Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1975/1976
Serie C
16-05-1976 - Giornata: 35 - Seregno - Ferruccio Trabattoni


Seregno FBC 1913 - Alessandria Calcio US 1 - 1 (0 - 1)
RETI: 81. rig. Erba [Se] 39. Cazzola F.[A]

Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Cazzola Fabio, Di Brino Marcello, Reja Edoardo, Colombo Antonio, Alberti Antonio, Pileggi Danilo, Giani Pierluigi, Marullo Michele [89. Pillon Giuseppe], Dolso Arrigo, Frigerio Emilio A disp.:(P) Favot Sergio, Galassi Stefano All.: Viviani Franco

Formazione avversaria
SEREGNO FBC 1913: Spreafico, Beretta, Facoetti, Vianello [78. Moralli], Dorini, Noris, Canzi, Erba, Rossi, Agosti, Campagna. A disp.: Banfi, Galimberti. All.: Angeleri Stefano

Arbitro: Carvani Ermanno (Piacenza).
Note
Espulsi 83. Alberti [A], Giani [A], Frigerio [A]. Ammoniti Frigerio [A]; Giani [A] Dolso [A]; Reja [A]; Erba [S] Spettatori: circa 1.000 per un incasso di 1.062.000 Inizio gara ore 16.00

Commento
IL... TERREMOTO IN VIA GENTILINI Franco Viviani se ne va mentre i Sacco... restano Franco Viviani se ne va: ha detto no alla smobilitazione decisa da Paolone Sacco a fine campionato. II tecnico resterà sino al trenta giugno, indi concluderà la breve permanenza in grigio, cosciente di avere svolto sino all’ultimo il ruolo di allenatore serio, responsabile; ammaina bandiera, lasciando la squadra dove l’aveva trovata, in serie C, come promesso. Altrettanto non farà il "presidentissimo”, decisamente orientato a vendere o svendere per rientrare frettolosamente onde fare fronte ai colossali buchi della gestione. L’Alessandria, in altre parole, si avvia lentamente verso la smobilitazione, altro che... serie A! Sarebbero bastate alcune oculate amministrazioni per contenere il deficit, per evitare l’ignominia di un undici rabberciato costruito su prestiti e comproprietà come è negli intendimenti. La politica dissennata continua, ma stavolta gli sportivi devono reagire, respingere l’indecifrabile politica del padrone deciso a risanare il debito creando un rigonfiamento delle passività. Diciamo chiaramente che il ragazzo deve andarsene prima di spezzare definitivamente il giocattolo che per troppo tempo ha stretto nelle mani. La mobilitazione degli sportivi deve essere massiccia in occasione dell’ultima gara interna con il Trento in programma tra due domeniche. La pazienza deve avere un limite, altrimenti si rischia per passare per conigli. Sulle gestioni Sacco ci siamo trattenuti ripetutamente sviscerando i molti aspetti negativi e i rari lati positivi. Per anni ci siamo battuti da queste colonne per cercare di trovare una via mediana, per contemperare le necessità dei Sacco con le ambizioni degli sportivi. Una fatica inutile, parole scritte sulla sabbia. L’ultimo incontro tra l’allenatore grigio e il signore che ama definirsi pomposamente presidente (alzi la mano chi l’ha visto quest’anno assistere ad una gara interna) è sfociato nella decisione di Franco Viviani di annunciare in forte anticipo l’intendimento di andarsene altrove. Sino all’ultimo aveva desiderato restare alla guida, ma gli sforzi si sono infranti davanti ad un progetto irrealizzabile: cedere la maggior parte dei giocatori rimpiazzandoli con giovani e prestiti. L’ingegno di un bambino della prima elementare basterebbe per trovare una soluzione migliore. Le impennate del "presidentissimo" si moltiplicano; l’Italia calcistica abituata alle sparate non batte ciglio alle novità che si susseguono con ritmo frenetico. I Sacco stanno manovrando come solitamente agisce il padrone delle ferriere: « il comandante del vapore sono io, guai a ribellarsi ». Una vecchia solfa dietro alla quale si cela il proposito di falcidiare la società grigia, di ridurla al rango di cenerentola. Il campionato in fase di conclusione ha dimostrato quanto soffrano i Sacco per le sventure dei grigi. Dall’inizio della stagione ad oggi si è assistito ad una serie di errori tali da