampia dimostrazione di come si deve fare per non giocare al calcio. Ma se per i bellunesi l’odierno naufragio non fa più notizia perchè ormai si sono dette tutte le parole possibili per mettere in risalto le loro pochezze, per i grigi alessandrini il discorso si fa più impegnativo perchè ci si attendeva molto di più. Invece i piemontesi si sono dimostrati grandi arruffoni, venuti a Belluno con una forte dose di presunzione, costretti a fare da brutta copia ai padroni di casa ». I commenti sono oltremodo eloquenti. 11 timore di non riuscire ad avere ragione, dell’ultima della classe ha condizionato fortemente gli ospiti costretti a giocare in formazione largamente rimaneggiata. L’incerta giornata di alcuni uomini (Di Brino, Reja, Borghi) hanno finito per peggiorare la resa degli altri compagni impegnati a fronteggiare un rivale tutt'altro che disposto a subire la 'egge della squadra che sulla carta appariva la più forte. L’ALESSANDRIA HA AVUTO la buona sorte di trovare un Frigerio in ottima giornata pronto a sfruttare un difficile pallone servitogli da Marullo da battere l’estremo difensore veneto. Sulla rete dell’estrema sinistra i grigi hanno vissuto di rendita cercando di evitare errori che in passato furono determinanti. L’undici nella ripresa, rinfrancato, ha giostrato con maggior freddezza riuscendo a difendere il vantaggio sino allo scadere dei fatidici novanta minuti. L’analisi sui singoli è piuttosto deludente, ma è pure necessaria per dimostrare le pochezze tecniche di alcuni uomini. Nulla da eccepire sulla presentazione di Zanier i cui interventi sono risultati determinanti per acciuffare la vittoria. Il portiere sta rivelandosi uno dei punti di forza della squadra grigia: non lo si scopre solo oggi. Chiamato ripetutamente in causa si è superato ponendo rimedio a situazioni, a dir poco, suicide. Il rientrante Cazzola ha giostrato grintosamente se non altro per riproporre la candidatura nel finale della stagione. Grosse riserve invece su Di Brino messo continuamente alla frusta da un Follador scattante, a volte imprendibile. Il terzino ha fischiato il rigore per fermare lo scatenato avversario. Il centrocampo privato di uomini come Vanara e Dolso è vissuto prima sulla determinazione di Pillon e nella ripresa — fortunatamente — di Reja cresciuto alla distanza. Edoardo aveva iniziato malissimo al punto da fare temere il peggio: la necessità di battersi per man tenere l’esiguo vantaggio ha avuto un riflesso benefico. Il centrocampista ha stretto i denti, ha buttato nella bagarre il meglio ritrovando la grinta delle giornate migliori. Su Di Benedetto molte ombre e poca luce: il timore di sbagliare lo hanno condizionato notevolmente, sproporzionatamente. Sufficienti Giani e Ghezzi sacrificatisi in un lavoro di interdizione, in particolare nella seconda parte della gara. Particolarmente attivo Frigerio sul quale grava il pesante fardello di sbloccare il risultato, di trovare lo spunto vincente. L’ex comasco investito di un compito che a volte lo sovrasta si è battuto al meglio della condizione fisica. Oltre a realizzare la rete del successo ha cercato ripetutamente con alterna fortuna il raddoppio per garantire ai compagni una certa tranquillità. La partita di Belluno ha evidenziato le notevoli capacità del ragazzo il quale deve meglio distribuire le sue forze. MARULLO HA ALTERNATO cose egregie a grosse ingenuità: il ragazzo fatica a muoversi quando la squadra manovra in maniera disarticolata. Il giovane attaccante è in possesso di un ottimo fiuto, ma gli vien meno la freddezza nel momento in cui può cogliere il frutto della fatica. Mister Viviani ha definito la vittoria sul Belluno un "corroborante” in vista delle gare finali. « L’assenza di tre pedine quali Colombo, Vanara e Dolso hanno influito decisamente sulla compagine chiamata ad affrontare un avversario che giocava in