Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1989/1990
Serie C1
11-02-1990 - Giornata: 20 - Mestre - Francesco Baracca


Venezia-Mestre Calcio - Alessandria Calcio US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria Calcio US Caniato Massimiliano Giovanni, Chiti Flavio, Di Bin Riky, Fogli Roberto, Manetti Maurizio, Lazzarini Marco, Riccitelli Onesto, Carrara Marco, Briaschi (II) Alberto, Sereni Simone [46. De Gradi Giuseppe], Mariani Stefano [76. Tortora Giuseppe] A disp.:Briata Roberto, (P) Conti Roberto, Mazzeo Lorenzo All.: Melani Renzo

Formazione avversaria
VENEZIA-MESTRE CALCIO: Bosaglia, Donadon, Poggi Andrea, Filippini, Frascella, Filisetti, Perrotti [82. Antonello], Bencina, Solimeno, Gobbo [77. Poggi Paolo], Caverzan. A disp.: Bianchet, Busetto, Siroti. All.: Pasinato Antonio

Arbitro: Baglieri Giorgio (Tivoli)
Note
Rigore parato al 28. a Solimeno [V]. Ammoniti Lazzarini [A]; Riccitelli [A]; Manetti [A] Angoli: 5-5. Spettatori 2800 circa (incasso L. 30.000.000). Inizio gara ore 15.00

Commento
A Venezia il portiere neutralizza il rigore di Solimeno CANIATO SALVA I GRIGI Il bunker difensivo permette all'Alessandria di ottenere il pareggio Per i lagunari cominciano a vacillare le ambizioni di promozione in B Ventidue anni dopo l'ultimo pareggio conseguito sul terreno del «Baracca» di Mestre in C, il 10 dicembre 1967, l'Alessandria si è ripetuta ieri pomeriggio. Ma il punto conquistato ha un valore nettamente superiore a quello di allora. Infatti i grigi hanno compiuto un piccolo ma sensibile passo in avanti in classifica. E pensare che pochissimi tifosi alla vigilia avrebbero scommesso su un risultato favorevole all'Alessandria, reduce dalla sorprendente sconfitta casalinga di sette giorni prima dinanzi al Piacenza. Onesto Riccitelli ha avuto, dopo appena 6' dal fischio d'inizio, sui piedi la palla del possibile vantaggio. Spiega: «Sono scattato bene sul suggerimento di testa da parte di Mariani e ho tirato con precisione. Purtroppo è arrivato in affannoso recupero il terzino Donadon che ha sventato in calcio d'angolo». Conclude: «Comunque siamo soddisfatti perché abbiamo dimostrato orgoglio e carattere, senza lasciarci per nulla intimorire dal blasone, ma soprattutto dalla forza complessiva del Venezia». I veneti hanno avuto anche l'occasionissima per vincere. Dichiara Massimiliano Caniato, portiere dell'Alessandria: «Non è stato ben chiaro a tutti il fallo in area del nostro mediano Fogli ai danni del mezzo-sinistro avversario Gobbo». «L'arbitro ha decretato il rigore tra molte perplessità. Io ho riflettuto a lungo rimanendo immobile sulla linea di porta per costringere Solimeno a decidere la traiettoria. Così è stato e quando il pallone è partito ho avuto buon gioco a tuffarmi respingendo. Sarebbe stata una beffa perché stavamo veramente giocando bene nonostante rimassero da disputare ancora sessanta minuti». II «Baracca» di Mestre offre sempre emozioni quanto a calci di rigore. Nel campionato di C/2 girone B 1987-88, i grigi, in campo esterno, si videro assegnare contro ben due penalties, entrambi realizzati, che diedero il successo all'allora squadra veneta denominata Venezia-Mestre. A giudizio di Flavio Chiti, che ha annullato praticamente il temuto bomber veneziano Solimeno, «non abbiamo mai perso in lucidità, neppure quando i padroni di casa hanno cercato di imprimere un ritmo forsennato alla gara. A poco a poco stiamo ritrovando morale e gioco, e con umiltà riusciremo a centrare l'obiettivo della salvezza, anche se sappiamo che bisogna lottare domenica dopo domenica fino al prossimo 3 giugno, senza concederci alcun attimo di tregua». E domenica prossima per i grigi un altro match da brivido contro il Modena dei primati, una squadra blasonata che fa timore a chiunque. Dice Ricky Di Bin, il giovane difensore del Torino, in prestito ai grigi: «Abbiamo disputato un match al massimo della determinazione. Eravamo consapevoli dell'importanza della posta in palio e sapevamo che di fronte a noi c'era un Venezia in odore di serie B». Ed ha