Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1975/1976
Serie C
09-05-1976 - Giornata: 34 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Pro Patria et Libertate Calcio 3 - 0 (1 - 0)
RETI: 33. Giani P.[A], 48. Frigerio E.[A], 49. Frigerio E.[A]

Alessandria Calcio US Zanier Adriano [73. Favot Sergio], Cazzola Fabio, Di Brino Marcello, Reja Edoardo, Colombo Antonio, Alberti Antonio, Giani Pierluigi, Vanara Elio, Baisi Sergio Pietro [60. Pillon Giuseppe], Dolso Arrigo, Frigerio Emilio A disp.:Ghezzi Ivan All.: Viviani Franco

Formazione avversaria
PRO PATRIA ET LIBERTATE CALCIO: Bonetti, Bartezzaghi, Trabalza [68. Carniti], Frigerio, Mela, Berra, Frara, Vailati, Brunini, Bosani I Arturo, Foglia. A disp.: Fellini, Ardemagni. All.: Crespi Adelio

Arbitro: Prato Paolo (Lecce)
Note
Ammoniti: Alberti [A], Cazzola [A]. Angoli: 5-5. Spettatori: 1.000 circa di cui 787 paganti per un incasso di 1.828.900 lire. Inizio gara ore 16.00

Commento
MEGLIO DI SANDOKAN E JANE GIANI, FRIGERIO: UNO-DUE-TRE E I "TIGROTTI" SI AMMOSCIANO Alessandria all’antica, ma con la giovane accoppiata, segna e diverte © Record negativo di pubblico: 787 paganti © Viviani soddisfatto a m età; il presidente lo sgambetta con Rumignani, novello Cameade, alla ricerca del grande rilancio © Il tecnico genovese tace, preparando un effervescente finale © I giocatori, dopo lo sciopero attuato per rivendicazioni econom iche, appaiono in piena salute © I grigi iniziano domenica a Seregno la serie delle ultime tre trasferte di campionato L'Orso ha azzannato la tigre, tre colpi precisi, tali da lasciare stecchito l’avversario o quasi. Un avvenimento eccezionale, considerata la poca propensione degli avanti grigi ad andare a rete. L ’ultima tripletta risaliva al novembre dello scorso anno, vittim a il Vigevano, affidato alle cure dell’ex Sergio Castelletti. L ’Alessandria, liberata dal complesso inibitore derivante dalla m agra classifica, chiuso positivamente il capitolo salvezza, si é espressa com piutam ente riuscendo a fare un sol boccone dei bustocclii. Una vittoria scacciacrisi, considerata la settim ana tu tt’altro che tranquilla che ha preceduto il « m atch ». II titolari alessandrini mercoledì hanno incrociato le . . . gambe, rinunciando all’ amichevole di Valenza. Un colpo di scena o di testa che era nell’aria, considerati i rapporti tra società e giocatori. La polveriera, stante l’avarizia forzata dei dirigenti dimentichi degli obblighi verso gli atleti (i calciatori erano in attesa dello stipendio di due mesi e da tre dei premi partita) è scoppiata nelle mani di Sacco con tale irruenza da lasciarlo sbigottito o quasi. La decisione di scendere in sciopero è giunta al termine d! un fitto intreccio di telefonate tra i componenti la commissione interna, la Lega semiprofessionisti e l’Associazione calciatori. Inutilmente Franco Viviani ha cercato di indurre i giocatori a desistere; scelta la strada giusta o sbagliata, nessuno ha effettuato la prevista retromarcia. Sul pullman sono pertanto saliti i ragazzi rinforzati da Marnilo. Lo sciopero seppure mascherato per evitare ulteriori maldicenze, ha raggiunto lo scopo sperato: la società ha versato una mensilità ed i premi promettendo il saldo nella corrente settimana. Nel clima tutt’altro che disteso della contestazione sfociata nella serrata, mister Viviani ha proseguito la preparazione in vista della partita salvezza. Il tecnico ricuperando Vanara ha giocato la carta degli anziani riconfermando le pedine chiave, vale a dire l’accoppiata Giani - Frigerio e in retroguardia Alberti in sostituzione delTinfortunato Borghi. I senatori chiamati alla controprova hanno afferrato per il bavero la grande occasione