sbigottire e sconcertare il più flemmati degli inglesi. GLI SPORTIVI RICORDANDO LE PROMESSE FASULLE, le sparate assurde, sono stanchi di essere turlupinati, derisi da un giovane che in fatto di cose calcistiche è inferiore ad un travet. Ha indovinato una stagione grazie a Ballacci senza trarne profitto: in due anni ha distrutto quanto di buono il caso gli aveva messo a disposizione. Incredibile, ma vero. La situazione in casa grigia è drammatica. Cimelio che un giornale aveva definito troppo frettolosamente un presidente illuminato sta mostrando i limiti, le carenze congenite, li padre che tre anni or sono gli affidò la società resta misteriosamente in disparte davanti allo sfacelo. Un modo come un altro di aiutare i colori grigi, di proiettarli verso la serie B. Attuando il programma preconizzato dal giovane industriale c’è una sola certezza: il costante pericolo di finire in serie D, dramma sfiorato per l’abilità di Viviani e l’apporto degli uomini in maglia grigia. E’ possibile evitarlo? Sappiamo con certezza che qualcosa si muove: è un tentativo, d’accordo, che potrebbe dare frutti a breve scadenza. Le proposte serie esistono a condizione che la quotazione complessiva della società scenda dai 700 milioni di lire (anche se la lira si è svalutata rispetto all’ottobre dello scorso anno la richiesta è scesa di ben 200 milioni di lire) alla metà. Nessun gruppo o industriale intende pagare i debiti contratti da altri con una faciloneria che rasenta l’incoscienza. La famiglia dell’industriale di Spinetta che sovrintende alle fortune o alle sfortune dell’orso grigio rischia l’osso del collo. Ai « maragià » resta una sola strada accettabile: vendere ed andarsene lasciando le chiavi della porta della società al Sindaco affinchè trovi un gruppo di uomini di buona volontà disposti a rilanciare le sorti dell’Alessandria. Riusciranno a comprenderlo, a farne tesoro? L’industriale illuminato ha fatto il suo tempo: nell’edilizia avrà certamente miglior fortuna. Gli sportivi alessandrini dal canto loro troveranno la forza per stringersi attorno ai nuovi venuti, per sostenerli ad affrontare i disagi in un clima di comprensione. La città intende avere una squadra degna delle passate tradizioni e non un complesso da ultimi posti in classifica tipo Belluno. I SACCO HANNO PERDUTO ancora una volta l’autobus della simpatia; hanno gettato alle ortiche la possibilità di una convivenza piana, senza malintesi. Qualora invece i "padroni”, intendessero restare ugualmente a dispetto dei Santi sappiano fare tesoro delle lezioni ricevute in passato. Nella prossima stagione gli animi potrebbero surriscaldarsi e degenerare con conseguenze serie. Se ciò accadesse nessuno presterà fede alle giustificazioni degli interessati. Si ripeterebbe in altre parole la storia del pastorello che, per avere abusato della buona fede di amici c conoscenti si trovò un brutto giorno alle prese con il lupo cattivo, troppe volte chiamato in causa. Sintomatiche le grida ostili ascoltate al Moccagatta che vanno da una frase irripetibile al « Sacco vattene ». L’esperienza del campionato ormai agli sgoccioli non ha insegnato assolutamente nulla. Peccato. Nell’attesa di conoscere gli sviluppi della situazione, di essere maggiormente precisi sulle intenzioni del "presidentissimo" parliamo di calcio, della partita disputata a Seregno e pareggiata. Un punto inutile o quasi considerato che si lotta unicamente per la gloria, ma che conferma !e possibilità della compagine. Mister Viviani proseguendo nella campagna di ringiovanimento ha chiamato all’esordio un giovanissimo, Pileggi. La squadra seppure priva di elementi come Borghi, Vanara e Baisi ha sfiorato il colpo gobbo del successo pieno. I lombardi per agguantare il pareggio si sono affidati ad un rigore letteralmente inventato dall’arbitro. Il pareggio purtroppo è costato l’espulsione di tre giocatori alessandrini, Alberti, Frigerio e Giani, un tris costretto la prossima