scioltezza senza problemi di classifica. L’importanza della posta in palio ha finito con il condizionare tutti. La squadra ha giocato al disotto delle possibilità, difendendo con orgoglio la rete di vantaggio. Sarebbe bello giocare in punta di piedi, purtroppo la classifica ha delle esigenze inderogabili di fronte alle quali è necessario soffermarsi. In passato giocammo partite belle sotto il profilo tecnico con risultati disastrosi per noi. All’Alessandria si presentava l’occasione — prosegue il tecnico -— di strappare i due punti: guai lasciarseli sfuggire. I ragazzi hanno lottato con volontà ammirevole tanto da meritarsi la grossa soddisfazione ». Sul capitolo salvezza Viviani preferisce non pronunciarsi anche se la possibilità di staccarsi dai bassifondi è divenuta consistente. « Il pericolo è ancora presente, ma da domenica respiriamo meglio. L’essere riuscito a mantenere le distanze dal Vigevano è ottima cosa tanto più che i lomellini dovranno vedersela, nel ricupero, con il Sant’Angelo Lodigiano squadra inguaiata nel discorso salvezza. Sullo slancio dell’affermazione nel Veneto — prosegue Viviani — dovremmo farcela a spuntarla con il Bolzano. Sulla trasferta di Vigevano ne parleremo la prossima settimana ». Franco Viviani domenica sera appariva disteso, tranquillo: le critiche sulla partita non lo hanno minimamente intaccato. Archiviata la trasferta tabù di Belluno( tale era in quanto una sconfitta avrebbe riaperto le cateratte della contestazione) si guarda al futuro impegno. L’Alessandria deve assolutamente vincere per presentarsi all’appuntamento di Vigevano nelle migliori condizioni di spirito. Aggiungendo altri due punti alla classifica basterebbe il pareggio -per tornare a sorridere, il mister ricupererà quasi certamente gli assenti, vale a dire il terzetto dei senatori rappresentato da capitan Colombo e dai due centrocampisti Vanara e Dolso. La presenza di questi ultimi dovrebbe essere determinante ai fini del risultato. LA COMPAGINE GRIGIA, nel girone di andata, fu sconfitta per una rete a zero al termine di una prova gagliarda, tecnicamente valida. Il "brucio” della sconfitta è uno dei motivi sui quali Viviani punterà decisamente per ottenere il meglio dai ragazzi. La gran paura di Belluno dovrebbe essere dimenticata in fretta per lasciare il posto alla freddezza indispensabile per proseguire la serie utile. Il campionato dei grigi disputato all’insegna dell’incertezza, sovente della contraddizione, si avvia lentamente alla conclusione. L’augurio è che i responsabili traggano profitto da quanto accaduto da settembre a giugno: solo attraverso una politica oculata si riuscirà a ricuperare il pubblico che ha disertato il Moccagatta. Allo striscione d’arrivo mancano esattamente dieci domeniche, il tempo necessario per riallacciare le fila del discorso,, per gettare le basi per un’azione valida sotto il profilo del potenziamento della compagine e del risanamento della società grigia. Sono le condizioni indispensabili per cercare il rilancio, in caso contrario il caos aumenterà a dismisura incanalando il sodalizio verso il disastro finanziario e sportivo. (Il Piccolo - Il Gattopardo) A BELLUNO LA LINEA VERDE DELL'ALESSANDRIA VINCE La decisione sembra irreversibile: l'allenatore Viviani si è convinto ad imboccare la « linea verde ». Anche se contro il Belluno potrebbe sembrare una soluzione dettata da necessità contingenti, (gli Infortuni di Dolso. Colombo e Vanara), piuttosto che da libere scelte, la verità è che ancora due mesi fa Viviani fece intendere che ostinarsi a giocare in C con la mentalità di uomini della B era pura follia. Ecco allora imporsi l'innesto, graduale di elementi giovani e veloci, portati ad un maggiore agonismo. Non fu rivoluzione facile e lo dimostra l'andamento in classifica. In compenso è un'Alessandria che vista in prospettiva può crescere; nella