Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1988/1989
Serie C2
22-10-1988 - Giornata: 7 - Santa Croce sull\'Arno - Libero Masini


Cuoiopelli AS - Alessandria Calcio US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria Calcio US Lazzarini Alessandro, Guerra Marco, Brilli Mirco, Meazza Luca [48. Briata Roberto], Manetti Maurizio, Ferrarese Maurizio, Tortora Giuseppe, Tardini Fabrizio, Marescalco Franco [84. Bartolini Luca], Ferretti Sergio, Rossi Giovanni A disp.:Benetti Luciano, Grandi Marcello, (P) Riccarand Iliano All.: Melani Renzo

Formazione avversaria
CUOIOPELLI AS: Ceccarelli, Benvenuti, Scardigli, Bizzarri, D'Arrigo [61. Lessio], Falaschi, Donati, Ciardelli, Fabris, Lazzini [75. Sodero], Caponi. A disp: Giusti, Pini, Telloli. All.: Canali Giorgio.

Arbitro: Rocchi Enrico (Roma)
Note
Ammoniti: Scardigli [C]; Bizzarri [C]; Ferrarese [A] Angoli: 3-6. Spettatori: 600 Giornata calda, terreno in discrete condizioni Inizio gara ore 14,30

Commento
GRIGI SEMPRE IN FUGA L'Alessandria, con lo 0-0 in casa del Cuoio pelli ed il nulla di fatto fra le due inseguitrici, resta sola al comando Un pareggio meritato fra Alessandria e Cuoio Pelli. Una prova convincente da parte della solida ed esperta compagine maridrogna e un'esibizione incoraggiante dei padroni di casa, che hanno confermato i progressi registrati una settimana fa a Vercelli. Al termine dell'incontro l'allenatore dell'Alessandria, Renzo Melani — che negli anni giovanili militò, come interno sinistro, proprio nel Cuoio Pelli — ha dichiarato di essere soddisfatto del risultato: “ Scaturito da un primo tempo molto tirato e da una ripresa accorta”. Un giudizio tecnico di Renzo Melani è condivisibile. Lo ha emesso un grande esperto del campionato di Serie C2, che lo vide protagonista quand'era alla guida del Livorno, da dove si è portato dietro, per piazzarlo al centro della difesa alessandrina, l'atletico Manetti. Melani ha dato all'Alessandria l'impostazione tattica azzeccata per consentire alla compagine grigia di salire di categoria. Con Lazzarini in porta e l'onnipresente libero Brilli' dinanzi a lui, con Guerra e Manetti a guardia delle, punte avversarie, l'Alessandria possiede il più organico centrocampo del girone. A Santa Croce sull'Arno, ovvero la «capitale Italiana del cuoio e delle pelli», centro industriale fervidissimo dove lo sport è tenuto in grande considerazione, i «grigi» hanno dato la sensazione di poter mantenere a lungo il primato in classifica generale, anche se nella ripresa, quando il risultato di parità sembrava accontentarli, hanno tirato i remi in barca, anche perché la prima parte della gara, disturbata dal vento di tramontanan aveva registrato in talune fasi ritmi frenetici. Sono piaciuti più di tutti, fra gli allievi di Melani, Brilli e Tortora: il primo per la perfetta interpretazione del ruolo di «libero», il secondo per pericolosità e dinamismo. Tutta la squadra, ad ogni modo, ha ottenuto più della Pino Tortora sufficienza. Cronaca. Manetti va su Fabris e Guerra prende in consegna Caponi. I duelli a centrocampo sono fra Lazzini e Ferrarese, Bizzarri e Meazza, Ferretti e Donati, Ciardelli e Tardini, mentre Palaschi cerca di frenare Tortora (poi ci passerà Bizzarri). I padroni di casa vanno per due volte vicini al gol con Ciardelli e Fabris, le cui conclusioni terminano a lato di un soffio. Al 42° la più travolgente azione del piemontesi, che Tortora inizia e conclude chiamando Ceccarelli ad un difficile Intervento. Nella ripresa, il primo quarto d'ora è apannaggio del blancorossi, che perdono D'Arrigo al 58', dopo uno scontro alto, di testa, con Rossi, il difensore finirà all'ospedale con un referto di trauma cranico. La Cuoio Pelli, con i giovanissimi in evidenza si accontenta del pareggio e l'Alessandria si adegua, ottenendo un prezioso punto. (La Stampa - Ed. Alessandria e Provincia - Mario Lepri) LA CLASSIFICA RESTA