Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1975/1976
Serie C
18-04-1976 - Giornata: 31 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Pro Vercelli US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Cazzola Fabio, Di Brino Marcello, Alberti Antonio, Colombo Antonio, Borghi Ambrogio, Giani Pierluigi, Ghezzi Ivan [60. Baisi Sergio Pietro], Marullo Michele, Dolso Arrigo, Frigerio Emilio A disp.:(P) Favot Sergio, Reja Edoardo All.: Viviani Franco

Formazione avversaria
PRO VERCELLI US: Castellazzi, Sadocco, Balocco, Merli, Codogno, Rossetti, Magrini, Scandroglio, Cavagnetto, Mazzia, Maruzzo. A disp.: Molli, Bonanni, Poggio. All.: Fornasaro Bruno

Arbitro: Morganti Emidio (Ascoli Piceno)
Note
Ammoniti: Colombo [A]; Baisi [A] Angoli: 9-5 Spettatori: tremila circa di cui 2.459 paganti per un incasso di 5 milioni 385 mila 400 lire. Inizio gara ore 15.00

Commento
L'ALESSANDRIA SEMPRE IN SALITA Novanta minuti non bastano per domare la vecchia "Pro" Pasqua agrodolce per i mandrogni. L'inutile assedio alla rete di Castellazzi. Una nota confortante la splendida prestazione del giovane Alberti nel ruolo di libero. L'undici di Viviani denuncia la mancanza di un'uomo d'ordine. Alessandria - Pro Vercelli, ovvero il «derby» della delusione o confusione, è finito in bianco. Erano accorsi in tremila, richiamati dal fascino esercitato dal passato dalle contendenti, ma la noia ha accomunato i fans delle opposte fazioni. L’Alessandria, impegnata a migliorare la classifica, si é gettata nella mischia a testa bassa, senza trovare la via giusta; la Pro Vercelli, a costo di difendere il punto, mai ha arrischiato l’assalto nel timore di svegliare il can che dorme. Il « derby » si è trascinato stancamente ed alla fine i ventidue hanno tirato un sospiro di sollievo prima di iniziare la solita litania sulle occasioni mancate. Il vecchio Orso, bistrattato a Vigevano, ha incasellato un altro punto. Ha detto Viviani al termine della contesa: « Avessimo pareggiato con Cremonese e Treviso saremmo a quota trenta. Non snobbiamo il pareggio è quando si perde che si sente odore di bruciato ». Con la squadra che si ritrova il ragionamento del mister è accettabile. L'Alessandria quest’anno complica le cose semplici per cui ogni punto inanellato è un patema d’animo in meno per le esauste schiere di tifosi. Ben venga pertanto il punticino del derby con i bianchi, si cercherà di fare meglio la prossima. Non è la speranza l’ultima dea a morire? Rispolverato il Foscolo torniamo alla realtà vera del campionato. I grigi raggiunta la quota ventotto attendono l’esito del ricupero di mercoledì tra i lomeliini e il Sant’Angelo Lodigiano per conoscere con esattezza i termini del distacco. Il Vigevano terzo candidato alla retrocessione subendo a Mantova l’ennesima sconfitta (la bravura messa in mostra la scorsa settimana con l’Alessandria era dovuta unicamente ai limiti dell’ospite) si trova veramente nei guai. I lomellini hanno assoluto bisogno di superare i lodigiani i quali, superata la crisi, sembrano poco disposti a fare da materasso. L’Alessandria si augura il pareggio per mantenere il Vigevano a cinque lunghezze, margine abbastanza consistente per affrontare le restanti sette partite con minori apprensioni. La squadra di Viviani, piaccia o meno, deve guardare in casa altrui, sfruttare i passi falsi delle dirette antagoniste. Condannate senza ombra di dubbio Belluno (la cenerentola dopo avere fermato il Monza ha bloccato la Juniorcasale sul pareggio) e Trento, resta da designare la terza squadra. I mandrogni, salvo i soliti imprevisti all’ordine del giorno nel mondo del calcio, dovrebbero concludere la stagione alla meno peggio considerato l’andamento del campionato. Le raccomandazioni di Viviani sono validissime: guai indugiare, abbassare la guardia sino al momento del raggiungimento della sicurezza matematica prevista sui 33-34 punti. L’ultimo 'derby della stagione — quest’anno tra andata e ritorno sono stati quattro — si è concluso con un risultato in bianco come era finito quello con l'Albese. LA PRO VERCELLI AVVERSARIA di turno al Moccagatta ha badato principalmente al sodo limitandosi a difendere. Nc fa fede Zanier mai chiamato in causa durante i novanta minuti. 