concluso: «Abbiamo raddoppiato gli sforzi e giocato con molta intelligenza tattica strappando uno 0-0 che ci riabilita almeno in parte dallo scivolone interno del turno precedente». (La Stampa - Ed. Sport - Mario Lollo) UN MERITATO 0-0 SUL CAMPO DELLA TERZA IN CLASSIFICA Un’Alessandria da applausi nella battaglia di Mestre Carnato para un rigore di Solimeno nel primo tempo Una grande Alessandria. E questo basta per dire tutto della prova che i grigi hanno fornito domenica al Baracca di Mestre contro la terza della classe. Sul suo campo il Venezia aveva concesso solo un pareggio - 0-0 alla quarta giornata con il Carpi - e una sconfitta - 1-0 della forte Lucchese nella prima di ritorno -. Ebbene, l’Alessandria, con una gara determinata quanto mai e impeccabile dal punto di vista tattico, ha portato via un pari che vale oro. Un risultato che premia giustamente i grigi, dopo l’a marezza della sconfitta interna con il Piacenza, confermando ancora di più che i progressi sul piano del gioco ci sono. L’Alessandria doveva solo battere le sue ingenuità e con il Venezia ce l’ha fatta. Ad un certo punto si è infatti capito che l’undici di Melani avrebbe potuto uscire sconfitto soltanto per errori propri. Il Venezia attaccava a testa bassa come un disperato ma andava inevitabilmente a incocciare nella solida barriera grigia che iniziava con un lavoro di disturbo nella tre quarti veneta e proseguiva con grande agonismo a centrocampo. Quando i veneti arrivavano nei paraggi di Caniato ci pensava una difesa implacabile a bloccare i tentativi - alquanto velleitari - degli avanti locali. Una gara impeccabile, si diceva, con una ciliegina sulla torta regalata dal portiere grigio. Al 28’, infatti, c’è un contatto in area tra Fogli e Gobbo. Il numero dieci veneto cade e l’arbitro Baglieri, appostato a pochi metri, decreta il calcio di rigore. Del tiro se ne incarica Solimeno che doveva battere due fantasmi: una latitanza dal gol che dura ormai da dodici gare e la massima punizione fallita proprio all’andata con l’Alessandria. Il centravanti cerca la conclusione potente ma è bravo Caniato ad aspettare a muoversi proprio alla fine riuscendo, con un tuffo alla propria destra, a deviare in angolo con il braccio sinistro. «Bravo e fortunato», dirà Solimeno di Caniato all’uscita degli spogliatoi, aggiungendo: «Spero proprio di non dover più battere rigori contro l’Alessandria... ». Ma il rigore non è stato che l’episodio più eclatante di una gara dove mister Melani ha azzeccato tutto. Contro un Venezia con il solo Solimeno di punta - per il perdurare delle assenze di Gori e Castelli - ha deciso di schierare Manetti libero - con Fogli a centrocampo - Chiti a francobollare il centravanti e il rientrante Di Bin sul mobile Caverzan. In prima linea, poi, piena fiducia ad Alberto Briaschi e turno di riposo per lo spento Mazzeo delle ultime uscite. E Briaschi ha ripagato la fiducia del mister con una prestazione puntigliosa, pronto a duettare in prima linea con Mariani così come a rientrare per dare man forte alla difesa. Ma tutti i grigi sono da elogiare in blocco soprattutto per la concentrazione messa in campo. Manetti e compagni della difesa non hanno lasciato varchi alle punte, sempre anticipate da Chiti e Di Bin, mentre tutto il centrocampo si è sobbarcato un gran lavoro di contenimento, senza disdegnare di cercare il contropiede negli spazi aperti dai continui attacchi locali. «Briaschi è andato molto bene - dice Melani a chi gli chiede della prova del centravanti a fine gara -. Però vorrei sottolineare anche la prestazione di De Gradi. Il suo ingresso nella ripresa per me è stato determinante, ha dato ulteriore solidità e spessore al reparto. Tutta la squadra ha comunque dato vita a una prova gagliarda, dal gran ritmo». Il mister si sofferma poi sulle sue scelte. «Manetti libero era una mossa dovuta, visto che il Venezia si schierava con una sola punta - afferma -. Ma durante la partita ho dovuto cambiare ancora. Fogli, infatti, era sovrastato fisicamente da Filippini. Spostandolo su Gobbo