dura lotta per non retrocede le scelte del tecnico potranno rivelarsi come le più indovinate. Certo, contro il Belluno l'Alessandria non ha brillato. A considerare risultato e volume del gioco viene facile l'obiezione, quale fiducia dare a una squadra che stenta a battere l'ultima in classifica, da mesi ormai rassegnata? Meglio subito sgomberare in campo dai possibili equivoci. Come spesso accade, diventa più temibile proprio chi non ha nulla da perdere. Il Belluno gioca tranquillo e si scoprono talenti insospettabili: Folladro e Speggiorin II per intenderci, hanno fatto impazzire Di Brino e Di Benedetto. In secondo luogo ha ragione Viviani quando parla della paura che sembra attanagliare i suoi uomini. La paura di perdere, di sbagliare: ecco il più grosso ed evidente handicap dei grigi. Citiamo soltanto alcuni esempi: Borghi alza a campanile con non farebbe l'ultimo dilettante; Marulo sbaglia a porta vuota da due metri; Cazzola confonde la propria porta con quella avversaria, creando più difficoltà a Zanier da solo che non tutto il Belluno. L'Alessandria ripartita da zero: lo vogliamo capire? ». La cronaca si limita a poca cosa. L'azione del gol matura al 3': Manilio scende sulla sinistra, evita TIbolla e rimette al centro. Cross calibrato su cui si avventa Frigerio, che brucia sull'anticipo Casagrande e insacca d'interno destro. Nella ripresa è soprattutto il Belluno a gettarsi in avanti, mentre l'Alessandria si chiude i Rossi nelle retrovie. Al 58' Zanier è bravo a respingere un bolide di Grison dal limite, un minuto dopo, su un cross in area, di Speggiorin II bucano almeno quattro difensori. L'Alessandria trema anche sulle rimesse laterali. Al 79' e all'85' due rigore non rilevati dall'arbitro: prima Di Benedetto sgambetta Rossi, quindi Casagrande blocca Frigerio a furia di spinte, calci e strattoni. Anche i bellunesi, povere anime, ridono (La Stampa - Ed. Sport - Franco Mognon) Risultati: Albese - Pro Vercelli 0-0 Bolzano - Mantova 0-1 Casale - Lecco 1-1 Monza - Pro Patria 3-0 Padova - Seregno 2-0 S. Angelo L. - Cremonese 0-0 Udinese - Treviso 2-2 Venezia - Clodiasott. 1-0 Vigevano - Trento 1-0 CLASSIFICA: Monza 44 Treviso, Cremonese 35; Lecco 34; Udinese 33; Mantova, J. Casale 31; Pro Vercelli, Venezia 30; Bolzano 28; Seregno 28, Clodiasottom. 28; Pro Patria 27; Padova 26; Alessandria 25; S. Angelo L., Albese 24; Vigevano 20; Trento 17; Belluno 8 *una gara in meno Marcatori: 11 reti: Giavardi (Lecco), Pallarin (Padova) e Basili (Clodiasottomarina); 10 reti: Sanseverino (Monza), OseHame (Treviso). 9 reti: Motta e Polvar (Juniorcasale), Canzi (Seregno) Il punto sul campionato Ad Alba, tra i locali e la Pro Vercelli, si è vista una gara priva di emozioni, non esaltante dal punto di vista tecnico ne tanto meno da quello spettacolare ma il pareggio ha soddisfatto tutte e due. La rete segnata a freddo da Geremia, al quarto minuto, ha condizionato notevolmente la gara del Casale costretti a spingersi in massa all'attacco e cozzare contro una difesa ermetica, del Lecco. Il Vigevano ha conseguito il suo quinto successo stagionale a spese di un deludente Trento con una rete segnata da Stefanelli al 40' del primo tempo in contropiede. Prima con affanno e poi via via con maggiore sicurezza il Monza è riuscito ad imporsi sulla Pro Patria, trafiggendola per ben tre volte anche se gli ospiti meritavano un risultato meno pesante. A risolvere i problemi del Padova, contro il Seregno, è stato Ballarin che ha segnato entrambe le reti. Tra S.Angelo e Cremonese è stato il match delle occasioni perdute terminato a reti inviolate. Seconda sconfitta interna della stagione per il Bolzano ad opera del Mantova a conclusione di una gara non eccessivamente bella. Un gol di Lesca ha permesso al Venezia di avere la meglio sul Clodiasottomarina. Pari e quattro gol a Udine tra i locali e il Treviso.