1 bianchi nel primo tempo non sono riusciti neppure una volta a impegnare l’estremo difensore grigio. L’Alessandria pur attaccando in continuazione è rimasta a bocca asciutta vuoi per la solita imprecisione delle punte, vuoi per il consueto pizzico di sfortuna che accompagna i parenti poveri della classifica. Suddivisione della posta complessivamente equa anche se i padroni di casa hanno da recriminare sulle occasioni gettate al vento. Il derbissimo con i bianchi ha ribadito i consueti difetti della compagine evidenziando nel contempo qualcosa di nuovo e interessante. Sui primi l’analisi è tutt'altro che difficile: i grigi pur gettandosi nella mischia con la consueta foga palesano carenze tecniche e tattiche. determinate dalla scarsità di elementi a disposizione per cui Viviani, gira e rigira, deve forzatamente inviare in campo gli stessi giocatori. Disponessero i grigi di un vero mediano di spinta o di un regista il discorso potrebbe essere diverso, ma i giocatori non si inventano. Il gioco sino a trequarti di campo può considerarsi accettabile, oltre il discorso diviene complesso alla stregua di un rebus. Dolso il giocatore che per bravura ed esperienza dovrebbe essere il trascinatore, meglio il suggeritore, difetta nella continuità e nella posizione. Il funambolo opera in posizione troppo avanzata o alle spalle dello stesso libero per cui sui rovesciamenti di fronte, vale a dire nei momenti in cui è necessario affidarsi alla geometria dei passaggi, si trova ben lontano dal vivo della manovra. Il centrocampista in fase di offesa resta completamente isolato, senza la spalla necessaria per imbastire il piano tattico prima dell’ultimo passaggio alle punte fisse che nel nostro caso sono Marullo e Frigerio. Diciamo che la squadra si frattura sulla fascia centrale a vantaggio dell’avversario pronto a rinserrare le file e ad attendere gli incursori. E’ una piaga cronica, difficilmente eliminabile se il piano prevede una accorta copertura per evitare di trovarsi a risalire lo svantaggio, per lo più insormontabile, di un gol. Partendo da tali presupposti è facile arguire le difficoltà in cui viene a trovarsi il tecnico ogni qualvolta deve affrontare il delicato tema di stilare la formazione. DISPONESSE VIVIANI del miglior Reja, oppure di Volpato di due stagioni or sono, il responso del campo sarebbe alquanto diverso. Mancandogli i cursori resta il dilemma di varare ogni domenica una formazione capace di "tenere” evitando di prestare il fianco alla migliore impostazione degli avversari. I dilemma del tecnico con il trascorrere del campionato si sono accentuati per la ristrettezza (della rosa, per gli infortuni e gli scadimenti di forma di alcuni uomini considerati i toccasana dell’Alessandria. Gli incidenti che hanno colpito Colombo, Reja, Dolso ed infine Vanara hanno ingigantito le pecche dello schieramento; le incertezze di Pillon, Giani e parzialmente di Frigerio hanno dato il colpo di grazia. La pessima gara disputata dai grigi a Vigevano ha consigliato a Viviani un rimescolamento delle carte per evitare un ulteriore cedimento. Richiamati in panchina Reja e Baisi, gli uomini ”no” della precedente giornata, l’allenatore ha giocato la grande carta Alberti libero e di Borghi sulla fascia del campo, a sostenere il filtro operato da Ghezzi e da Dolso con l’apporto di Giani. L’INSERIMENTO DEL VENTENNE ALBERTI alla sua prima esperienza ufficiale di "libero” è risultata la nota lieta della giornata. Il ragazzo ha dimostrato di avere senso di posizione e la freddezza indispensabile nei momenti cruciali. Praticamente non ha commesso un solo errore nell’arco dei novanta minuti: è intervenuto sull’avversario con tempismo, ha impostato la manovra invece di liberarsi della palla precipitosamente. In almeno due o tre occasioni Alberti è riuscito, come ultimo baluardo, a interrompere la corsa dell’antagonista intervenendo sulla sfera invece che sull’uomo. Il pubblico alessandrino solitamente avaro nei riconoscimenti lo ha applaudito in più di una occasione con grande calore. Diciamo che Alberti ha conquistato la platea con una esibizione lineare, senza eccellere con "pezzi" estemporanei. La continuità, la calma con cui affronta l’avversario o controlla la