il centrocampo è andato meglio». Melani ha comunque ancora dei rimpianti. «Resta il rammarico per le due precedenti gare in casa - conclude -. Se facevamo due punti in più tra Vicenza e Piacenza ora saremmo in media. Ci siamo però tolti il Venezia e domenica ci toglieremo il Modena per poi pensare a squadre più alla nostra portata». E resta anche il rammarico, aggiungiamo, per un’annata in cui la malasorte non vuole andarsene. Ultima vittima Francesco Fiori infortunatosi gravemente - frattura del perone, almeno due mesi di assenza - in allenamento venerdì scorso. Una buca centrata in corsa sul campo di San Michele e il patatrac. In pillole, per concludere, la partita. I grigi si presentano con un’inedita maglia granata, che ricorda ai più maligni la collaborazione poco felice con il Torino. Fin dalle prime battute si vede che l’Alessandria ha la ferma intenzione di vendere cara la pelle. Al 3’ Briaschi allunga per Mariani, Filippini anticipa in angolo. Tre minuti più tardi Fogli batte una punizione dalla sinistra. Mariani corregge di testa per Riccitelli il cui tiro a pochi metri da Bosaglia è deviato in angolo da un precipitoso recupero di Donadon. Il Venezia si vede solo al 25’ quando Caniato esce di piede per sventare un’incursione di Per rotti. E ’il momento migliore del Venezia che, tre minuti più tardi, fallisce però il rigore con Solimeno. Al 42’, infine, un dialogo rasoterra Caverzan-Solimeno libera Gobbo al limite dell’area. Il suo destro rasoterra è intuito da Caniato che para in tuffo. Nella ripresa; sia per la stanchezza dei giocatori sia per un campo reso pesante dalla pioggia continua, il ritmo diminuisce. Due gli episodi a favore dei locali da segnalare. Al 12’, su errore di Carrara, Perrotti ruba palla e s’invola sulla fascia destra crossando al centro per Solimeno. Il colpo di testa del centravanti, nell’unica occasione in cui è riuscito ad anticipare Chiti, esce di un soffio alla destra di Caniato. Al 35’ Perrotti, su azione confusa, si trova a tu per tu con il portiere grigio, ma viene anticipato dal rientro di Manetti che lo travolge. I veneti invocano il rigore, inutilmente. Per Perrotti si richiedono le cure del medico che deve applicargli tre punti di sutura sul setto nasale. I grigi rispondono con due incursioni di Briaschi al 18’ – tuffo di testa fuori - e al 41’ – tiro dal limite parato da Bosaglia - e tamponano le offensive locali. Gli ultimi minuti scorrono lentissimi, con De Gradi nelle vesti di calciatore di football americano, pronto a lanciare la palla il più lontano possibile appena arriva nella sua zona, fino al fischio finale liberatorio. E si pensa già alla capolista Modena (Il Piccolo - Sandro Bocchio) RISULTATI: L.R.Vicenza – Arezzo 0-0 Lucchese – Carpi 2-0 Piacenza – Carrarese 1-0 Mantova – Casale 2-2 Modena – Chievo 2-0 Montevarchi – Prato 1-3 Derthona – Spezia 0-0 Empoli – Trento 1-0 CLASSIFICA: Modena p. 29; Lucchese 28; Venezia 26; Empoli 25; Chievo 23; Piacenza, Spezia 22; Carpi 21; Carrarese, Casale 18; L.R. Vicenza, Arezzo, Mantova, Alessandria 17; Prato, Montevarchi 16; Trento 15; Derthona 14; MARCATORI: 13 RETI: Cornacchini (Piacenza). 11 RETI: Fiorio (Chievo) e Paci(Lucchese). 10 RETI: Tovalieri (Arezzo). 9 RETI: Nitti (Modena) e Carboni (Montevarchi). 8 RETI: Vignola (Empoli) e Roselli (Prato). 7 RETI: Bonaldi (Modena) Il punto sul campionato Sempre Modena in vetta al girone dopo il successo interno contro il Chievo al termine di una gara equilibrata solo nella prima mezz’ora fino al gol del vantaggio realizzato da Cuicchi su punizione, raddoppio nel secondo tempo con Nitti; identico risultato per la Lucchese vittoriosa contro il Carpi, successo che ha permesso ai toscani di rimanere in scia della capolista. Soltanto 0-0 tra Derthona e Spezia in una partita nella quale per entrambe era importante vincere. Successo, di misura, per l’Empoli nel match casalingo contro il Trento. 1-0 per il Piacenza, opposto alla Carrarese alla fine di un match noioso e povero di contenuti tecnici deciso dal capocannoniere Cornacchini.