ingenuamente sciupata in altri momenti. La chiave del successo alessandrino è facilmente individuabile; il centrocampo tornato sui livelli d’inizio di campionato ha costituito una barriera insuperabile o quasi costringendo i bustocchi a manovrare essenzialmente sulle estreme, lontano dalla rete difesa da Zanier. Reja, Vanara e Dolso sono risultati gli artefici principali della svolta che ha consentito alla compagine di acciuffare perentoriamente i due punti. Il terzetto ottimamente appoggiato da un inesauribile Giani ha avuto vita facile con un antagonista il cui programma massimo era la suddivisione della posta. E' BASTATO RICOSTRUIRE LA "DIGA” sulla fascia centrale per consentire alle punte di dilagare verso l’area difesa da Bonetti chiamato ripetutamente in causa per frenare l’irruenza degli alessandrini. A trarne giovamento sono stati pure i difensori costretti, in molte partite, ad operare allo sbanco, a fronteggiare le ondate offensive senza il valido sostegno di uno sbarramento che, quando funziona, rallenta la propulsione degli avversari. L’Alessandria ha praticamente giocato sul velluto concludendo in bellezza. La Pro Patria disorientata ha finito con lo smarrire il senso delle proporzioni aprendosi davanti alle folate dei grigi, pronti ad incunearsi, a cercare la via del gol con decisione. Una compagine viva e vegeta pur con i limiti noti. La trasformazione ha sorpreso lo scarso pubblico presente sugli spalti, un migliaio di persone in tutto (787 paganti per un incasso di 1.828.900 lire, record negativo delle ultime stagioni) accorso allo stadio per sorbirsi un’altra prestazione fatta di patemi d’animo, di incertezze. L’undici alessandrino liberato dal complesso, sinistro, della vittoria ad ogni costo, ha ritrovato la giusta verve. Dal collettivo all’esame dei singoli: Zanier ha svolto il proprio lavoro con la consueta diligenza mostrandosi bravo in almeno due occasioni. E’ corso qualche brivido, ma la responsabilità è da ascriversi unicamente ad alcune leggerezze del pacchetto difensivo. Il Moccagatta trasforma Cazzola, incerto e sbadato in trasferta, puntiglioso e generoso a cospetto del suo pubblico. L’EX BARESE HA SVOLTO ; una mole di gioco imponente j sfruttando, abilmente, la posi- I zione arretrata di Frara che nei piani di Crespi doveva appoggiare l’azione dei centrocampisti. Incuneandosi a ripetizione sulla fascia laterale destra ha avuto la possibilità di portarsi ripetutamente in zona tiro, consentendo ad un compagno di trasformarsi in punta d'appoggio per i frombolieri. Analoghe le conclusioni per Di Brino alle prese con un Foglia dallo scatto bruciante. La mancina bustocca è un cliente difficile per ogni avversario; basta un attimo di indugio per trovarsi a malpartito. Marcello raramente gli ha concesso spazio, tallonandolo da vicino è riuscito se non altro a disturbarne i movimenti, ad impedirgli il fitto dialogo o la serpentina. Note liete, seppure con le consuete riserve del caso per Edoardo Reja. Sul centrocampista abbiamo ripetutamente espresso il nostro giudizio; si batte con determinazione, ma la tema di incorrere in passibili incidenti lo attanaglia ogni qualvolta deve allungare la gamba per anticipare l’avversario. Stavolta avvantaggiato dal gioco a zona del Frigerio bustocco ha manovrato in fase d’attesa inserendosi solo a colpo sicuro, evitando di gettarsi nella mischia. Indicativo l'apporto fornito in occasione delia seconda rete messa a segno dal Frigerio... alessandrino. Diciamo di avere visto un Reja maggiormente accorto in considerazione delle remore che lo affliggono nel momento attuale. Su capitan Colombo giudizio positivo nonostante abbia faticato per 45’ per inserirsi nel