palla depongono nettamente a favore dell’allievo di Viviani. Lo stesso Magri, per tre stagioni "libero" nelle file alessandrine ed attualmente osservatore speciale del Brescia ha espresso un giudizio largamente positivo: sul suo taccuino il nome di Alberti è sottolineato in rosso. Un’altra "perla” di Viviani dopo il dicassettenne Marullo il quale non ha sfigurato nel confronto. Risolto il problema del boro con mossa indovinata, ma largamente meditata, Borghi si è trasformato in mediano. L’ex varesino ha avuto dalla sua la fortuna di marcare un Mazzia che, giocando a zona, gli ha consentito di scorrazzare per il campo rendendosi utilissimo nel sostegno del centrocampo e delle stesse punte. Purtroppo Borghi è un interno mancante della mentalità del regista. L'assenza dell’uomo d’ordine ha finito con il farsi sentire principalmente nella ripresa quando i bianchi hanno rinunciato completamente ad ogni velleità offensiva. L’Alessandria è complesso deficitario nell'organizzazione del gioco: le azioni, mancando il suggeritore, sono improvvisate, gli scambi raramente partono 'da uno schema precostituito per cui l’opposta retroguardia ha facilità nell'interrompere il dialogo. Il rilancio di Ghezzi chiamato a sostituire lo spento Pillon non ha risolto il problema: il ragazzo ha un fisico solido, ma gli si annebbiano le idee con conseguenze facilmente immaginabili. Un complesso disarticolato che si affida alla grinta per superare l’antagonista, per stringerlo alle corde. I GRIGI IN COMPLETA TENUTA ROSSA hanno praticamente mantenuto il dominio territoriale per novanta minuti creando rari pericoli per l’esporto Castellazzi, un portiere pronto a sventare ogni insidia. La Pro Vercelli giunta ad Alessandria con lo scopo ben definito di imbrogliare la matassa dei locali ha mantenuto in avanti unicamente Cavagnetto e Maruzzo, affidando a Magrini la responsabilità di tenere sotto sorveglianza Dolso. L’allenatore Fornasaro ha infine distaccato Rossetti su Di Brino mentre su Borghi ha giocato Mazzia. L’anziano giocatore per due anni in maglia grigia (anno della promozione e campionato di serie B) accolto all’ingresso in campo dall’applauso degli ex aficionados, ha mantenuto una posizione d’attesa, inserendosi raramente in avanti. Il centrocampista sui terreni asciutti soffre la maggiore mobilità dell’avversario per cui raramente si inserisce in avanti per evitare di scoprire il settore centrale del campo. La lunga esperienza maturata sui campi di mezza Italia gli consentono di muoversi con grande parsimonia, di attendere il diretto avversario in zona. Godendo di una certa libertà risulta notevolmente avvantaggiato nella regìa compito svolto con la consueta bravura. Peccato che i vercellesi per difendere il pareggio abbiano rinunciato a priori ad attaccare, a tentare il successo pieno. La Pro intessendo una fitta rete a centro campo raramente ha cercato di saggiare la consistenza dei padroni di casa favorendo conseguentemente il predominio di questi ultimi. GLI ALESSANDRINI OBBLIGATI a muoversi in un’area costantemente super presidiata hanno finito con lo smarrirsi, con il perdere la tramontana. Una miriade di passaggi per trovare il compagno smarcato, il corridoio per inserire a turno gli uomini gol. Marullo e Erigerlo hanno trovato ad ogni tentativo disco rosso, il centravanti ottimamente controllato da Codogno muovendosi verso le linee esterne ha operato per aprire il varco, ma Merli si è dimostrato un mastino per l’alessandrino. L’ala sinistra ha ripetutamente cercato scatto e spazio per seminarlo, per dialogare con i compagni. L’orsacchiotto ha trovato lo spunto in una sola occasione al 72’ su perfetta imbeccata di Giani. Frigerio stretto tra due avversari ha controllato la sfera di petto, si è voltato e, seppure in posizione ottimale ha sparato oltre il palo alla sinistra di Castellazzi. Un errore che ha impedito ai compagni di agguantare il sospirato successo. In precedenza si era registrato un analogo errore di Baisi liberato su un suggerimento di Di Brino: l’attaccante subentrato a Ghezzi ha peccato di ingenuità, come accaduto in altre occasioni in questo campionato, lasciandosi sfuggire la possibilità di siglare un bel gol. L’Alessandria quasi allo