IMMUTATA: PAREGGIANO OLTREPÒ, PAVIA E SIENA L’Alessandria si accontenta di un punto Melani: «Vento ed avversari ci hanno indotto a non rischiare» «Per evitare problemi, dopo un primo tempo combattuto, abbiamo accettato di giocare per il punto, ci siamo accontentati del pareggio che è un risultato sempre valido, in trasferta, soprattutto se ottenuto contro una squadra come la Cuoiopelli che aveva bisogno di punti e che a Vercelli, ad esempio, aveva perso immeritatamente. D’altra parte, con il problema del vento, che ha condizionato lo svolgimento del gioco e con le assenze di Carrara e Zamparutti non potevamo fare diversamente ». Questo è lo zero a zero di Santa Croce sull’Arno ‘raccontato’ da Renzo Melani, alla sua rimpatriata. (Il mister di Fucecchio, comune che dista un tiro di schioppo dal centro dove l’Alessandria ha giocato la quarta trasferta della stagione, è stato oggetti di coloriti epiteti e ha lasciato il campo in anticipo, scaramanzia a parte, anche per evitare strascichi polemici). Dopo tre vittorie, i grigi hanno portato a casa un pareggio che non modifica la fisionomia al vertice della classifica, visto che anche Siena, Pavia e Oltrepò hanno aggiunto soltanto un punto alla loro classifica. La capolista, dalla difesa sempre più granitica, attende davvero il rientro del giovane centrocampista acquistato dal Padova e l’esordio del mediano ‘razza Friuli’ prelevato dal Barletta. La domanda, già posta da queste colonne, va comunque riproposta per l’ennesima volta, in attesa della verifica sul terreno di gioco: quanto varrà questa Alessandria quando la già collaudatissima retroguardia sarà protetta, appunto, da Carrara e Zamparutti? Molto, probabilmente ancor di più rispetto alla squadra che spesso e volentieri in trasferta e ‘costretta’ a schierare un marcatore in mediana, sottraendo uomini al centrocampo e, di conseguenza, alla manovra d’attacco. Questo spiega il pareggio di Santa Croce. Nei pruni quarantacinque minuti, la Cuoiopelli di Lazzerini ha anche creato, pur con i limiti fisici di un attacco bravo ma ‘leggerino’ assai, un paio di problemi al portiere Lazzarini, che comunque non è praticamente mai effettuato parate degne di rilievo ed è rimasto a lungo inoperoso. I toscani, come detto, hanno messo in allarme la retroguardia dei grigi al 9’, con una palla filtrante di Caponi, su punizione, che è sfilata pericolosamente sotto il naso del portiere e di Ciardelli e poi al 14’: cross dello stesso Ciardelli e girata di Fabris che manda la palla a sfiorare, con un tiro lento, il palo di destra. Poi, le rigide marcature di Guerra (bravissimo) su Caponi e di Manetti su Fabris hanno messo le cose a posto. Sottolinea Melani: «I ragazzi sono usciti bene, per due o tre volte, palla al piede, dalla difesa. Abbiamo tenuto d’occhio la Cuoio che dispone di giocatori molto rapidi, abbiamo comunque ribattuto colpo su colpo e poi abbiamo pensato per lo più a chiudere varchi. In attacco, in alcuni momenti, abbiamo palesato una eccitazione eccessiva. Dobbiamo concretizzare di più, in questo senso sarà importante: il decisivo recupero di Ferrétti che comunque sto già vedendo bene». L’Alessandria di Santa Croce ha vissuto molto sulle volate di Pino Tortora che ha preso ormai confidenza al suo nuovo ruolo di tornante, interpretato alla grande: volate verso la porta avversaria e poi generosi ripiegamenti e palloni respinti con il piglio del difensore. In uno dei suoi tanti sprint offensivi, Tortora ha creato l’univa vera palla gol della partita, al 41’: due avversari saltati in velocità e poi tocco sull’uscita alla disperata di Ceccarelli che con la punta delle dita riesce a deviare sull’esterno della rete. Marescalco, parecchio disturbato da alcune voci da bar che lo davano per partente all’Andria, riprese (e poi subito smentite) dalla solita emittente locale, ha cercato lo scambio con Rossi ma non aveva, e lo si è visto