domenica a restare al palo. Il trainer grigio raggiunta la matematica certezza della permanenza in serie B è tornato — approfittando delle non perfette condizioni fisiche di Vanara, Borghi e Baisi — alla vecchia formula della linea verde facendo esordire dopo Marulio e Alberti un altro "primavera”. Un bellissimo regalo per l’appassionito presidentissimo, sempre presente con lo spirito, agli incontri della sua squadra. Il bravo Fileggi, un tornante, seppure impiegato in un ruolo che comporta notevoli possibilità ha giocato con autorevolezza ripagando il tecnico per ia fiducia accordatagli. VIVIANI HA VISTO GIUSTO a dispetto dei denigratori pronti a sparare a zero. L’Alessandria passata in vantaggio con Cazzola ha fallito sul campo del Seregno la seconda vittoria stagionale. Un peccato perchè i ragazzi meritavano la grande soddisfazione. Un successo inoltre avrebbe consentito di avvicinare ulteriormente gli "odiati” cugini casalesi sconfitti ai Natal Palli da una Pro Vercelli che gira a pieno regime. Capitan Mazzia sa orchestrare i compagni con una regia sopraffina come dimostrano i risultati conseguiti nel girone di ritorno. Il direttore di gara è risultato di avviso diverso rompendo le uova nel paniere degli ospiti ormai proiettati verso la clamorosa affermazione. Alia vigilia della partita Viviani era stato categorico: « L’Alessandria si trasferisce a Seregno per continuare la serie positiva: guai a sedersi. Richiedo il massimo impegno — aveva soggiunto — per cui gli scansafatica la prossima domenica resteranno al palo. Sono, certo che i giocatori daranno il massimo e il risultato sarà positivo ». La previsione del mister è risultata azzeccata al cento per cento. Il Seregno è stato messo alla frusta da un’Alessandria finalmente libera da ogni inibizione che, a tratti, ha saputo incantare la platea. Una squadra in piena salute decisa a rendere la vita difficile ai padroni di casa convinti di fare un sol boccone dell’orso grigio. Il campo del Seregno si è dimostrato ancora una volta prodigo come accaduto in passato. La formazione alessandrina grazie al punto resta agganciata alla coda del groppone con possibilità di concludete a quota 36 traguardo minimo stabilito da Viviani per dimostrare che i grigi si sarebbero salvati comunque fossero andate le cose. Purtroppo la situazione si complica per l’espulsione e la probabile squalifica di pedine quali Alberti, Giani e Frigerio pizzicati dall’arbitro per avere... applaudito la convalida del calcio di rigore. Soffermiamoci sulla partita lasciando la parola ai cronisti presenti al "Ferruccio” uno stadio che porta fortuna ai grigi, ma sempre pronto ad incendiarsi come una miccia. Incominciamo dai quotidiani "politici” per concludere con gli "sportivi”. DIREMO CHE LA TOTALITÀ’ è concorde nel riconoscere la legittimità del punto strappato agli azzurri che sinora sono stati poco prodighi nel concedere favori alle squadre ospitate. Il merito conseguentemente è doppio: l’undici grigio, stavolta, ne può andare fiero.. Cediamo la., penna al cronista della « Gazzetta del Popolo » il quale scrive: « Finale caldo al "Ferruccio” di Seregno. In vantaggio dal 38’ dei primo tempo per un gol realizzato dal terzino Cazzola, l’Alessandria si è fatta raggiungere su calcio di rigore al 36’ della ripresa ed è stata costretta a disputare gli ultimi nove minuti con soli otto uomini in quanto il direttore di gara, il piacentino Carvani, si è concesso il lusso di espellere tre alessandrini... Ed ecco l’azione incriminata del rigore. Il mezzosinistro Agosti avanza sul settore sinistro tallonato da Dolso, e appena entro l’area viene contrastato dall’alessandrino: entrambi cadono a terra. L’arbitro vicinissimo all’azione non ha dubbi nell’indicare il dischetto del rigore. 