scadere del tempo aveva avuto la possibilità di centrare il bersaglio e precisamente al 44'. Dolso sfruttava una punizione per costringere il portiere ad uscire dai pali a respingere. Castellazzi falliva parzialmente l’intervento originando una furiosa mischia davanti alla rete. Marullo sveltamente si impadroniva della palla calciando a colpo sicuro avendo intravisto ia porta completamente sguarnita. Il grido dei tifosi alessandrini veniva soffocato dal provvidenziale intervento (per i vercellesi) del libero Balocco che di testa allontanava la sfera. LE AZIONI ILLUSTRATE RAPPRESENTANO il clou dei novanta minuti del derby. I grigi pur insediandosi ripetutamente nell’area dei bianchi raramente riuscivano a trovare altri spunti perentori per indurre alla resa gli ospiti. Il risultato in bianco non fa una grinza anche se i grigi — domenica in maglia rossa — hanno imposto ai "cugini” un indiscusso dominio territoriale. Oltre ai citati Alberti e Borghi una notazione particolare meritano Cazzola e a tratti Giani. Il terzino è emerso soprattutto per la sicurezza dimostrata nell’arco della contesa. Il vercellese Maruzzo ha avuto una sola volta la possibilità di tentare il successo personale: nella restante parte l’ex barese ha dominato largamente la scena inserendosi ripetutamente nella zona centrale in appoggio a Ghezzi, Dolso e Borghi. Cazzola ha ritrovato nello scorcio del torneo la forma migliore? Lo sapremo sin daila prossima domenica contro un avversario, il Clodiasottomarina antagonista di tutto rispetto. Se il terzino ha manovrato con grinta, il tornante Giani ha ritrovato, seppure a tratti, la vena del periodo d’oro, lasciando ripetutamente Sadocco surplace. GLI INSERIMENTI, LE SGROPPATE sono servite a smuovere dall’apatia qualche compagno troppo rinunciatario. Muovendosi sulla fascia laterale ha creato le premesse per avviare un dialogo proficuo, solo se avesse avuto alle spalle un collega disposto a favorirlo nello scambio. Nei rapidi capovolgimenti di fronte il "tornante si è trovato sovente solo davanti ad una retroguardia munitissima pronta a fare muro per ribattere l’incursione. Singolarmente una squadra accettabile, ma al disotto del rendimento per l’incapacità di manovrare in sintonia, di attaccare e di difendersi con la ben nota tattica olandese. L’obiettivo di Viviani prima della gara con la Pro Vercelli era il raggiungimento, con la partita della prossima domenica, di quota trenta. Fallito l’obiettivo con i bianchi i grigi devono assolutamente centrare il bersaglio con i lagunari. Impresa difficile ma tutt’altro che impossibile se riusciranno a manovrare con la stessa determinazione evidenziata nella parte centarle della ripresa. NELL’ATTESA DI AFFRONTARE la tredicesima del girone di ritorno avremo stasera l’intermezzo dell’amichevole con i rossoneri del Milan. I dirigenti alessandrini per farsi perdonare la serie di errori compiuti in precedenza propongono agli appassionati una formazione di primo piano del massimo campionato italiano. Tra i rossoneri sarà presente Gianni Rivera che proprio al Moccagatta mosse i primi passi della fortunata carriera che lo ha portato ai vertici del calcio nazionale e mondiale. Gli aficicnados avranno la possibilità di assistere ad una esibizione che dovrebbe ripagarli delle molte delusioni che costellano la stagione attuale. Per l’Alessandria sarà un test importantissimo se non altro sotto il profilo degli schemi: trattandosi di amichevole i grigi giocheranno -— almeno si spera — in scioltezza. Mancando l’assillo del risultato ad ogni costo capitan Colombo e compagni hanno la possibilità di contrastare efficacemente i più forti antagonisti. Sarà interessante rivedere all’opera il giovane Alberti in retroguardia e il diciassettenne Marnilo alle prese con la miglior difesa della serie A. VIVIANI SCHIERERÀ’ ALMENO nel primo tempo, la migliore formazione cercando probabilmente il ricupero dell’anziano e sempre valido Elio Vanara. L’amichevole è di quelle da vedersi, visto che ad Alessandria di ritorno nella massima serie se ne parlerà probabilmente nel duemila. Viviani nell’attesa del grande esame guarda all’odierno ricupero tra Vigevano e Sant’Angelo Lodigiano, squadre direttamente interessate al