vivo della manovra. Lo stopper ha faticato nella carburazione, ma raggiunta la giusta pressione si è dimostrato un difensore accorto sia nello sbarrare agii avversari la strada verso la porta grigia quanto negli inserimenti a sostegno delle incursioni. LA SICUREZZA DEL PACCHETTO DIFENSIVO si è risolta beneficamente per il giovane libero Alberti. Il ragazzo ha giostrato con calma, ha appoggiato la palla sui compagni, raramente ha commesso ingenuità. Con il trascorrere delle partite le quotazioni dei ragazzo salgono a conferma dell’ottima predisposizione ad un i ruolo considerato, non a torto, tra i più difficili. L’aspirante medico (frequenta il secondo anno di medicina) si è ormai conquistato i galloni della prima squadra nonostante la concorrenza di un veterano come Borghi costretto a dichiarare forfait per un infortunio patito la scorsa domenica in quel di Venezia. Note veramente liete per il tanto discusso Giani, accusato non a torto, di avere smarrito la voglia di lottare, di essere un match winner nel vero senso della parola. I sintomi di ripresa si erano rivelati nelle ultime domeniche ed in particolare nella gara interna con il Clodiasottomarina e con i lagunari. Si trattava solo di verificare se si trattava di spunti isolati o se invece era l’inizio della seconda primavera. L’ex comasco oltre ad essere dotato di buoni polmoni che gli consentono di muoversi in continuazione, possiede uno stacco notevole. Il gioco aereo ben si addice al ragazzo come dimostrato in occasione della rete che ha consentito ai grigi di spiccare il volo verso la vittoria. Giani oltre a dimostrarsi una valida spalla per Erigerlo rappresenta una costante insidia per la retroguardia avversaria. Le incursioni rapide portano solitamente lo scompiglio, contribuiscono a liberare un collega dall'attenta guardia. Diciamo che l’apporto fornito, al successo alessandrino ha un peso determinante indipendentemente dal gol messo a segno. Il ragazzo in altre parole possiede la stoffa per guardare avanti, per trovare altre concrete soddisfazioni nei prossimi campionati. Deve solo convincersi delle reali possibilità, evitare di indugiare sugli allori conseguiti. ED ECCOCI AL MARATONETA, ELIO VANARA. Su un terreno scivoloso ha rischiato sovente l’osso del collo, ma alla lunga il duello con l'irrequieto Vailati è riuscito a vincerlo. Pur non essendo al meglio della condizione — le scivolate confermano una certa qual titubanza derivante dalla lunga assenza dai campi di gioco — ha portato l’esperienza, la voglia di battersi per contribuire a risollevare le sorti del vecchio sodalizio. Necessita di un buon rodaggio, sin dalla prossima domenica l’apporto risulterà assai più concreto, deciso. L’analisi sui singoli prosegue con il tanto discusso Piero Baisi. Il centravanti alla costante ricerca di una rivalutazione dispone indubbiamente, rispetto al giovane Marullo, di una maggiore esperienza. Sapendo di non possedere né la fiondata, né lo scatto del passato, si affida essenzialmente alla manovra per creare lo spazio indispensabile per trovare lo spiraglio verso la porta avversaria. L’alessandrino ha funzionato da centravanti arretrato svariando in ripetute occasioni sulla fascia sinistra per favorire gli inserimenti al centro di Frigerio. Nel lavoro di suggeritore, sa emergere, in quello di rifinitore, purtroppo, lascia alquanto a desiderare come si è visto in ripetute occasioni. Elogiamolo, se non altro, per la rabbia con la quale si batte per spezzare l’incantesimo del gol, vanamente ricercato. Cosa dire o aggiungere su Arrigo Dolso? iL CENTROCAMPISTA E’ UN VERO REBUS: alterna a partite mediocre esibizioni di grande rilievo oppure gare ragionate, basate