subito, la necessaria tranquillità per fare le cose che lo hanno fatto diventare il beniamino dei tifosi alessandrini. Il capitano dell’Alessandria, nelle interviste del dopo partita ha scelto la strada della diplomazia, dribblando le domande e fornendo risposte sagge ed evasive. Ma il suo grande amico Tortora ha parlato chiaro, con la schiettezza di chi sa di essere dalla parte del giusto: «Nonostante le più ampie assicurazioni avute dai dirigenti, Franco è rimasto molto scosso da quella notizia televisiva. Non è più riuscito a pranzare poi, per riuscire a dormire, ha ingerito una pastiglia tranquillante. Chi lo conosce bene come me, sa quanto può averlo danneggiato quella voce. Un giocatore come lui credo non si possa mai discutere e l'Alessandria ha la fortuna di averlo, che dire più». Il caso è comunque già archiviato, come altrettanto in fretta è stato archiviato l’anticipo di sabato, giorno in cui si giocavano altre due gare che potevano aver riflessi sulle prime posizioni ma che, come spesso capita, hanno lasciato tutto come prima. E i fedelissimi, che hanno seguito l’Alessandria anche a Santa Croce, lasciando il ‘Masini’ con qualche minuto di anticipo (visto che il risultato non poteva essere messo in discussione nelle ultime, sonnolente, battute) pensano già a domenica. Il ‘menu’ della ottava giornata presenta Alessandria-Casale. Ogni commento è inutile, ed anche superfluo. Probabilmente l’Alessandria potrà disporre anche di Carrara. (Il Piccolo - Roberto Gilardengo) RISULTATI: Casale – Cecina 0-0 Ilvarsenal – Tempio 0-1 Massese – Pro Vercelli 0-0 Pavia – Oltrepò 0-0 Poggibonsi – Sarzanese 1-0 Pontedera – Vogherese 1-1 Rondinella – Siena 1-1 Sorso – Olbia 0-0 CLASSIFICA: Alessandria p.12; Oltrepò 11; Poggibonsi, Pavia 10; Tempio, Siena 9; Casale, Sarzanese, Pontedera 8; Pro Vercelli 7; Ilvarsenal, Olbia 5; Cuoiopelli, Cecina, Vogherese, Rondinella 4; Sorso 3; Massese (-3) 2 MARCATORI: 5 reti: Di Laura (Ilva), 4: Mazzeo (Casale), Bagnoli (Pontedera), Bianchini (Pro Vercelli), Mariani, Tintisona (Siena). Il punto sul campionato Il «settimo» turno di campionato ha veramente superato i limiti della sua fatidica fama e coi suoi sei risultati in bianco - unitamente a due pareggi per 1-1 e ad una sola vittoria per 1-0 - e le sole cinque reti segnate in nove partite, ha meritato o sfiorato la citazione nel «Guinness» dei primati. Da moltissimi anni a questa parte, infatti, non ricordiamo di avere mai registrato un così basso numero di segnature in serie C. Se poi teniamo conto che l’unica squadra vincente nella giornata è stata il Poggibonsi, che ha battuto la Sarzanese raggiungendo così il Pavia al terzo posto della graduatoria, arriviamo alla banale conclusione che la fatidica «settima» non ha apportato nessun’altra variazione in classifica. Coi pareggi in bianco di Cuoiopelli-Alessandria e di Pavia-Oltrepò, infatti, tanto la compagine alessandrina quanto quella pavese e quella di Stradella hanno mantenuto rispettivamente la prima, seconda e terza posizione, sempre seguite al quinto posto dal solitario Siena, che ha pareggiato a Firenze per 1-1 con la Rondinella; mentre l’unica squadra sconfitta dalla giornata, la Sarzanese, è stata raggiunta al sesto posto da tre concorrenti: dal Tempio, che ha pareggiato alla Maddalena nel derby sardo con l’Ilvarsenal, dal Pontedera, che ha impattato in casa per 1-1 con la Vogherese e dal Casale, che è stato costretto al pareggio in bianco casalingo dal Cecina. Da rilevare, a proposito della compagine concittadina, che se il pareggio col Cecina può essere considerato modesto e discutibile, gli otto punti messi ,in carniere dai nerostellati in sette partite sarebbero stati bene accettati da tutti i suoi tifosi all’inizio del campionato. Quanto ai pareggi in bianco Massese-Pro Vercelli e Sorso-Olbia, hanno lasciato le quattro squadre nelle rispettive precedenti posizioni. (Il Monferrato)