1 giocatori dell’Alessandria si agitano attorno al direttore di gara (che in precedenza aveva ammonito Giani, Dolso e Frigerio) che estratto il cartellino rosso decide la espulsione di Frigerio. Il Seregno batte il calcio di rigore con Erba ed è uno a uno. Altri "movimenti” attorno all’arbitro e nuovo cartellino rosso per Alberti che prendeva la via degli spogliatoi seguito dopa' pochi secondi da Giani ». Passiamo al commento di "Stampa sera": « Prendiamo Seregno e Alessandria, due.squadre che non hanno più nulla da chiedere alla classifica e che possono soltanto nutrire l’ambizione di chiudere in modo dignitoso il campionato. Dal loro incontro è lecito attendersi uno spettacolo tranquillo, senza particolari emozioni. La partita disputata al "Ferruccio” chiusa in parità (1-1) ha smentito i pronostici. C’è stato prima il gol dell'Alessandria, poi l’affannosa rincorsa degli avversari che sono riusciti a pareggiare su discutibile rigore, quindi un finale particolarmente convulso con tre giocatori grigi espulsi per proteste... Approfittando della superiorità numerica i padroni di casa si gettavano allo sbaraglio per conquistare l’intera posta. I "resti” dell’Alessandria opponevano però una valida resistenza e il risultato finale rimaneva fisso sull’uno a uno. Un pareggio tutto sommato giusto ». PER LA "GAZZETTA DELLO SPORT » nulla da eccepire sul risultato: « Una partita con il veleno nella coda? Non si di rebbe, poiché tutto sommato, le squadre sul campo hanno dimostrato di rispettarsi e di giocare al calcio, nel tentativo di ottenere, e da una parte e dall’altra, i due punti in palio. Il pareggio, d’altra parte, è un giusto premio per la volontà e l’abnegazione di tutti gli atleti ». Un’Alessandria giovane capace di tenere a freno un avversario tutt’altro che disposto ad accettare supinamente il fatto compiuto. I ragazzi adottando alla lettera le raccomandazioni di Viviani, passati in vantaggio hanno difeso strenuamente il punto cercando nei contropiedi di raddoppiare il vantaggio. Sul calcio di rigore i giudizi sono discordi. Il fallo, se c’è stato, sarebbe avvenuto prima della fatidica linea dell’area di rigore. Poteva trattarsi di una punizione c non della massima punizione. Agosti seguendo i consigli ricevuti, dalla panchina, da Angeleri, ha accentuato la gravità del fallo e l’arbitro è caduto nella trappola fischiando il rigore trasformato. Agli alessandrini, la decisione è giunta con la violenza di un pugno da k.o.: hanno reagito verbalmente e Frigerio ne ha fatto le spese, indi appena Erba ha trasformato dal dischetto, Alberti e Giani hanno applaudito mandando in bestia il direttore di gara che ha nuovamente estratto il cartoncino rosso per nulla preoccupato dalle possibili conseguenze del gesto. Ad ogni buon conto la squadra ha saputo reagire, stringere i denti riuscendo a "pilotare” il pareggio sino allo scadere dei novanta minuti. Conquistato il secondo risultato utile si punta al terzo. Domenica sarà per i grigi un’altra giornata calda. A Cremona li attendono i grigiorossi che nel girone di andata riuscirono a fare bottino pieno al Moccagatta. La tradizione — sull’esempio di Seregno — è favorevole ai colori mandrogni. L ’Alessandria sarà costretta a giocare in formazione largamente rimaneggiata stante le probabili squalifiche di ben tre giocatori. Mister Viviani non dispera, nel calcio la palla è rotonda e tutto può accadere, compreso l’imprevisto. L ’obiettivo dei trentasei punti finali è a portata di mano, basta racimolare un punto nelle restanti trasferte (Cremona e Padova)) e il successo casalingo conforme ai condannato Trento. Molto dipenderà dalla concentrazione dei giocatori alla ricerca di una quotazione al mercato di luglio e dello... stipendio. La società dopo avere pagato marzo e promesso il saldo di aprile a breve scadenza ha dimenticato di... staccare l’assegno. Neppure sotto il profilo finanziario si riesce a fare fronte alle intese: si parla moltissimo dimenticando gli impegni. Concludendo il settimanale colloquio con il lettore il pensiero torna sul tema centrale: il futuro dell’Alessandria U.S. « IL