essenzialmente sull'apporto a vantaggio del collettivo. Sa trasformarsi, volendolo, in perfetto suggeritore. Le ripetute imbeccate, veramente pennellate, ribadiscono la tecnica indiscussa; alcuni dribbling supplementari confermano che non sempre il giocatore sa cogliere l’attimo propizio per favorire un compagno. Domenica comunque si è rivisto un Dolso maiuscolo e in alcuni casi coscienzioso e pignolo quasi dovesse sottoporsi ad un provino. Giocasse con la stessa determinazione eviterebbe code polemiche guadagnando punti sotto il profilo della quotazione economica personale. Un Dolso amletico che potrebbe chiudere in bellezza annullando le molte ombre che hanno costellato il campionato. Soddisfattissimo il discusso Frigerio che oltre a mettere a segno i gol ha mostrato una sicurezza notevole giocando di prima. Il comasco si è tolta una grossa soddisfazione davanti al pubblico amico: il gioco ancor prima della doppietta depongono a suo favore. Nella seconda parte della ripresa costantemente appoggiato da Giani si è presentato ripetutamente davanti alla rete dei lombardi fallendo per sfortuna almeno altre due occasioni per migliorare il bottino personale. Per mister Viviani una gran bella soddisfazione in quanto le esibizioni della mancina avevano lasciato, in diverse occasioni, desiderare. Il confronto con la Pro Patria e le tre reti hanno consentito al tecnico di schierare ben due dei tre uomini portati in panchina, Plllon e Favot. L’ex juventino collocato a riposo per consentirgli un ricupero fisico ha mostrato di essersi ripreso: entrato in campo a sostituire Baisi il ragazzo si è mosso disinvoltamente, ha legato con i compagni, si è esibito in alcune azioni in profondità: Pillon ha in altre parole posto una ipoteca alla maglia numero otto che per lungo tempo indossò, confermandosi atleta di sicuro avvenire. Il giovane portiere Favot, ha lasciato dopo 34 partite la panchina per l’esordio stagionale. Era un premio che si meritava anche se Zanier resta l’indiscusso titolare. L'EX PORTIERE UDINESE cedendo il posto al giovane collega ha raccolto un messe di applausi per quanto ha sinora fatto. Un’Alessandria pimpante. decisa ad affrontare le prossime due trasferte, Seregno e Cremonese, con il dichiarato proposito di racimolare due punti in attesa di ricevere, nell’ultima casalinga, il Trento compagine guidata dall’ex allenatore Mario David. La trentacinquesima giornata del campionato di serie C girone A ha matematicamente risolto l’ultimo dubbio, quello della retrocessione. Promosso tra i cadetti il Monza, dominatore incontrastato della stagione — i brianzoli si sono assicurati il passaggio alla categoria superiore a cinque giornate dal termine — retrocederanno in quarta serie Vigevano, Trento e Belluno. Il Vigevano, partito sotto la guida di Castelletti con il proposito di salvarsi, ha gradatamente perduto lo smalto iniziale. Esonerato il tecnico, assunto Bozzato la squadra ha registrato una breve impennata, indi ha perduto colpi su colpi. L’ultima vittoria sui grigi aveva ridato fiducia alla compagine lomellina, ma il pareggio interno con il S. Angelo Lodigiano e le recenti ultime sconfitte hanno dato il classico colpe di grazia. Scompare dalla serie C un’altra squadra che in passato era riuscita a dare filo da torcere alle grandi, il Trento: i veneti hanno iniziato male e a nulla è valso l'affidamento della compagine a Mario David. Infine la retrocessione del Belluno era scontata sin dalla prima giornata: la crisi dirigenziale non lasciava adito ad altre speranze. Deciso il campionato in testa e in coda le altre protagoniste giocheranno sul velluto. Le squadre avranno modo di sperimentare nuovi temi tattici, di portare alla