capitolo retrocessione. La speranza è che i lombardi riescano ad impattare visto che domenica i lomellini giocheranno nuovamente in casa con il Bolzano in attesa di trasferirsi a Vercelli per il gran derby. I grigi quest’anno devono guardare anche in casa altrui per salvare la propria pelle: un bel guaio non c’è che dire. Purtroppo con i tempi che corrono non resta altro da fare che adeguarsi alla realtà. La parola d’ordine di salvarsi con la segreta speranza che qualcosa accada a fine campioanto, in meglio ovviamente: al momento, le voci circolanti lasciano perplessi. L’Orso grigio grazie ai Sacco continua a vivere pericolosamente. Durerà? (Il Piccolo - Il Gattopardo) Uno striminzito zero a zero ha concluso, come già nella partita di andata a Vercelli, il derby Alessandria-Pro Vercelli al «Moccagaita», un risultato comunque che non ha del tutto scontentato l'allenatore dei grigi Franco Viviani. I punii si contano — afferma il trainer —, e sappiamo quanto valgono per l'Alessandria. Non è stata, è vero, una partita eccezionale, non si è visto molto, tecnicamente, ma ripeto, i punti sono quelli che contano». Vi sono inoltre, secondo il mister, anche delle attenuanti per i calciatori alessandrini. I ragazzi — spiega Viviani — non sono molto tranquilli, devono sempre giocare con l'ansia del risultato, timore di sbagliare, questo ovviamente incide negativamente sulle possibilità- dei giocatori nell'insieme, anche se, singolarmente, alcuni possiedono ottimi valori tecnici». Una giustificazione valida, la squadra «grigia» da troppe settimane è impegnata in una lotta quasi disparata per risollevarsi dalla zona paludosa della classifica l'affanno è Indiscutibile. «Non ci sarà grande spettacolo — continua l'allenatore — ma questi punti continuano a far classifica e mi sta bene cosi. Con la Pro Vercelli la squadra ha fatto scordare la prestazione veramente negativa di Vigevano: tutti si sono mossi con volontà, decisamente, si sono dati da fare con impegno che non va scordato». I punti si contano, dice Viviani, ma dal derby con la Pro Vercelli ne è venuto uno solo. E' soddisfatto il mister? «Ci sarà sempre da lottare — dice — ma ora la posizione in classifica ci concede abbastanza respiro, se poi i risultati positivi si ripeteranno, basterà poco per uscire dalle secche! Ma bisognerà stare attenti al passi falsi, potremmo ritrovarci nei guai. Ho comunque fiducia nei miei ragazzi, so che daranno il meglio». Praticamente condannati Belluno e Trento, l'Alessandria ha, come dirette avversarie, nella lotta per la salvezza, oltre il Vigevano (a quota 22), l'Albese e il 'Sant'Angelo, con cui divide la quartultima posizione a quota 28. La situazione non è proibitiva, sempre che i grigi non manchino negli incontri decisivi e che non venga meno il ritrovato entusiasmo dei tifosi, ieri molto numerosi al Moccagatta, dove si è notata, con gli incitamenti, la ricomparsa dei tamburi dei clubs. (La Stampa) Risultati: Albese - Venezia 2-0 Belluno - J. Casale 1-1 Bolzano - S. Angelo L. 1-1 Clodiasott. - Trento 1-0 Lecco - Cremonese 4-0 Mantova - Vigevano 2-1 P. Patria - Padova 1-1 Seregno - Udinese 2-0 Treviso - Monza 1-0 CLASSIFICA: Monza p.47; Treviso 40; Lecco, Cremonese 38; Mantova 35; Pro Vercelli, J. Casale, Udinese 33; Seregno, Venezia 32; Bolzano, Clodiasottom. 31; Padova, Pro Patria 30; S. Angelo L., Alessandria, Albese 28; Vigevano 22; Trento 19; Belluno 10 *una gara in meno Marcatori: 13 reti: Giavardi (Lecco); 12 reti: Basili (Clodiasottomarina); 11 reti: Sanseverino (Monza) e Osellame (Treviso): 10 reti: Motta (Juniorcasale), Ballarin (Padova), Skoglund (S. Angelo Lodigiano), Canzi (Seregno) Il punto sul campionato Al termine di una gara molto maschia e con qualche colpo proibito di troppo il Monza, capolista, ha perso sul campo del Treviso vedendosi ridurre il distacco. Il Lecco ha agganciato la Cremonese al terzo posto in classifica vincendo lo scontro diretto al termine di una partita a senso unico dove gli ospiti raramente hanno superato la metà campo. Il Mantova si è riportato a ridosso delle prime con il successo sul Vigevano, di misura, ottenuto con le unghie e i denti. Il Casale non è andato oltre il pareggio sul campo del Belluno, ultimo in classifica.