PROGRAMMA ILLUSTRATO DAL PRESIDENTE è inaccettabile — ribadisce Viviani — perchè non offre garanzie per il domani. Sulla cessione di un buon numero di giocatori si può essere d’accordo, ma è indispensabile ricostruire. Con un gruppo di giovanissimi e quattro prestiti quale garanzia si può dare ai tifosi se non quella di un continuo patema d’animo dall’inizio alla fine della stagione agonistica? Ristrutturare la società, cercare di ridurre il passivo sono gli obiettivi: agendo nella direzione indicata si ottiene il risultato contrario ». L ’Alessandria presentandosi al via con una squadra di pellegrini troverà uno stadio semivuoto come accaduto ripetutamente nel corso dell’attuale stagione. Mancando l’appoggio del pubblico il deficit crescerà, a dismisura mentre la squama si arenerà sul fondo della classifica. Lo spauracchio della retrocessione che ha aleggiato sinistro per buona parte del campionato diverrà costante. Una specie di spada di Damocle per intenderci. L ’industriale di Spinetta Marengo riuscirà seppure in extremis ad evitare l’affondamento completo della fragile barca grigia? L’ing. Remo Sacco pur essendosi estraniato completamente dal calcio nella nuova accomandita semplice presieduta dal figlio ricopre un ruolo determinante: gli basta chiudere il rubinetto per fare afflosciare l'intera infrastruttura. Auguriamoci trionfi il buonsenso (Il Piccolo - Il Gattopardo) I GRIGI A SEREGNO RESISTONO IN OTTO 1-1 Espulsi tre alessandrini per proteste Prendiamo Seregno e Alessandria ripresa vedeva il Seregno più dria, due squadre che non hanno incisivo, pronto ad inserirsi con più nulla da chiedere alla classifica efficacia nelle manovre offensive, e che possono soltanto nutrire. Non era fortunato oppure trovava l'ambizione di chiudere in modo sulla sua strada uno Zanier in ottime condizioni Rossi al 72' e Carni cinque minuti dopo fallivano due facili occasioni. Colombo al 79' riusciva a respingere sulla linea bianca un tiro violento di Agosti. A 8' dal termine giungeva l'episodio del rigore. Dentro l'area entravano in contatto Agosti e Dolso, il lombardo crollava a terra. Per l'arbitro, che in precedenza aveva ammonito quattro calciatori alessandrini, non c'erano dubbi: indicava il dischetto, Erba trasformava e pareggiava. A questo punto l'incontro diventava convulso, i grigi protestavano con vivacità e tre di essi, Frigerio, Alberti e Giani dovevano raggiungere prima del tempo gli spogliatoi perché espulsi. Approfittando della superiorità numerica i padroni di casa si gettavano allo sbaraglio per conquistare l'intera posta. I «resti» dell'Alessandria opponevano però una valida resistenza e il risultato finale rimaneva fisso sull'uno a uno. Un pareggio tutto sommalo giusto. (La Stampa - Ed. Sport - G.R.) Risultati: Bolzano - Cremonese 1-1 Clodiasottomarina - Lecco 0-0 Juniorcasale - P. Vercelli 0-1 Mantova - Belluno 4-0 Pro Patria - Venezia 0-2 S. Angelo Lodig. - Monza 0-0 Treviso - Padova 2-0 Udinese - Trento 5-2 Vigevano - Albese 2-2 CLASSIFICA: Monza* p.53; Treviso 42; Pro Vercelli, Cremonese 41; Lecco 40; Mantova 39; Udinese* 38; Venezia 37; Juniorcasale, Bolzano, Seregno 36; Clodiasottomar. 35; Padova 34; S. Angelo Lod., Alessandria, Albese 33; Pro Patria 31; Vigevano 24; Trento 23; Belluno 13 *una gara in meno Marcatori: 13 reti: Giavardi (Lecco), Ballarin (Padova), Skoglund (Sant’Angelo); 12 reti: Basili (Clodiasottomarina), Canzi (Seregno), Osellame (Treviso); 11 reti: Motta (\|uniorcasale) e Sanseverina (Monza). 10 reti: Pozzi (Sant’Angelo) Il punto sul campionato Una Pro Vercelli astuta, attentistica ed utilitaristica al massimo grado, si è aggiudicata il derby con la Juniorcasale, successo striminzito maturato dopo venti minuti di gioco nel secondo tempo, su uno dei tanti contropiedi. Con due reti messe a segno dal centravanti sedicenne Jorio, il Vigevano ha interrotto la lunga serie di sconfitte, imponendo sul proprio terreno di gioco il pareggio.