ribalta i giovani che scalpitano per dimostrare la bravura. L’Alessandria porterà in passerella oltre a Pillon e Marnilo il promettente Procaccini. Un finale interessante anche per quanto concerne la "linea verde” che ha trovato in Viviani un forte propugnatore. Il tecnico resistendo alle critiche ha essenzialmente puntato sulle giovani leve se non altro per rinsanguare le casse sociali ridotte all’osso. AL TECNICO IL MERITO di essere riuscito, oltre a mantenere la buona armonia, a rivalutare il parco del giovani. Nell'attesa di tagliare il traguardo ormai prossimo del sei giugno prossimo e chiudere una stagione deludente si guarda con curiosità al domani. Le notizie si accavallano velocemente come un tornado. Il presidente della società ha insistito per ottenere da Rumignani — allenatore della Milanese, squadra militante in quarta categoria — il rispetto del contratto sottoscritto da tempo in barba ai regolamenti federali. Sino a qual punto il boss intenda avvalersi, della prestazione del giovane trainer è difficile a dirsi. Un fatto pare certo: Viviani nonostante le assicurazioni verbali ricevute negli scorsi mesi difficilmente sarà riconfermato alla guida della società. Un grosso errore, l’ennesimo della serie. La famiglia Sacco è abituata alle promesse, meno a mantenerle. Il solo torto nel mister genovese è di essersi comportato signorilmente, di avere difeso l’industriale di Spinetta Marengo e il figlio in ogni occasione. Nel calcio raramente servono le buone maniere, l’etica: è preferibile muoversi con il coltello tra i denti, menare colpi all'impazzata sull'esempio di Ballacci. AGENDO SPREGIUDICATAMENTE, si rischia di non finire il campionato, ma si ha l’intima soddisfazione di dire pane ai pane, vino al vino. L’Alessandria, come in passato, si appresta ad affrontare la prossima avventura con la stessa leggerezza del passato rischiando di raggiungere, al termine della stagione . 1976-77, il traguardo tutt’altro che ambito dei due miliardi di deficit. Peccato che i Sacco non siano proprietari del Moccagatta: solo così potrebbero saldare il rigonfiamento dei debiti. La cattiva politica dirigenziale si è vista domenica in occasione della gara con la Pro Patria: stadio semi deserto. meno di due milioni di incasso. La responsabilità, lo ribadiamo, ricade sui dirigenti non sugli sportivi che hanno dato in più occasioni, prova del grande attaccamento ai colori sociali. Ognuno conseguentemente ne tragga le conclusioni.. (Il Piccolo - Il Gattopardo) ALESSANDRIA TRE GOL PER IL RISCATTO Al Moccagatta contro la Pro Patria, i grigi hanno disputato (finalmente) un'ottima gara - Un record negativo: soltanto 787 paganti - Si trata del frutto d'un'errata politica dirigenziale Un secco 3-0 dei grigi al Moccagatta contro la Pro Patria, una vittoria che non fa una grinza e che con minor precipitazione nelle conclusioni e una maggior precisione da parte degli attaccanti avrebbe anche potuto concludersi con un risultato più vistoso. E' un'Alessandria diversa quella vista contro i bustocchi, un'Alessandria con meno preoccupazioni di classifica, forse per questo ha saputo esprimere un gioco migliore senza dubbio più piacevole. Peccato che 1 tifosi sugli spalti abbiano fatto pensare ad un incontro per pochi intimi. Si è toccato anche un record negativo: appena 787 i paganti, per un incasso di un milione 820 mila 900 lire. I Sacco, con la loro politica sbagliata nei confronti della squadra — non dimentichiamo lo sciopero messo in atto mercoledì dai giocatori indispettiti per il ritardo negli stipendi e nei premi di partita — e dei tifosi delusi da tutta una serie di promesse mancate e da errori commessi, raccolgono i frutti negativi. Recuperare la tifoseria «mandrogna» non sarà facile. Un vero peccato, oggi, perché la prestazione dei grigi (finalmente) era degna di essere vista. La squadra, nel complesso, ha girato a dovere: Giani e Frigerio sono stati senza dubbio tra ì migliori; Dolso, Vanara, Reja hanno dato spettacolo come pure capitan Colombo; Zanier ha parato palloni difficili (è stato poi sostituito Baisi in giornata-rio al 73' da Favot all'esordio stagionale in prima squadra); bene anche Alberti, Di Brino e Cazzola. Baisi, ritornato come centravanti, non ha fatto nulla di eccezionale ed è stato poi sostituito al 60', quando in campo è entrato Pillon. Parità nei calci d'angolo: cinque per parte. Ammoniti gli alessandrini Alberti e Cazzola. La Pro Patria ha detto poco, anche se malgrado le tre reti di svantaggio ha continuato ad insistere alla ricerca almeno del gol della bandiera. Scattano al fischio d'avvio i bustocchi, la prima occasione è dei grigi al 4': Cazzola, di testa, a Frigerio che, ostacolato, non riesce a raccogliere. Al 15' è Giani a centrare, rinvia il portiere e il terzino Bartezzaghi anticipa l'accorrente Frigerio. Un tiro secco di Foglia al 21' fa temere il peggio, ma il pallone passa alto sulla testa di Zanier. Al 31' azione Dolso-Giani il cui tiro è respinto. Frigerio scivola, il terreno era difficile per la molta pioggia caduta, e Baisi manca l'intervento. Due minuti dopo la prima rete: scende sulla sinistra Colombo, crossa a Giani, il cui tiro colpisce la traversa e si infila nella porta di Bonetti. La Pro Patria potrebbe pareggiare al 42' ma il tiro di Foglia colpisce lo spigolo ed esce. Si riprende e al 48' il tiro di Giani, respinto dal portiere, è ripreso da Reja che centra: Frigerio è pronto a girare in rete. Passa appena un minuto ed è ancora Frigerio, dopo uno scambio RejaDolso, a siglare la terza rete. I bustocchi non si danno per vinti. Al 52' azione personale di Foglia che serve Vanara, ma Zanier para senza esitazione. I grigi perdono qualche buona occasione poi, all'80', la Pro Patria manca ancora l'occasione per la rete della bandiera: punizione di Frigerio dal limite, tiro secco ma la traversa respinge. (La Stampa - Ed. Sport - Franco Marchiaro) Risultati: Albese - Clodiasottomar. 0-0 Belluno - Lecco 1-0 Cremonese - Seregno 1-1 Monza - Udinese (rinv.) Padova - Bolzano 0 0 S. Angelo L. - Pro Vercelli 1-2 Trento - Treviso 0-0 Venezia - Mantova 1-1 Vigevano - Juniorcasale 0-1 CLASSIFICA: Monza* p.52; Treviso, Cremonese 40; Lecco, Pro Vercelli 39; Mantova 37; J. Casale, Udinese* 36; Bolzano, Seregno, Venezia 35; Padova, Clcdiasctt. 34; S. Angelo L., Alessandria, Albese 32; Pro Patria 31; Trento, Vigevano 23; Belluno 13 *una gara in meno Marcatori: 13 reti: Giavardi (Lecco), Ballarin (Padova), Skoglund (Sant’Angelo Lodigiano): 12 reti: Basili (Clodiasottomarina), Canzi (Seregno). 11 reti: Sanseverino (Monza) e Osellame (Treviso); 10 reti: Poivare Motta (Juniorcasale), Pozzi (S. Angelo) Il punto sul campionato La Pro Vercelli ha confermato di essere una delle squadre più in forma di questo finale di campionato vincendo a S.Angelo una partita difficile, giocata con molta intelligenza, sfruttando abilmente due delle tre grosse occasioni avute. Approfittando di uno sbandamento della retroguardia biancoceleste la Juniorcasale ha vinto contro il Vigevano, la rete del successo è maturata al 42' grazie a Motta. E' finita con il risultato di 0-0 Albese-Clodia fra due squadre che, godendo di una posizione di classifica abbastanza tranquilla, hanno dato vita ad un match senza patemi di testa e di gambe. Dopo undici mesi il Belluno è tornato a vincere in campionato contro il Lecco: l'autore della rete è stato Follador al 26'.